(RENATA SCIELZ0) - E andiamo
a Genova coi suoi svincoli micidiali
[…] oppure a Modena coi suoi motori
fenomenali…così cantava in “Viaggi e
Miraggi” Francesco De Gregori e così
ci viene da canticchiare prima di
partire alla volta della bella
Modena, celebre non solo per i suoi
motori e le sue donne, quelle
cantate da un altro Francesco (Baccini,
n.d.r.), ma anche per le
innumerevoli bellezze storico
artistiche e per il buon cibo.
Dopo la tappa in quel di Cesena, il
nostro Napoli ci conduce di nuovo in
Emilia Romagna, per una trasferta ad
alto tasso gastronomico e non solo.
Modena è città antichissima, di
origine romana, come testimonia la
via Emilia, strada che tutt’oggi la
attraversa, ed è città estremamente
stratificata con tracce e resti
dell’età medievale come
rinascimentale, come barocca.
Molteplici sono i monumenti che
attirano il turista e che fanno
della città un piccolo gioiello.
Suggerire un solo itinerario non è
semplice, ma ci proviamo visto il
poco tempo che i nostri tifosi
avranno a disposizione per visitarla
(perché c’è da scommettere che
nessuno si tratterrà oltre il match,
nessuno resisterà al richiamo della
nostra tradizione per il giorno
della Vigilia…)
La visita che proponiamo ai nostri
fidi lettori ha inizio in piazza
Roma, la prima piazza di rilievo
artistico che si incontra per chi
arrivi a Modena in treno o in
pullman. Sulla piazza è possibile
ammirare il seicentesco Palazzo
ducale, sede dell’accademia
militare. Proseguendo per Via Farini
e svoltando a destra lungo la Via
Emilia, dopo pochi metri si apre
Piazza Mazzini, in fondo alla quale
si affaccia la sinagoga costruita
nella seconda metà dell'Ottocento.
Proseguendo sulla Via Emilia,
all'altezza della Chiesa del Voto si
imbocca C.so Duomo e si giunge
finalmente a Piazza Duomo.
Qui si erge imponente e bellissima
la facciata della Cattedrale. Il
Duomo di Modena è uno dei massimi
capolavori del romanico europeo sia
per la struttura architettonica di
Lanfranco, che per l'apparato
scultoreo di Wiligelmo e non può non
essere visitato, lascerà a bocca
aperta chiunque. Anche chi non
rientra nel novero degli
appassionati di storia dell’arte,
architettura,
scultura e affini.
Dopo essersi riempiti cuore ed occhi
con la Cattedrale, proseguendo per
Via Lanfranco , si incontrano i
musei del Duomo e la Torre
Ghirlandina simbolo della città.
Si giunge quindi al palazzo
comunale, edificio composto da
diversi fabbricati sorti nei vari
secoli a partire dal medioevo e
tutt'ora sede del Comune. Da qui è
possibile ammirare Piazza Grande,
cuore nevralgico e pulsante della
vita modenese con la sua famosa
"Pietra ringadora", vale a dire il
blocco in marmo rosa che veniva
utilizzato per arringare il popolo.
Da vedere per chi avesse parecchio
tempo a disposizione anche i Musei
Civici o la Galleria Estense, una
delle più importanti collezioni
italiane che riflette gli interessi
degli Estensi per la pittura e la
scultura, ma anche per l'archeologia
e le arti minori, o ancora la
Biblioteca Estense in cui sono
conservati preziosi codici miniati
dal XIV al XVI secolo, o l'archivio
storico comunale con i suoi otto
secoli di documentazione sulla
storia di Modena e sul suo
territorio. Ma non solo. C’è molto
altro…
Ad esempio unico nel suo genere il
museo della Figurina, una vera
chicca per i super appassionati di
calcio e figurine. E’ stato da poco
inaugurato (ingresso rigorosamente
gratuito) e potrebbe essere un museo
un po’ sui generis dove trascorrere
qualche ora piacevole per grandi e
piccini. Sorge in palazzo santa
Margherita ed è davvero un luogo
unico, un contenitore di ricordi che
raccoglie e presenta le piccole
stampe che hanno fatto sognare
generazioni e generazioni di
bambini: dalle leggendarie Liebig ai
– per l’appunto - mitici album dei
calciatori.
Ma come sempre qualche dritta va
data anche agli amanti della buona
tavola, che di certo non potranno
farsi scappare l’occasione di
gustare le prelibate specialità
modenesi.
Del resto in periodo natalizio,
quale luogo migliore per gustare
cotechini e zamponi doc?
Forse non tutti lo sanno, ma lo
zampone nacque proprio da queste
parti, a Mirandola, dove narra la
leggenda che durante il duro assedio
di Papa Giulio II, nel 1510-11, per
poter meglio resistere alle
difficoltà e per non lasciare al
nemico animali così faticosamente
ingrassati, un cuoco dei Pio pensò
di tritare la carne dei maiali e di
insaccarla nella pelle degli
zampetti.
La zona è famosa anche per i
prosciutti, i tortellini, le
lasagne, l’ottimo aceto balsamico e
il frizzante Lambrusco…tutto ciò
unito all’amore per il Napoli può
bastare per mettersi in auto o in
treno e partire alla volta di
Modena?
La domanda ci pare alquanto
retorica.
E se proprio volete sognare prima di
Natale, in tema di rosso, colore
natalizio per eccellenza, nulla
vieta una bella scampagnata in quel
di Maranello, dove il Museo della
Ferrari attende gli appassionati
della rossa più famosa del mondo. A
voi la scelta.
Sperando che i nostri consigli
possano tornarvi utili, ci
congediamo augurandovi buona
partita, buona scampagnata e
soprattutto un Natale sereno e
felice accanto alle persone che
amate.
Forza Napoli e alla prossima.