(dal mensile n. 8, Carmine Casella) -
Volevamo occuparci, come era nostra
abitudine, nell’abituale rubrica del basket
minore, delle strategie di mercato delle
varie compagini cestistiche della provincia
napoletana. Gli eventi ci costringono,
purtroppo, ad analizzare quello che si sta
configurando come un vero e proprio caso,
quello del Puteoli.
Appena un anno fa avevamo salutato con
soddisfazione il ritorno, sul palcoscenico
della pallacanestro locale, di una famiglia
che tanto ha dato a tutto il movimento,
quella dei Lubrano.
Dopo papà Biagio che , tra il 1999 e il
2001, dopo aver lanciato nell’orbita della
A2 maschile l’allora Serapide, portò poi la
franchigia a Napoli, fallendo
sfortunatamente l’assalto alla massima
serie, profondendo tantissime energie in
questa avventura, e cedendo una società
comunque sana a Mario Maione, è toccato a
suo figlio Angelo entrare in scena,
riportando Pozzuoli in un campionato
nazionale, quello di B2. Grande competenza
anche in questa occasione, confermata anche
dall’ottimo piazzamento, il quinto posto e
accesso ai playoff da neofita, ottenuto in
questa stagione. Bastavano pochi correttivi
e nel prossimo campionato si poteva
ragionevolmente tentare l’assalto alla
promozione.
Ma un’amministrazione locale distratta da
altri eventi (vedi il recente conferimento
della cittadinanza onoraria a Sofia Loren,
per carità, un atto dovuto) ha sfrattato la
Coop Puteoli dal suo parquet di gioco,
ovvero il Palablù, per cui il presidente
Lubrano è stato costretto a mettere in
vendita il titolo di B2 al migliore
offerente.
Ancora una volta viene mortificata la
passione di chi voleva operare per dare
lustro nello sport alla città di Pozzuoli,
dove rischia di sparire anche la squadra
femminile di A2, anch’essa priva di un
impianto, visto che anche il PalaErrico è
inadeguato all’uopo. PianetAzzurro coglie
questa occasione per rivolgere un appello al
sindaco Figliolia per far sì che non
scompaia il basket da una città che
storicamente è Terra di Canestri.