AUGURI
A... DARIO MARCOLIN

(Alessio
Borrelli) -
Auguri all'attuale capitano azzurro nato a Brescia il 28 ottobre 1971.
Arrivato a Napoli nello scorso gennaio perché fortemente voluto da
Franco Scoglio che già lo ebbe alle sue dipendenze al Genoa nella
stagione 1994-95 (anche se per un breve lasso di tempo che il tecnico
di Lipari lasciò la panchina a Pippo Marchioro), per il suo progetto
“triennale” per risollevare il Napoli dalla profonda crisi di
risultati dovuta alla pessima prima gestione Colomba.
Marcolin
considerò subito l’approdo a Napoli come un premio alla sua
carriera ed una grandissima occasione per riscattare alcune stagioni
negative che lo avevano visto uscire di scena dal grande calcio.
Giocatore
di grandissima esperienza, Marcolin si è subito ambientato al meglio
nella nuova realtà ed il suo apporto è stato fondamentale per la
salvezza del Napoli dalla C1 oltre che per dare finalmente un filtro
ad un centrocampo che fino ad allora non era mai esistito, tanto che
la squadra giocava in modo pietoso con continui lanci lunghi che si
perdevano nelle difese avversarie.
Dopo
la partenza di Stellone, si è ritrovato capitano del Napoli grazie al
contributo di grande esperienza che mette a disposizione della squadra
e soprattutto per la capacità di mantenere unito lo spogliatoio che,
in un ambiente così burrascoso come quello partenopeo, è sempre
ricco di colpi di scena. Agostinelli giudica Marcolin il perno
principale del centrocampo azzurro e nutre un’inestimabile fiducia
nei suoi confronti. Dimostrazione di ciò è data anche dal fatto che
il tecnico non ha esitato a schierarlo sempre da titolare finanche
quando non era al meglio della forma. Oggi, a 32 anni appena compiuti,
Marcolin sta vivendo forse il più bel momento della sua carriera in
quanto considera Napoli una piazza importante alla pari di Roma,
Milano e Torino dalle quali non ha nulla da invidiare.
Il
premio ad una carriera che non lo ha visto sempre tra i grandi e
talvolta alcuni allenatori non hanno creduto in pieno nelle sue
capacità costringendolo spesso a parti da comprimario.
Marcolin
inizia la sua carriera nella Cremonese dove trascorre tre anni e
colleziona due retrocessioni in B ed una promozione in A. Proprio
nell’ultimo anno in grigiorosso comincia ad essere considerato una
grande promessa tanto da guadagnarsi l’anno dopo il trasferimento
alla Lazio, la squadra dove ha militato per più tempo legandosi per
la bellezza di 8 anni. Proprio dalla Lazio Marcolin non ha avuto forse
quello che egli stesso si aspettava, infatti nelle prime due stagioni
con Zoff in panchina ha totalizzato in tutto solo 18 partite per poi
andare in prestito prima al Cagliari e poi al Genoa dove fu partecipe
alla retrocessione nello spareggio perso ai rigori contro il Padova.
Al suo ritorno alla Lazio ha disputato altri 4 campionati in cui la
sua presenza annuale non ha mai superato quota 20 fino a che,
nell’ottobre del ’98 passa in prestito al Blackburn dove anche qui
gioca pochissimo e forse tocca il punto più basso della sua carriera.
L’anno dopo rientra alla Lazio (che poi sarà scudettata) dove però
non giocherà neanche una partita guadagnando il suo Tricolore dalla
tribuna.
Dopo
l’agrodolce esperienza laziale Marcolin lascia la serie A per
sposare il progetto di rinascita della Sampdoria militando per due
anni sempre da titolare e dando un gran contributo alla causa della
squadra allenata prima da Cagni e poi da Bellotto senza però riuscire
a portare i blucerchiati in A; passa poi al Piacenza con Agostinelli
dove giocò solo 5 partite e, dopo l’esonero del tecnico romano ed
il conseguente arrivo di Cagni, viene ceduto al Napoli totalizzando
nella prima stagione 19 partite senza mai segnare dando comunque un
enorme contributo alla salvezza guadagnandosi la fiducia e la stima
sia di Naldi che di Perinetti, oltre che di Colomba e non ultimo
Agostinelli.
Auguri
a Dario Marcolin con la viva speranza che nonostante i suoi 32 anni,
continui a mostrare in campo tutta la sua grande saggezza ed umiltà
al fine di raggiungere gli obiettivi sia personali che della sua
squadra.
|