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 GIUGLIANO ?NAPOLI 0-1 

 

GIUGLIANO p.t. (4-4-2): Gragnaniello; Risi, Migliaccio, Esposito, Romeo; Bovienzo, Vives, De Rosa, Cutolo; Fonseca, Pignalosa.

Giugliano s.t. (4-4-2): Mezzacapo; Salvati, Castaldo (42’st De Rosa), Esposito (39’st Russo), Terracciano; Franzese, Fiorillo, Sorbino, Scarpa (42’st Fiorillo); Perna (40st Grezio), Vallefuoco (40’st Pitocchi).

All. Cari

NAPOLI p.t. (4-3-2-1): Manitta; Portanova, Zamboni, Cvitanovic, Tosto; Montervino, Montesanto, Marcolin; Montezine, Pasino, Dionigi.

Napoli s.t. (4-3-2-1): Manitta; Portanova (33’st Stroffolino), Bonomi, Cvitanovic, Tosto (25’st Iorio); Montervino, Montesanto (33’st Platone), Marcolin (40’st Piccirillo); Zanini, Pasino (25’st Vitagliano); Vieri.

All. Simoni (in panchina Pea).

ARBITRO: Rubino di Salerno

Guardalinee: Avella-Ronga

MARCATORE: 35’pt Dionigi (N)

NOTE: nell’intervallo sul terreno di gioco i due presidenti, Naldi e Poziello, e il tecnico del Napoli Simoni, non ancora autorizzato a sedere in panchina. Serata fresca, terreno in discrete condizioni. Spettarori 3000 circa. Angoli 6-1 per il Napoli. Recupero: 1’pt, 2’st.

 

Dall’inviato

GIUGLIANO ?span style="mso-spacerun: yes">  L’asunto di un Giugliano-Napoli dallo scarso valore intrinseco: Simoni deve lavorare molto su una squadra ancora a corto di idee e schemi; dall’altra parte una squadra, quella gialloblu, che si ?molto risparmiata, ben altro gruppo rispetto a quello che domenicalmente scende sui campi di C2 facendo tremare il mondo.

Il Napoli, comunque. Non fa pi?tendenza. Al De Cristofaro, una bomboniera come in Campania non se ne vedono, non c’è il tutto esaurito auspicato dal presidente Poziello. Un tempo per rimirare i campioni azzurri c’era la fila, ora tanti sono i biglietti rimasti invenduti per un’amichevole dal significato astruso: il Giugliano ?gi?colmo di entusiasmo, il Napoli deve cercare la giusta via per tornare in carreggiata. Il primo Napoli di Simoni diventa forse l’unico di Pea, il secondo del tecnico di Crevalcore ancora senza il placet della Lega per andare in panchina. Non ?il Napoli di Simoni visto che il 64enne ex tecnico interista non ha ancora calato esperienza e mani nel gruppo.

Una partita che non ha regalato lo spettacolo che si sperava. Mezz’ora di calcio, il resto noia. La serata ?riscaldata dagli spettacoli pirotecnici del pubblico giuglianese, che respinge l’aria pungente che avvolge lo splendido impianto della citt?delle mele annurche.

Il primo brivido della serata sul campo arriva invece quando la lancetta ha quasi percorso dieci giri.. Ci pensa Cutolo a scaldare il pubblico con un sinistro dal limite, Manitta c’è e manda in angolo. Il Giugliano ?giovane e bello, e approfitta di ogni errore del Napoli sulle ali di un entusiasmo contingente. Una palla persa sulla sinistra da Montervino consente alla difesa dei tigrotti di lanciare l’estroso Cutolo, che si accentra, arriva al limite dell’area e lascia partire un fendente che termina per?alto. Giugliano tremendo in velocit? una Ferrari che sfreccia sulle fasce, guardata a vista da Tosto e Portanova. Si vedr?che il meccanico Cari ha messo poca benzina, per l’occasione, in una fuoriserie della C2. L’organizzazione a centrocampo dei locali mette in seria difficolt?la mediana azzurra, che non trova ispirazione n?dai piedi del regista Montesanto n? da quelli dei decentrati Montervino e Marcolin. La velocit? dicevamo. Ecco che lungo gli out, in special modo quello destro, il Giugliano corre come un treno. Al quarto d’ora appena scoccato ? Bovienzo a trovare il varco lungo la corsia prescritta, l’assist per Pignalosa trova il bomber locale impreparato: il suo tiro a volo termina alto. Si vede il Giugliano, il Napoli non riesce a prendere l’iniziativa nonostante schierato con un modulo invitante: 4-3-2-1. Senza idee la squadra azzurra: palla sulle fasce e cross in mezzo che puntualmente terminano sul fondo, centrocampo nullo. Con calma, il Giugliano tesse la tela. Gli attaccanti ospiti finiscono sistematicamente in offside, il Giugliano riparte e spaventa. Spunti d’interesse nella tattica del nuovo Napoli: Tosto con licenza d’offendere e difesa molto alta. E? proprio il biondo meridionale a centrale la base del palo con un destro da fuori, di poco oltre il ventesimo. Il Giugliano, per? Pi?concreto e pi? manovriero. Il Napoli in area proprio non riesce ad entrare, ed ?solo grazie a sporadici tiri da fuori se il pubblico riesce a vedere un po?di movimento nell’area dei tigrotti. Dall’altra parte del campo, sono dolori per il Napoli. Cutolo Aniello, sempre lui. L’esterno del Rione Traiano, quando siamo a pochi giri di lancette dalla mezzora, trova uno spunto interessante sulla destra. Uno scambio veloce con Pignalosa si conclude con un atterramento in area dello stesso Cutolo, per Rubino tutto regolare. Lascia in ogni caso a bocca aperta la pochezza del Napoli al cospetto di una baby-gang terribile che per?dimostra di saper giocare a pallone. I problemi anagrafici del Napoli compensano quelli del Giugliano, dove il pi?anziano ha 23 anni. Napoli poco cinico, d’altronde. Di poco oltre la mezzora, il Giugliano comincia a distrarsi   e Gragnaniello, un passato nella primavera azzurra, serve Pasino ai limiti dell’area. Il piccolo e rapido rifinitore azzurro non sfrutta al meglio l’occasione. Per?per? i peccati di giovent?a volte si pagano, e se poi capisci che non passa neanche la prima frazione e sei volutamente “a riserva? la conclusione ? ovvia. 35?del primo tempo, ahiGiugliano: pian piano la foga di Cutolo e compagni si va spegnendo, il Napoli ?pi?esperto e sfrutta un’occasione facile facile ?impossibile da sbagliare - con Dionigi, impegnato nel pi?facile dei tap-in dopo una dormita generale della difesa gialloblu. I locali accusano il colpo e non riescono a reagire. E in buona sostanza, fino alla fine del primo tempo il copione non cambia. Nella ripresa le squadre scendono in campo semi-rivoluzionate. Il Giugliano cambia quasi tutti, il Napoli rientra con Bonomi, Zanini e Vieri per Zamboni, Montezine e Dionigi. Tatticamente non cambia nulla sia dall’una che dall’altra parte. Neanche il canovaccio degli ultimi minuti ?diverso nei contenuti: Giugliano distratto e Napoli sornione. La prima occasione sui piedi del neo entrato Vieri, poco oltre il decimo. I gialloblu perdono palla a centrocampo, venti metri palla al piede per il fratello del pi?celebre Bobo che per?non conclude nel migliore dei modi. Funziona per?l’asse Zanini-Vieri, Simoni prende appunti in tribuna su uno dei pochi rilevamenti di interesse della serata. Il resto, poco entusiasmante e lapidarmente catalettico: basta un Napoli normale, senza sbandate, per tenere in pugno il risultato. L’acuto del Giugliano che manca, i tigrotti spariti dal campo per una buona mezzora. Rieccoli, con Perna che, passato da poco il minuto venti, s’invola sulla sinistra, vince un contrasto in area con Portanova e lascia partire un sinistro a girare che lambisce la traversa sopra la testa di Manitta. Ma ?poco o nulla, la partita praticamente finisce qui. Il Napoli poi fa riposare qualche titolare per Palermo, fuori Tosto e Pasino per Iorio e Vitagliano, un difensore ed una mezzapunta, doccia anticipata anche per Portanova e Montesanto e spiccioli di gloria per Stroffolino e Platone. Scampoli anche per Piccirillo, che rileva Marcolin. Nello scacchiere tattico si registra lo spostamento di Cvitanovic a sinistra con il giovanissimo azzurro che prende il suo posto al centro della difesa. La partita non regala emozioni e si avvia su un sentiero soporifero. Le due squadre in campo tornano a pensare al campionato dopo aver regalato un po? di spettacolo nella prima mezzora del primo tempo, per meriti del Giugliano e non del Napoli. Gli azzurri timbrano il cartellino solo quando la benzina nelle gambe degli sbarbatelli locali finisce, e quando il mister Cari decide che ? meglio pensare alla Tivoli e non al Napoli. Un Napoli che si adegua ai dettami del tecnico di casa: discende un finale alla camomilla.

 

 

Marco Santopaolo

 

 

 

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