Come di consueto ci troviamo a commentare l’ennesima sconfitta del Napoli, questa volta quella che definisce il definitivo fallimento dell’obiettivo uefa. Tra tutte le gare di questo ciclo disastroso degli azzurri questa è stata sicuramente quella in cui la sconfitta è stata meno meritata. Tuttavia, nonostante una discreta organizzazione tattica, la differenza di potenziale tecnico, misto ad una buona dose di sfortuna, ha alla fine fatto la differenza.
Il buon Reja ha cercato per l’ennesima volta di fare necessità virtù, cercando di cavare qualcosa di buono dal carente organico a sua disposizione, riuscendo nell’impresa solo a metà. Il mister azzurro è infatti stato in grado di restituire una nuova quadratura tattica alla squadra, ma è stato tradito ancora una volta dai suoi uomini migliori e dalla mancanza di valide alternative a sua disposizione. Lavezzi ed Hamsik sono stati infatti i peggiori della squadra partenopea, e se un allenatore come Rossi può permettersi di sostituire uno Zarate sottotono con un elemento del calibro di Rocchi, questo privilegio non è consentito a Reja. Quando un allenatore non può correggere i difetti della squadra a gara in corso, alla lunga il risultato non può essere che la sconfitta.
Come più volte ribadito il principale responsabile di questa situazione non può che essere individuato in Pier Paolo Marino, autore di una campagna acquisti estiva pessima e che non ha fatto altro che aumentare i problemi del mister a gennaio.
Ovviamente anche Reja non è esule da colpe, come lo scarso impiego di un elemento di talento come Russotto, o l’inserimento odierno dell’improponibile Denis al posto di Zalayeta, quanto meno discreto.
Cosa devono sperare a questo punto i tifosi napoletani? Per il momento, a nostro avviso, l’unico auspicio è quello di riuscire a racimolare cinque punti, che garantirebbero la salvezza matematica alla squadra, compito questo che potrebbe essere portato a termine anche con Reja in panchina, a patto che il mister goriziano riesca immediatamente e con forza a riprendere in mano le redini di uno spogliatoio allo sbando. Dopo di che la situazione dovrà passare nelle mani di De Laurentiis che dovrà prendere delle decisioni importanti per la prossima stagione. Si dovrà in primis iniziare a far capire ai tifosi quali sono i reali progetti e le ambizioni della società, senza tanti giri di parole, senza parlare di “calcio mondiale” ed evitando enigmatici riferimenti al mercato statunitense o giapponese. Dopo di ciò bisognerà valutare l’infelice lavoro compiuto da Marino e, con o senza di lui, imboccare una politica più attenta in fase di mercato. In fine bisognerà repentinamente individuare quello che dovrà essere il nuovo tecnico della squadra la prossima stagione, in modo da iniziare a progettare insieme a questo il nuovo Napoli che dovrà nascere sulle ceneri di questa squadra allo sbando.

di Eduardo Letizia