ITALIA-NORVEGIA 2-1

 

 

ITALIA (4-4-2): Buffon 6.5; Bonera 6, Nesta 7,: Materazzi 5.5. Favalli 6.5 (24'st Diana 6.5); Fiore 6.5, Gattuso 6.5, De Rossi 7, Zambrotta 6.5; Miccoli 6.5 (27'st Toni 6.5), GIlardino 6 (13'st Corradi 6). A disp.: Pelizzoli, Legrottaglie, Pirlo, Blasi. Ct: Lippi 7

NORVEGIA (4-2-3-1): E. Johnsen 7; Basma 5.5, Riseth 6, Lundelkvam 6, Riise 5.5; Hoset 5 (46'st Holi sv), Andresen 5; Sorensen 5 (41'st Gamst Pedersen sv), F. Johnsen 5, Rudi 5; Carew 6 (28'st Rushfeldt 5.5). A disp.: Myhr, Hangeland, Iversen, Strand. Ct: Hareide 5.5

ARBITRO: Sars (Francia) 6.5

Guardalinee: Reinbold-Chaudre (Francia)

Quarto uomo: Duhamel (Francia)

MARCATORI: 1'pt Carew (N), 4'pt De Rossi (I), 34'st Toni (I)

NOTE: serata calda, terreno in buone condizioni. Spettatori 30mila circa. Ammoniti: Rudi (N), Bonera (I), Riise (N). Angoli: 5-3 per l'Italia. Recupero: 2'pt, 4'st. 

 

PALERMO. Carraro è stato spettatore al Barbera, a Palermo. Forse per certi affari, è sbarcato in Sicilia. Già questa è una notizia. L'altra è quella che l'Italia, finalmente, è tornata. Ed ha inaugurato il suo cammino verso la Germania con una convincente vittoria su una Norvegia che, a parte difendere, poco ha fatto, e dalla sua ha avuto anche una discreta dose di buona stella.

Un'Italia che Lippi ha presentato con un elastico 4-4-2 dopo gli errori tattici dell'umiliante esordio contro l'Islanda. Senza Totti, senza Vieri, senza Cannavaro ma con fantasmi islandesi nell'armadietto, fantasmi dal passato romanista. Tant'è che l'Italia ha fatto subito prendere uno spavento al caloroso pubblico di fede rosanera. Il tempo del colpo d'occhio che la rete si è già gonfiata. Quasi non credeva ai suoi occhi John Carew quando, dopo pochi secondi ha bucato Gianluigi Buffon, suo vecchio rivale di campionato. La difesa si è dimostrata disattenta nell'occasione, la Norvegia cinica. Anche l'avversario ha però i suoi limiti in retroguardia. Lo sapeva l'Italia, che per la verità non si è abbacchiata. Anzi. Ha riorganizzato le idee riversandosi in avanti. E ha pareggiato. Il merito di De Rossi, che ha risolto in mischia coronando il debutto da titolare in azzurro con un gol di classe. Un giovane per un'Italia che va ringiovanita. Eppure gli azzurri non hanno saputo dar seguito alle vampate iniziali con un forcing da rimonta. La Norvegia pur con qualche affanno, ha saputo respingere gli assalti degli alfieri italiani. Che si sono mossi con una certa velocità, chiamando in causa l'estremo norvegese per lo più con insidiose soluzioni griffate Miccoli. Il fresco attaccante della Fiorentina è stato il più pericoloso nella prima frazione di gioco, che ha visto un'Italia in crescendo, una nazionale che ha giocato palla a terra riuscendo ad imporre una schiacciante supremazia a centrocampo per poi perdersi negli ultimi undici metri.

E' un po' lo stesso leitmotiv con il quale è ricominciata la ripresa. C'è da dire che l'Italia ha trovato ai confini della propria area una muraglia rossa che le ha impedito di impegnare Johnsen. Visto che il gol non arrivava, Lippi ha provato a mandare in campo il corazziere Corradi al posto di un Gilardino che non è mai riuscito a trovare il guizzo vincente. Ma l'Italia ha continuato solo a sfiorare il gol, con siluri di Fiore e Miccoli. La Norvegia, da parte sua, non ha saputo sfruttare qualche momento di stanchezza italiana. Poca roba davvero, l'avversario, in chiave propositiva. Si è limitato a contenere le costruzioni azzurre. Lippi ha poi mandato in campo un fresco Diana con l'intenzione di velocizzare una manovra che ha perso velocità con il passare dei minuti. L'esterno della Samp è subentrato a Favalli, e sullo scacchiere tattico ha preso il posto di Zambrotta dirottato in difesa, a sinistra. Solo a metà della seconda frazione la Norvegia si è fatta viva dalle parte di Buffon, e c'è voluta la bravura del portierone azzurro per evitare la beffa su un velenoso fendente di Risi. Frattanto, Lippi ha ascoltato l'urlo di Palermo mandando in campo Toni al posto di un ormai esausto Miccoli. Il collega Hareide ha risposto inserendo un altro pennellone, Rushfeldt, al posto del pur ben messo Carew. Proprio il neoentrato puntero rosso ha severamente impegnato Buffon con un colpo di testa. La Norvegia a quel punto ha cominciato a prendere maggiore coraggio, con l'Italia che si è affidata alla forza in luogo della fantasia. E la scelta di Lippi si è rivelata giusta. Perché il gol è arrivato, ed è arrivato grazie ad un tocco di Toni  su cross - basso - di Zambrotta. E' stato il giusto premio per una nazionale che ha saputo costruire con saggezza, senza però riuscire a finalizzare. Toni e Corradi, lì davanti, si sono trovati a meraviglia. E con loro è arrivato il sigillo. Poteva rimpinguare il bottino Diana, ci ha provato l'Italia a riaffacciarsi in avanti senza scoprirsi pericolosamente. Cercheranno di ripetersi, insieme ad un'Italia bella e costruttiva, mercoledì contro la Moldova. Ma il ghiaccio è stato rotto.

 

 

 

  Marco Santopaolo                                            5/9/2004

 

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