

Da oggi comincia ufficialmente la campagna di Genova. Una gara affascinante, quella contro i rossoblu di Gasperini. Perché ci si troverà di fronte una delle squadre più frizzanti e belle a vedersi del campionato. E perché da tempo la sfida col Grifone è colorata dal gemellaggio tra le tifoserie e dai dolci ricordi legati alla storica promozione a braccetto datata 10 giugno 2007. Ma non solo.
La partita di domenica prossima sarà anche il primo crocevia della stagione azzurra, con gli uomini di Donadoni chiamati a chiarire se il vero Napoli è quello spumeggiante visto all’opera nei primi 45 minuti con Palermo e Livorno, o quello molliccio e un po’ svagato che è andato ko alla Favorita e che ha rischiato la clamorosa rimonta al San Paolo contro i labronici sette giorni fa.
Sarà tutto questo Genoa-Napoli. Ma anche molto altro. Perché al Ferraris, Cannavaro e compagni dovranno cercare di infrangere alcuni tabù che rischiano di zavorrare questo avvio di stagione, dopo aver già rovinato la seconda metà dello scorso torneo. Il primo trend da invertire è proprio quello legato alle gare in trasferta. Il Napoli non vince lontano dal San Paolo dal lontanissimo 26 ottobre 2008, ovvero dal successo di misura all’Olimpico con la Lazio. Domenica saranno trascorsi 321 giorni: un’eternità. Da allora gli azzurri hanno raccolto fuori casa la miseria di 3 punti in 15 partite, frutto di altrettanti pareggi, per una sconfortante media di 0,2 punti a match. E purtroppo c’è dell’altro: sempre da quel famigerato 26 ottobre 2008, ovvero da quasi 11 mesi, il Napoli prende regolarmente gol in campo avverso. Sono addirittura 27 le reti incassate, quasi 3 a partita: un’enormità.
È questo il primo filo nero da spezzare per interrompere questa sorta di maleficio che sembra aver trovato continuità da una stagione all’altra dopo la sfortunatissima gara del Barbera. Riuscirci, significherebbe poi tornare ad espugnare Marassi dopo una bella cifra d’anni: il Napoli non si impone al Ferraris infatti da 7 anni: 2-0 il 30 marzo 2002 con la Samp , mentre l’ultimo successo con i rossoblu è datato 24 agosto 2001 (sempre per 2-0).
Insomma, vanno bene le feste, i sorrisi, i bei ricordi e le pacche sulle spalle, ma tornare a casa anche con i tre punti non sarebbe affatto male. Provare a vincere, quindi. Magari con una firma illustre. Magari quella di Ezequiel Lavezzi. Sarebbe il massimo. Perché il Pocho, che ha timbrato il cartellino lo scorso 18 agosto in occasione del comodo match di Coppa Italia contro la Salernitana al San Paolo, lamenta un digiuno in campionato che sta diventando importante. La rete manca infatti dal 15 marzo, cioè dall’ 1-1 al Granillo con la Reggina nel giorno dell’esordio di Donadoni sulla panchina azzurra.
Fonte: Corr Mezzog
di PianetAzzurro.it

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