• PALLAVOLO - DOV’È FINITA L’ORIGINAL MARINES ARZANO? •

14/11/2005

(dal mensile di novembre, ROSA CIANCIO) - Con l’entusiasmo con il quale era attesa la prima esperienza dell’Original Marines Arzano in serie A1, ora c’è davvero tanta amarezza nel raccontare di una squadra che è ultima in classifica e che non sembra dare tangibili segnali di ripresa. Quella che si è vista nelle prime giornate di campionato, è una squadra completamente nuova sia dal punto di vista delle atlete che la compongono che per il gioco. Non c’è amalgama di squadra, ogni giocatrice cerca di dare il meglio, ma senza produrre risultati quantomeno accettabili. Le troppe incertezze e le occasioni sprecate nei momenti topici hanno prodotto le tante sconfitte di questo torneo. Forse la spiegazione a quest’ecatombe è da ricercare proprio nel fatto che le atlete non si conoscevano prima di approdare ad Arzano e che coach Piscopo ha avuto troppo poco tempo a disposizione per formare il gruppo, elemento vincente che l’anno scorso aveva permesso a questa squadra di passare dal 2-0 per la Fornarina Civitanova Marche al 2-3 per le arzanesi nei play-off promozione. Lottare su ogni palla e avere lo stesso obiettivo nella testa è un traguardo che non si raggiunge da un giorno all’altro, necessita di grande lavoro e soprattutto di grande disponibilità della società a cui non resta che percepire i segnali che le proprie atlete mandano e trovare la soluzione. Tutti si aspettavano un campionato difficile, ma nessuno avrebbe mai pensato di vedere in campo tanta incertezza e tanta arrendevolezza. Persino il calore del pubblico non riesce a tirar fuori dalle ragazze la grinta necessaria per arrivare con la Foppapedretti Bergamo o con Jesi al tie-break, nulla sembra suscitare entusiasmo. Giocare con squadre così forti avrebbe dovuto spingere le napoletane a produrre il massimo sforzo, perché da queste prime partite, obiettivamente proibitive, c’era tutto da guadagnare ed invece sono state affrontate con nella mente l’idea che si potevano perdere. E adesso? Siamo a ben 5 giornate dall’inizio del campionato e a quota zero, nemmeno un punto raccolto, solo qualche set che ha fatto illudere ma non concretizzare. Persino l’altra neo promossa Megius Padova è riuscita a fare meglio vincendo contro la Minetti Infoplus Vicenza, con la Terra Sarda Tortolì e l’Infotel Forlì, proprio un bel bottino. Abbiamo provato a fare un’analisi, serena ma severa, di quello che sta avvenendo in casa Arzano, con il il coach Piscopo ed il presidente Russiello. Coach Antonio Piscopo, mastica amaro per l’inizio a dir poco catastrofico della sua squadra: “In palestra si lavora duro, ma in partita non riusciamo ad ottenere i risultati dovuti, spesso ci troviamo ad attaccare con il muro a 2 e questo complica notevolmente le cose. Poi, giocando con squadre, ad esempio, del calibro della Foppapedretti o dello Jesi, ogni errore si raddoppia perché non c’è possibilità di riscatto. In allenamento pretenderò sempre maggiore concentrazione anche nel momento in cui si dovrà bere l’acqua dalla borraccia. I rinfozi? Chiedetelo alla società”.
Il presidente Enzo Russiello ha una sua teoria per spiegare la crisi della sua squadra: “Non è un problema né mentale e né fisico, ma di gestione, infatti, nei momenti importanti si sbaglia, non si sa bene chi deve mettere la palla che scotta a terra. Quello che mi sconvolge non sono le sconfitte ma gli errori che si commettono.In ricezione, infatti, siamo un’ottima squadra mentre è in attacco che sbagliamo troppo e questo è indice di mancanza di convinzione”.

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