18/11/2005
(GAIA PACELLA)- Quarto turno di Eurolega,
stesso maledetto destino tra Famila Schio e
Phard Napoli; cosa è cambiato rispetto alla
settimana scorsa? Tutto o niente a seconda
dei punti di vista, viene da dire “
ritiriamoci , questa competizione è troppo
per noi” se si guarda alla classifica, ma le
ragazze in campo danno l’anima, ci provano
fino alla fine, lottando con la forza di chi
crede nei propri mezzi e non intende gettare
la spugna, basta guardare Andrade su tutti,
che a Napoli si accascia a terra dopo un
durissimo contrasto con una giocatrice
sovietica che come diciamo qui da noi non è
proprio dolce di sale.
Schio accende la speranza per tutto il primo
tempo contro il Lotos Gdynia per poi
naufragare in un terzo quarto taglia gambe
per Masciadri e Moro che alla fine cedono il
passo per 96 a 72; Fossati continua a
navigare in acque poco tranquille, 0 punti e
possibilità sempre più concrete di non
rientrare tra le 16 squadre che accederanno
agli ottavi.
Al Palabarbuto tira un’aria diversa;
Ricchini si affida a Thompson fin dalle
prime battute e presenta la sola Zara a
dirigere un quintetto di straniere. Di
fronte c’è una signora compagine , la Dimamo
Mosca, fredda, cinica, devastante a rimbalzo
che ha Sutton- Brown e Rakhmatulina
particolarmente ispirate.
L’inizio è tutto in salita perché le ospiti
con la Shchegoleva che fa il buono e il
cattivo tempo si portano subito in
vantaggio; inizia senza ulteriori indugi
l’inseguimento con Zara, Bullet e Andrade
che cercano di scalfire la coriacea difesa
russa . Nel primo quarto ci sono 7 lunghezze
da recuperare ( 15-22), solo tre invece nel
secondo perché Alicia Thompson si sveglia
con la musica di “ el diablo” , decisiva con
6 punti consecutivi.
Arriva anche il turno di Imma Gentile,
troppo pochi però i minuti in campo per il
killer partenopeo che non riesce a
festeggiare il compleanno come di dovere.
La Phard è viva, al rientro dagli spogliatoi
lo dimostra ma quando sembra che possa
finalmente accasarsi il primo vantaggio, la
tripla di Rakhmatulina consente alle ospiti
di scappare ancora. Il leit motiv
dell’incontro non cambia, Mosca approfitta
di qualche indecisione al tiro delle azzurre
per riportarsi sul +10, ma la parola fine è
ben lontana, Bullet lo sa e complice un
antisportivo chiamato in suo favore , la
terza frazione si chiude sul –4 ( 44-48).
L’equilibrio fa da padrone, Giauro e Andrade
agguantano il pareggio ma la freddezza
dell’est europeo inizia a farsi sentire e il
gigante Vodickova respinge ogni velleità di
sorpasso.
La tripla della Bullet arriva troppo tardi e
non resta che deporre le armi sul 60 a 66
finale.
I fischi degli spalti accompagnano le
giocatrici negli spogliatoi, troppo severi
ed esigenti per chi ha ceduto solo negli
ultimi minuti al cospetto di una squadra
dalla S maiuscola che non è certo l’ultima
arrivata. Contro Kosice giovedì c’è il
dovere di riparare per passare il primo
turno, traguardo minimo ed inderogabile.
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