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• SAMP, CON IL NAPOLI PER AVVIARE LA RINCORSA •

05/04/2009 09:35:05

Volere è potere: è il titolo del libro scritto nel 1869 dal darwinista piemontese Michele Lessona. E centoquarant’anni dopo è anche il succo del pensiero di Walter Mazzarri: «Mancano nove giornate alla fine del campionato. I punti a disposizione sono quindi ventisette. Dentro di me i calcoli li ho già fatti. Basta guardare la classifica per capire che c’è la possibilità di fare ancora molto. Vogliamo provarci». Provando a interpretare il pensiero dell’allenatore blucerchiato, per “possibilità” potrebbe intendersi una rimonta che permetta di agganciare il settimo posto della classifica. Che potrebbe anche significare Coppa Uefa, anzi Europa League. Una rimonta che renderebbe appunto questa stagione della Samp «straordinaria», citando l’aggettivo utilizzato dallo stesso Mazzarri. Che, ovviamente, in questa disamina ha tenuto separato il campionato dagli sviluppi europei legati alla Coppa Italia.

In questi casi c’è bisogno di consultare gli almanacchi. Le statistiche segnalano che il settimo posto, nelle ultime quattro stagioni, è stato raggiunto con una forbice di punti compresa tra i 48 e i 57. Invece il punteggio medio del settimo posto, da quando la serie A è stata allargata a venti squadre, è di 54 punti. Significa che alla Sampdoria ne mancano 18. C’è un però: il valore atteso non si accompagna volentieri alla pratica. E la classifica del campionato in corso dice che là davanti stanno correndo tutte abbastanza velocemente, cioè che il prossimo 31 maggio, alla fine dell’ultima giornata, 54 punti potrebbero facilmente non valere il settimo posto. Ma l’ottavo, o forse il nono.

I numeri e le medie sono freddezza e razionalità. I tre punti di una partita di calcio, presi da soli, anche. Ma sono, spesso, il premio di novanta minuti di calore. Questa Sampdoria, spinta dal bollore del suo tifo, può conquistare il freddo dato numerico con il cuore, il coraggio e la tecnica. Il kit che serve oggi pomeriggio per avere ragione di un Napoli che si presenta a Marassi inquieto e incerottato. La lista degli indisponibili è severa: Lavezzi, Gargano, Maggio, Aronica, Vitale, Iezzo. In più, il Napoli sta attraversando una turbolenza che il passaggio della panchina da Edy Reja a Roberto Donadoni non è ancora riuscito a stabilizzare.

Nelle prime dieci giornate del girone di ritorno, la formazione azzurra ha messo insieme solamente quattro punti, due dei quali raccolti proprio da Donadoni nelle due giornate più recenti: pareggio esterno al Granillo contro la Reggina più pareggio al San Paolo contro il Milan. Le dichiarazioni dell’ex ct della Nazionale ieri, alla vigilia della gara, sono state scosse da 220 volt per rianimare l’orgoglio dei giocatori: «Dimostrate di meritare questa maglia». Due ballottaggi: a centrocampo tra Dàtolo e Hamsik, un po’ affaticato, e in attacco tra Russotto e Pià.

Di dubbi, Mazzarri, ne ha invece solamente uno e riguarda l’esterno destro di centrocampo. Anche Marco Padalino è rientrato affaticato dal doppio impegno con la Svizzera e oggi potrebbe partire dalla panchina. Al suo posto, Andrea Raggi. Sembra una sorpresa, ma a ben vedere non lo sarebbe completamente: Raggi è nato come esterno destro di una difesa a quattro. Ruolo che richiede anche certe caratteristiche offensive. Ha il passo e la tecnica per coprire la posizione di esterno in un centrocampo a cinque. Mazzarri l’ha provato in allenamento e sembra avere ricevuto delle risposte positive. Raggi avrebbe quindi vinto il ballottaggio con Sammarco, che verrà impiegato nel suo ruolo abituale di mezzo destro, e con Dessena, destinato alla panchina. Il tecnico si è lasciato ancora un minimo margine di scelta: Padalino oggi prima della partita farà l’ultimo provino. In attacco si aspetta il consueto spettacolo da Cassano e Pazzini, animati da stimoli speciali: il primo si vuole lasciare alle spalle il polverone legato alla sua mancata convocazione in nazionale, il secondo la rabbia per l’ingiusta espulsione di Bari.


Fonte: Il Secolo XIX

di VL

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