• L’ITINERARIO DEL CUORE – VOGLIA DI PUGLIA... •

18/1/2007

(RENATA SCIELZO) - La città tra i due mari, la Firenze del Barocco, la perla del Salento: si sprecano le definizioni per questa splendida città, gioiello barocco sospeso tra l’Adriatico e lo Jonio e circondato da incantevoli paesini.

Stiamo parlando della bella e suggestiva Lecce, luogo in cui sarà di scena questo weekend la compagine azzurra, orfana dell’arciere, ma desiderosa più che mai di mantenersi salda in vetta alla classifica, conservando l’agognato primato.

Di motivi per mettersi in viaggio al seguito dei colori azzurri, al di là del notevole interesse suscitato dallo stesso match, ce ne sono davvero tanti.

Partiamo dalla sensazione che rapisce l’ignaro visitatore di primo acchito, alla prima passeggiata lungo le vie dell’incantevole centro storico: un tripudio di effetti cromatici e di suggestioni dovute alla celebre “Pietra Leccese”, una pietra dorata utilizzata come materiale di costruzione per guglie, portali, colonne e balconi, lascia basiti e interdetti e sicuramente alimenta la curiosità di conoscere ogni singola strada dell'estrema punta orientale dello stivale.

La maggior parte degli itinerari si dipana a partire da, o trova la sua conclusione in quello che è il cuore nevralgico e pulsante del centro storico: piazza Sant’Oronzo, in cui campeggia la famosissima omonima colonna, in cui sono visibili i resti dell’anfiteatro romano e nelle cui vicinanze sorge la chiesa di Santa Croce, costruita tra il ‘500 e il ‘600, oggetto di recente restauro, tipico esempio del barocco leccese e fiore all’occhiello dell’offerta artistico –culturale della città pugliese.

Ma l’itinerario si fa via via più interessante oltrepassata “Porta Napoli” (guarda caso…), accesso naturale alla città Vecchia: è possibile raggiungere il Duomo e l’omonima piazza e la scenografia oltre che imponente è di quelle da mozzare il fiato.

Ma non solo chiese e fastosi e prosperi edifici barocchi, Lecce è anche bellissimi giardini per chi ha voglia di una sosta o vuol far semplicemente scorazzare i pargoli: la Villa Comunale sempre nei pressi di Piazza Sant’Oronzo è una sicura attrattiva.

E per chi vuole ancora di più: anche se il clima è ancora rigido, le tante località circostanti di mare o di campagna sono l’ideale per una gita domenicale, dopo le gioie (si spera) della partita.

Incantevoli luoghi come Melendugno, dove il fascino della Caletta di Torre dell’Orso rimane intatto anche in pieno inverno (certo peccato non potersi bagnare in acque così limpide), Gallipoli, Otranto, la spiaggia di Pulsano sono luoghi in cui si può sostare prima di godere le gioie della gastronomia locale (un tripudio di pesce e verdure, lumache e dolci di matrice araba e soprattutto “fiumi” dei pregiati vini Primitivo, Negramaro e Salice Salentino), con la gioia nel cuore della partita appena vissuta e goduta (e si spera finita bene) e con la speranza di tornarci al più presto la prossima estate quando quello specchio azzurro sarà più ammaliatore che mai.

Adesso cari lettori e tifosi bisogna "accontentarsi" di un altro azzurro, che ammalia e talvolta fa soffrire, ma che ai fedelissimi dà sempre grosse soddisfazioni....

Buon anno e buon match a tutti
 

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