

Volere è potere: è il titolo del libro scritto nel 1869 dal darwinista piemontese Michele Lessona. E centoquarant’anni dopo è anche il succo del pensiero di Walter Mazzarri: «Mancano nove giornate alla fine del campionato. I punti a disposizione sono quindi ventisette. Dentro di me i calcoli li ho già fatti. Basta guardare la classifica per capire che c’è la possibilità di fare ancora molto. Vogliamo provarci». Provando a interpretare il pensiero dell’allenatore blucerchiato, per “possibilità” potrebbe intendersi una rimonta che permetta di agganciare il settimo posto della classifica. Che potrebbe anche significare Coppa Uefa, anzi Europa League. Una rimonta che renderebbe appunto questa stagione della Samp «straordinaria», citando l’aggettivo utilizzato dallo stesso Mazzarri. Che, ovviamente, in questa disamina ha tenuto separato il campionato dagli sviluppi europei legati alla Coppa Italia.
In questi casi c’è bisogno di consultare gli almanacchi. Le statistiche segnalano che il settimo posto, nelle ultime quattro stagioni, è stato raggiunto con una forbice di punti compresa tra i 48 e i 57. Invece il punteggio medio del settimo posto, da quando la serie A è stata allargata a venti squadre, è di 54 punti. Significa che alla Sampdoria ne mancano 18. C’è un però: il valore atteso non si accompagna volentieri alla pratica. E la classifica del campionato in corso dice che là davanti stanno correndo tutte abbastanza velocemente, cioè che il prossimo 31 maggio, alla fine dell’ultima giornata, 54 punti potrebbero facilmente non valere il settimo posto. Ma l’ottavo, o forse il nono.
I numeri e le medie sono freddezza e razionalità. I tre punti di una partita di calcio, presi da soli, anche. Ma sono, spesso, il premio di novanta minuti di calore. Questa Sampdoria, spinta dal bollore del suo tifo, può conquistare il freddo dato numerico con il cuore, il coraggio e la tecnica. Il kit che serve oggi pomeriggio per avere ragione di un Napoli che si presenta a Marassi inquieto e incerottato. La lista degli indisponibili è severa: Lavezzi, Gargano, Maggio, Aronica, Vitale, Iezzo. In più, il Napoli sta attraversando una turbolenza che il passaggio della panchina da Edy Reja a Roberto Donadoni non è ancora riuscito a stabilizzare.
Nelle prime dieci giornate del girone di ritorno, la formazione azzurra ha messo insieme solamente quattro punti, due dei quali raccolti proprio da Donadoni nelle due giornate più recenti: pareggio esterno al Granillo contro
Di dubbi, Mazzarri, ne ha invece solamente uno e riguarda l’esterno destro di centrocampo. Anche Marco Padalino è rientrato affaticato dal doppio impegno con
Fonte: Il Secolo XIX
di VL

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