(NAPOLI, l’inviato Vincenzo Letizia)
- Nella conferenza stampa che preannunciava
l’evento della tre giorni partenopea per le
qualificazioni ai Mondiali di volley del
2006, il cittì della Nazionale italiana G.
Montali aveva invitato il pubblico
partenopeo ad accorrere in massa annunciando
che all’interno del palazzetto del
“PalaVesuvio” ci sarebbe stato l’utilizzo
dei condizionatori che avrebbero refrigerato
gli spettatori dalle insidie dell’afa. In
verità chi ha assecondato l’invito del bravo
selezionatore azzurro, ha assistito si a
delle belle esibizioni delle squadre sul
parquet, ma si è trovato al cospetto di un
impianto che si è rivelato ben presto una
terribile ed asfissiante trappola, dove per
il mancato funzionamento dei condizionatori
si faceva persino fatica a respirare. Non
uno bello spot per chi vorrebbe che gli
appassionati degli sport che si tengono al
chiuso accorrano anche in piena estate a
seguire questi eventi. A questo punto è
facile risalire ai responsabili del
supplizio, uno di questi è ravvisabile nell’
Organizzatore del Comitato Locale Ing.
Bartolomeo Sciannimanico, fra l’altro non
presente alle prime due serate, che ha
affidato l’impianto di climatizzazione ad
una ditta milanese che ha provveduto a
montare l’impianto negli ultimi due giorni
prima dell’inizio delle gare senza prima
testarlo e quando ci si è accorti che la
ventilazione non era sufficiente per
soddisfare l’intera area del PalaVesuvio era
troppo tardi per porvi rimedio. 75 mila euro
andati in fumo, le bestemmie dei tifosi e
dei giornalisti a tutto e a tutti, e
l’ennesima dimostrazione che a Napoli non si
riesce ad organizzare al meglio praticamente
nulla: neanche un evento sportivo così
importante come le qualificazioni di volley
al Mondiale 2006 della Nazionale italiana. E
a nulla servirà la lettera di mora che lo
stesso Presidente avrebbe inviato
all’azienda che avrebbe dovuto montare il
climatizzatore e fare in modo che l’evento
non si tramutasse in una lenta agonia per
stampa e pubblico…