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ESCLUSIVA - • GAETANO DE ROSA A TUTTO CAMPO SU NAPOLI E PALERMO •

18/08/2009 19:13:01

Quanti di voi si chiedevano che fine avesse fatto il roccioso centrale di difesa ex Napoli, Palermo e Genoa, Gaetano De Rosa, saranno presto accontentati da PianetAzzurro, che è entrato nel mondo del napoletanissimo De Rosa, per ricostruire le ultime vicende di uno dei più prolifici difensori della storia recente del calcio italiano. “Ho smesso perchè è nata mia figlia, non perchè non avessi offerte valide”. Un difensore ed un padre esemplare.
LA CARRIERA - Nato a Dusseldorf, ma napoletano di fatto, Gaetano De Rosa cresce nelle giovanili del Napoli, vantando anche 3 presenze in prima squadra nella stagione 92/93. Dopodichè inizia a girare per la penisola, collezionando in totale 411 presenze e 29 reti tra Palermo, Pistoiese, Savoia, Bari, Reggina e Genoa. Particolarmente brillanti le stagioni a Palermo, Bari e Reggio Calabria, che lo faranno crescere sino a diventare uno degli artefici della grande risalita del Grifone in serie A. Lascia il calcio all'età di 35 anni per dedicarsi interamente alla famiglia.
IL NAPOLI – “Il Napoli mi ha cresciuto ed è la mia squadra del cuore. Attualmente rappresenta una realtà affascinante, ma le ambizioni andranno concretizzate col gioco del collettivo. Gli azzurri dovranno imporsi, per reagire alla crisi del girone di ritorno scorso. Quello che è mancato la scorsa stagione è stato l’equilibrio. Giocatori prima decantati come stelle e poi sviliti come brocchi. Dirigenti che non hanno esitato a manifestare dissensi pubblicamente, a scapito della stabilità di tutto l'ambiente. C’è bisogno di grande rispetto reciproco per maturare all'interno di un gruppo, soprattutto per i tanti giovani che lo formano e che hanno bisogno di crescere con serenità, senza essere schiacciati dal peso delle troppe responsabilità. In generale, Napoli è una piazza molto difficile dove crescere, perchè non si da la possibilità ai giovani di esprimersi al meglio, così i ragazzi preferiscono andare fuori, alimentando il fenomeno che vede le squadre straniere scippare i talenti nostrani (ndr. Trotta)”.
UN NAPOLI DI NAPOLETANI - "Le fantasie dei tifosi a volte vanno assecondate, ma un Napoli di napoletani è davvero improbabile. Giocare nella città partenopea, per un napoletano, è cosa assai difficile. Le responsabilità diventano immense, e malgrado uno cerchi di onorare sempre la maglia, finisce poi per essere vittima delle critiche di coloro che vorrebbero sempre di più da chi è di questa terra. Tutto ciò non è fantascienza se si pensa a Paolo Cannavaro, il quale, a differenza di altri giocatori, ha sempre dato tutto dentro e fuori dal campo. Risultato? Fischi assicurati al capitano ad ogni cattiva prestazione della squadra. Sono preoccupato anche per Fabio Quagliarella, poichè so che è facilmente condizionabile dagli umori della piazza, e spero inizi alla grande il campionato, così da non farsi risucchiare nel vortice della sfiducia”.
IL PALERMO – “I rosanero sono una compagine in gamba, in piena forma e che gioca insieme da anni, tutti ingredienti che la rendono temibile agli occhi di qualsiasi avversario. Soprattutto al Renzo Barbera. Lo stadio siciliano è una bolgia, paragonabile, con le dovute proporzioni, allo Stadio San Paolo. Le storie delle due società sono speculari. Il Palermo, come il Napoli, si è reso protagonista di una crescità improvvisa negli ultimi anni, che l'ha portato a raggiungere traguardi importanti, sia in Serie A che in Europa. Il campionato scorso però li ha visti perdere quello smalto dimostrato negli anni precedenti, per poi recuperarlo nel girone di ritorno, in maniera inversamente proporzionale rispetto alla stagione dei partenopei. Questo perciò sarà l'anno della maturità per i rosanero, che hanno trovato un ottimo allenatore, Zenga, in grado di tener testa al vulcanico presidente Zamparini”.
UN FUTURO DA NON ALLENATORE PER DE ROSA – “Ho smesso perchè è nata mia figlia, non perchè non avessi offerte convincenti. Da allora è passato un anno, e non sento la mancanza del mondo del calcio. Un futuro come allenatore non lo vedo, perchè il mondo del calcio è una realtà cruda, spietata, e gli allenatori odierni sono grandi comunicatori, più che esperti tattici. Se dovessi orchestrare una difesa come quella del Napoli, preferirei uno schieramento a tre difensori, poichè è quello in cui mi sono sempre trovato meglio. La retroguardia azzurra ha acquistato grandissima qualità con l'inserimento di Hugo Campagnaro, ma l'equilibrio perfetto di una buona difesa è la partecipazione alla fase difensiva di tutta la squadra. Nessuno può permettersi di difendere solo con tre o cinque difensori, ma ci deve essere un gruppo formato da gente votata al sacrificio, come Gargano, Cigarini e magari anche Quagliarella”.
UN PRONOSTICO E UNA PROMESSA – “Non mi sento di dare un pronostico su chi avrà la meglio, ma da napoletano e tifoso del Napoli, mi auguro che il Napoli parta alla grande, perchè la gente lo merita davvero. E non solo la gente, perchè il presidente De Laurentiis ha investito molto in questa squadra, e merita una giusta ricompensa. Con la piccola postilla che i risultati arrivano con un ambiente compatto, non solo con i soldi o i grandi giocatori. Le esternazioni vanno pesate e i giovani educati". Infine una promessa strappata all'ex difensore napoletano: "Ovemai dovessi decidere di tornare a giocare, lo dirò in anteprima a PianetAzzurro”. E noi saremmo ben lieti di annunciare un eventuale, graditissimo ritorno.


di Armando Aruta

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un tifoso
Di un sogno...l'Europa - scritto il 19/08/2009 09:40:59

cerchiamo di non essere troppo frettolosi! fischiare è un diritto sacrosanto per chi paga il biglietto e non rimane contento. credo però ci sia bisogno di molto equilibrio e buon senso nel farlo, soprattutto quest'anno. non bisogna dimenticare che "qualcuno", pur di venire a Napoli, ha rinunciato a squadre molto più ambiziose e forse ad ingaggi "folli" ed importanti del calcio "moderno". se son rose fioriranno! auguri a tutti!tutti insieme per tornare protagonisti!ciao. p. c.


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