1/5/2008
(RENATA SCIELZO) - Si torna a Torino, si va
nel cuore granata della città, a sfidare una
squadra in lotta per la salvezza, sperando
che i nostri ragazzi si comportino come a
Parma.
L’ultima gita all’ombra della Mole non è
stata di quelle troppo produttive, quel goal
subito dalla vecchia signora nei minuti
finali grida ancora vendetta. Speriamo di
rifarci, dopo esserci goduti le bellezze di
questa città; una città magica, un po’
imbolsita, ingessata, ma che con le dovute
dritte, se si sa come prenderla e
possederla, finisce ben presto con lo
sciogliersi, con l’accogliere suadente come
non mai il turista, assumendo toni e vesti
di “Torino Torino che bella città si beve si
mangia l’amore si fa” tra un bicchiere di
buon vino, una passeggiata ai Murazzi sul
lungoPo e un’abbuffata di cioccolata
gianduia.
Bellissima è la città umbertina,
architettonicamente affascinante e non priva
di interessanti opere artistiche. Vi
invitiamo a godervela palazzo dopo palazzo,
portico dopo portico, “boulevard dopo
boulevard”, vineria dopo vineria,
cioccolateria dopo cioccolateria.
Arrivarci in aereo è la scelta ottimale, ma
anche i collegamenti in treno non sono così
male.
Quale che sia il mezzo di trasporto scelto
l’importante è andarci con il desiderio di
scoprirla.
Da dove cominciare? Arrivati alla stazione
ferroviaria facilmente ci si incammina a
piedi verso la centralissima piazza
Castello, centro nevralgico della Torino di
ieri e di oggi, da lì si dipartono tutte le
arterie principali, lì è d’obbligo una sosta
in uno dei rinomati e antichi caffè (Baratti
e/o Mulassano) per una pausa cioccolata.
Ritemprati si è pronti per una visita che,
per quanto rapida, deve necessariamente
contemplare: gli svariati km di portic, la
mole Antonelliana, la cattedrale di San
Giovanni Battista che ospita la Sacra
Sindone, il Palazzo reale, il bel quartiere
medievale del Parco del Valentino e il
castello del Valentino.
Poi se avete altro tempo a vostra
disposizione, se arrivate in anticipo o se
vi trattenete e siete solo un minimo
affascinati dall’antico Egitto per voi è
d’obbligo una sosta al Museo Egizio, il
secondo al mondo dopo quello del Cairo per
l’importanza della collezione.
E non solo. Dopo il restyling per i giochi
olimpici del 2006, la città si è “rimessa a
nuovo” ed oltre ad offrire un ventaglio di
interessanti appuntamenti, seduce con una
serie di attrattive e di locali e con
un’ormai intensa vita by night. Ma la notte
è giovane e prima di tuffarvi nelle danze
sarà bene dedicarvi ai piaceri della tavola,
visto che Torino è una delle più rinomate
“capitali del gusto” e accontenta ogni tipo
di palato, dal più semplice a quello di
gourmet, da chi desidera formaggi prelibati,
vini e tartufi a chi invece farebbe solo
incetta dei famosi gianduiotti. Insomma
Barolo, tartufi, carni, agnolotti, dolcetto,
bagna cauda e soci non possono non meritare
qualche ora della vostra attenzione. Poi ci
sarà una passeggiata sul fiume e ad
attendervi l’intensa vita di vinerie, bar,
pub e locali dei Murazzi, luogo privilegiato
di incontro della gioventù torinese,
soprattutto ora che si avvicina la bella
stagione.
Dopo questo itinerario da girone del vizio
non vi resta che una bella dormita per
ritemprarvi in vista del mach. Esercitate le
corde vocali e preparatevi al grido di
“NAPOLI, NAPOLI”.
Consapevoli che “comunque vada sarà un
successo” (e per scaramanzia citiamo un
granata doc, Chiambretti) godetevi questa
Torino…
Sperando che i granata abbiano fatto
indigestione di gianduiotti e subiscano
l’ennesima debacle, alla prossima e forza
Napoli.
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