16/4/2006
Air Avellino – Carpisa Napoli 87
– 85 (21-33/41-54/69-67)
Air Avellino: Young 22, Prato
13, Bonora 5, Monti 0, Brown 16,
Bobbit 16, Toure 9, Mutonbo 0,
Dorfkofikis 6, Silvestri ne,
Cantelmone
Carpisa Napoli: Sesay 10,
Morandais 6, Larranaga 12,
Morena 0, Spinelli 0, Cittadini
6, Stefansson 4, Rocca 12, Greer
33, Hunter 2, Fevola D. ne
(ARTURO MINERVINI) - In
ambito giuridico si è soliti
dire che tre indizi fanno una
prova ed ecco dopo Varese ed il
Montepaschi l' ultimo tassello
che va a completare il
deficitario quadro Carpisa dell'
ultimo mese: sconfitta nel
derby. Adesso è quindi
ufficiale, la squadra del
presidente Maione è in crisi e
se si vuole salvare tutto ciò
che di straordinario è stato
fatto in stagione bisognerà
valutare e scoprire il prima
possibile i motivi di questo
lento ma evidente declino.
Eppure l' inizio della trasferta
avellinese lasciava presagire
tutt' altro commento al derby
campano con Napoli subito in
gara con il grande Cittadini
delle ultime gare e l'
implacabile Greer a martoriare
il canestro dell' Air che dal
canto suo non trova fluidità in
attacco e contromisure difensive
così che a 2'50 dalla prima
pausa il canestro di Stefansson
porta gli ospiti sul più 9.
Unici presagi( di sventura a
posteriori) negativi per Bucchi
sono i tanti falli spesi dai
suoi lunghi nei minuti iniziali,
falli che spingono il coach a
gettare sul parquet Brandon
Hunter che dapprima sbaglia una
schiacciata ma che
successivamente inchioda sulla
sirena del primo quarto lo
schiaccione del più 12 per
Napoli. Nel secondo quarto
Bonora e Brown provano a
riportare sotto Avellino mentre
in casa Carpisa sale in cattedra
James Larranaga che con tre
bombe mantiene il vantaggio
partonepeo superiore alla doppia
cifra. Il primo tempo si
conclude con un margine
rassicurante per Napoli ma il
terzo quarto racconterà tutt'
altra storia. La Carpisa inizia
a perdere troppi palloni, i
falli limitano enormemente
Stefansson, Sesay e Cittadin
mentre in casa Avellino entra in
gara senza più uscirne Bobbit
che inizia il suo show dalla
lunga distanza e con tre triple
di fila firma l' impensabile
vantaggio Air sulla sirena del
terzo quarto. L' ultimo quarto è
l' emblema della Carpisa di
quest' ultimo periodo, una
squadra che crolla nei momenti
decisivi e non sa più imprimere
il proprio ritmo alle gare e si
sa che nei finali punto a punto
tutto può succedere. Accade così
che Napoli si affida a Greer( 33
per lui) e Rocca (solito cuor di
leone) che predicano in un
deserto desolato mentre Avellino
ci mette la giusta grinta per
vincere una gara fondamentale(
ai verdi i due punti servivano
per tenere vive le speranze
salvezza) e trascinata dallo
scatenato Bobbit si porta avanti
di 6. Gli azzurri accennano una
reazione e si arriva ad 1' 20
dal termine sull' 85 pari ma è
qui che le fragilità e le paure
di una squadra che ha perso la
fiducia di qualche tempo fa
emergono. Palla gettata in
attacco, canestro di Young per
il vantaggio irpino e Greer che
sbaglia la tripla della vittoria
sulla sirena. Gara chiusa, zero
punti a Napoli, due meritati
all' Air. Vittoria meritata si,
ma contro una Carpisa sotto i
suoi abituali standard che paga
la scarsa vena di un Morandais
tornato all' evanescenza
canturina, di uno Spinelli
praticamente inunfluente nelle
ultime uscite dopo le meraviglie
di febbraio/marzo ed il mancato
inserimento di quello che doveva
essere una ciliegina sulla torta
e che invece si sta rivelando un
superfluo ornamento: Brandon
Hunter. E solo Dio sa quanto
speriamo di sbagliarci: sveglia
Carpisa, torna a lottare.
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