(RENATA SCIELZO) - La città
tra i due mari, la Firenze del
Barocco, la perla del Salento: si
sprecano le definizioni per questa
splendida città, gioiello barocco
sospeso tra l’Adriatico e lo Jonio e
circondato da incantevoli paesini.
Stiamo parlando della bella e
suggestiva Lecce, luogo in cui sarà
di scena questo weekend la compagine
azzurra, orfana dell’arciere, ma
desiderosa più che mai di mantenersi
salda in vetta alla classifica,
conservando l’agognato primato.
Di motivi per mettersi in viaggio al
seguito dei colori azzurri, al di là
del notevole interesse suscitato
dallo stesso match, ce ne sono
davvero tanti.
Partiamo dalla sensazione che
rapisce l’ignaro visitatore di primo
acchito, alla prima passeggiata
lungo le vie dell’incantevole centro
storico: un tripudio di effetti
cromatici e di suggestioni dovute
alla celebre “Pietra Leccese”, una
pietra dorata utilizzata come
materiale di costruzione per guglie,
portali, colonne e balconi, lascia
basiti e interdetti e sicuramente
alimenta la curiosità di conoscere
ogni singola strada dell'estrema
punta orientale dello stivale.
La maggior parte degli itinerari si
dipana a partire da, o trova la sua
conclusione in quello che è il cuore
nevralgico e pulsante del centro
storico: piazza Sant’Oronzo, in cui
campeggia la famosissima omonima
colonna, in cui sono visibili i
resti dell’anfiteatro romano e nelle
cui vicinanze sorge la chiesa di
Santa Croce, costruita tra il ‘500 e
il ‘600, oggetto di recente
restauro, tipico esempio del barocco
leccese e fiore all’occhiello
dell’offerta artistico –culturale
della città pugliese.
Ma l’itinerario si fa via via più
interessante oltrepassata “Porta
Napoli” (guarda caso…), accesso
naturale alla città Vecchia: è
possibile raggiungere il Duomo e
l’omonima piazza e la scenografia
oltre che imponente è di quelle da
mozzare il fiato.
Ma non solo chiese e fastosi e
prosperi edifici barocchi, Lecce è
anche bellissimi giardini per chi ha
voglia di una sosta o vuol far
semplicemente scorazzare i pargoli:
la Villa Comunale sempre nei pressi
di Piazza Sant’Oronzo è una sicura
attrattiva.
E per chi vuole ancora di più: anche
se il clima è ancora rigido, le
tante località circostanti di mare o
di campagna sono l’ideale per una
gita domenicale, dopo le gioie (si
spera) della partita.
Incantevoli luoghi come Melendugno,
dove il fascino della Caletta di
Torre dell’Orso rimane intatto anche
in pieno inverno (certo peccato non
potersi bagnare in acque così
limpide), Gallipoli, Otranto, la
spiaggia di Pulsano sono luoghi in
cui si può sostare prima di godere
le gioie della gastronomia locale
(un tripudio di pesce e verdure,
lumache e dolci di matrice araba e
soprattutto “fiumi” dei pregiati
vini Primitivo, Negramaro e Salice
Salentino), con la gioia nel cuore
della partita appena vissuta e
goduta (e si spera finita bene) e
con la speranza di tornarci al più
presto la prossima estate quando
quello specchio azzurro sarà più
ammaliatore che mai.
Adesso cari lettori e tifosi bisogna
"accontentarsi" di un altro azzurro,
che ammalia e talvolta fa soffrire,
ma che ai fedelissimi dà sempre
grosse soddisfazioni....
Buon anno e buon match a tutti