• L'EDITORIALE - "LA VIA PARLAMENTARE DEL BASKET NAPOLI" •

14/6/2005
(Carmine Casella) - L’ ufficializzazione del ritorno di Piero Bucchi alla guida della panchina del Basket Napoli completa i principali tasselli dell’organigramma della società partenopea. Cambiano gli indirizzi gestionali, ovvero, si passa dalla “dittatura” di Andrea Fadini, nel senso che era lui a decidere su tutto, salvo assecondare la proprietà solo sull’ingaggio di Penberthy, da sempre pupillo del presidente Maione, ad una maggiore collegialità in sede decisionale tra dirigenza e area tecnica.
Anche il nuovo general manager Pier Francesco Betti, come il suo predecessore, vanta una notevole conoscenza del mercato americano, pur non disdegnando di dare un’ occhiata verso il panorama europeo. Ogni operazione però, crediamo, a differenza di quanto avveniva in passato dove, come ha ammesso del resto lo stesso Maione, a decidere era Fadini, sarà probabilmente frutto di concertazione con presidenza e tecnico, che faranno certamente sentire la loro opinione in tal senso.
I soggetti scelti per questa “via parlamentare” in seno alla società azzurra sono autorevolissimi. Betti è sicuramente un giovane emergente nel suo ruolo, ed ha ben lavorato l’anno scorso a Teramo che ha chiuso in maniera lusinghiera la scorsa stagione di serie A.
Superfluo parlare di Bucchi, ovvero del coach promozione che ritorna all’ombra del Vesuvio dopo tre anni, da sempre nei cuori della tifoseria napoletana.
Ma soprattutto sarà curioso verificare cosa potrà dare in termini di esperienza proprio l’owner della franchigia partenopea, che, dopo quattro anni vissuti all’ombra di Fadini, ha dichiarato, durante la presentazione alla stampa di Betti, di aver acquisito conoscenze tali, nel mondo della palla a spicchi italiana, da poter avere voce in capitolo per quanto riguarda le scelte tecniche da operare.
Se non ci saranno prevaricazioni o sconfinamenti tra le componenti testè indicate , un buon lavoro di equipe può portare solo benefici al basket napoletano.
 

 

 

 

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