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• PICCHIATO A SANGUE PERCHE' TIFOSO DEL NAPOLI •

09/09/2009 17:06:36
ROMA - Picchiato brutalmente perché campano e tifoso del Napoli. In una capitale sempre più preoccupata dagli episodi di omofobia, si deve registrare una nuova aggressione a un «diverso»: stavolta non si tratta dell'orientamento sessuale, ma della fede calcistica. Sia chiaro: il pestaggio non è avvenuto allo stadio, ma in un tranquillo bar all'aperto in via della Lega Lombarda, nella zona di piazzale delle Provincie. E' successo nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 settembre a un ragazzo di 25 anni, Mauro (nome di fantasia) che chiacchierava di sport con quattro amici e quattro amiche, tutti studenti e laureati tra i 24 e i 28 anni. SFOTTO' E PUGNI - «I soliti sfottò - racconta a fatica con la faccia tumefatta da lividi ed ferite -. Io sono tifoso del Napoli, perchè la mia famiglia è campana. Ma i miei amici sono romanisti e li stavo prendendo in giro per le disavventure della squadra. Cose del tipo, "noi quest'anno in champions league e voi in serie B". Ridevamo tutti, ripeto era uno scherzo: non siamo certo ultras. Io vado allo stadio raramente». All'inizio, sorridevano anche tre ragazzi seduti al tavolo accanto, hanno offerto persino una sigaretta a Mauro che si è fermato a parlare con loro per pochi attimi. Ma poi qualcosa è cambiato, rapidamente e senza motivo. «Sono scattati in piedi e mi sono venuti addosso urlando "Devi sta' attento a quello che dici, qui stamo a Roma" - ricorda -. Il primo, quello più violento, mi si è avvicinato e mi ha dato un pugno in faccia, colpendomi l'orecchio».
L'AGGRESSIONE - Nei prossimi giorni, l'avvocato di Mauro denuncerà l'accaduto in maniera formale. Per ora è il ragazzo a parlare con il Corriere.it di quel pugno violento arrivato senza alcuna ragione. «Non me ne sono reso conto - dice - e quindi non ho potuto difendermi. Sono caduto a terra e basta». I suoi amici si sono alzati dal tavolo per cercare di difenderlo e per chiedere aiuto. A quel punto, sono intervenuti anche gli altri due ragazzi «con la testa rasata» che hanno iniziato a picchiare di brutto anche le donne. «Erano in tre e menavano forte - aggiunge il ragazzo -. Ci hanno preso a sediate sulla schiena, ci hanno rovesciati addosso i tavolini. Anche le mie amiche sono state colpite, non hanno risparmiato nessuno. Si sono accaniti di più su di me, "il napoletano": mi hanno preso e buttato per terra. Ho battuto la testa violentemente, ma loro continuavamo a darmi pugni. Poi sono svenuto e da lì non ricordo più nulla». Sono gli amici ad integrare il racconto. Dicono che tra gli insulti e le parolacce urlate dai tre picchiatori c'erano anche «le sopracciglia da checca» che Mauro si era disegnato con le pinzette, un vezzo molto in voga tra i giovani.
LA FUGA - La furia del branco si è esaurita di fronte alle urla di una ragazza che si è accorta che Mauro, in una pozza di sangue, aveva perso i sensi. «Non respira più, non respira più» ha urlato chiedendo pietà. Spaventati, i tre sono scappati via a bordo di una macchina e di due motorini, attenti a coprire le targhe. «I miei amici hanno subito chiamato i soccorsi - spiega ancora Mauro - e la cosa più assurda è che il gestore del bar non ci ha dato alcun aiuto. Anzi, quando qualcuno è andato a chiedergli di chiamare un’ambulanza, ha risposto: "Chiamatevela da soli, io non voglio problemi"».
IL PORTAFOGLI - All'arrivo delle volanti dei carabinieri e della polizia, Mauro era ancora svenuto. I suoi amici gli stanno accanto e a pochi passi trovano una traccia degli aggressori. Nella foga, uno di loro, il più violento ha perso il portafoglio: dentro i documenti e il tesserino da pugile. «Lo hanno subito portato ai poliziotti - aggiunge Mauro - che hanno sogghignato dicendo: "E' sempre lui che fa queste cose". Lo conoscevano, visto che lo hanno chiamato anche con un soprannome».
LA DENUNCIA - Mauro è stato portato in ambulanza al pronto soccorso del Policlinico Umberto I dove gli hanno riscontrato una prognosi di sette giorni. Per miracolo i pugni e i calci non hanno rotto zigomi e mascella. «Ero sotto shock e ho rifiutato la Tac - dice -. Ho fatto l'esame privatamente e mi hanno riscontrato alcuni versamenti interni». Anche gli amici di Mauro sono state medicati: per loro la prognosi va dai 4 ai 7 giorni. « ho appuntamento dal mio avvocato e presenterò subito una denuncia - dice infine -. Ho aspettato questi giorni perchè dovevo fare le visite mediche. Ma ora basta: i responsabili dovranno pagare».
Fonte: Corriere.it
di A.A.
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NEWS NAPOLI
X S.P.Q.R. e ULTRAS ROMA
Di ROMA MERDA - scritto il 10/09/2009 23:39:29
Napoletani piagnoni? Ah ah ah. . . i romanisti ed i laziali sono i piagnoni per eccellenza, soffrono di vittimismo e pensano sempre che ci sia una congiura da parte delle squadre del Nord. A romani ma andate a fare in c. . . . , site dei grandi pezzi di merda, bastardi.
ULTIME DA NAPOLI
Di SPQR - scritto il 10/09/2009 22:49:02
MENO 1!
POCHI SANNO VIVERE...
Di ULTRAS ROMA - scritto il 10/09/2009 22:46:53
Cari Pulcinella e se lo avesse fatto un romano a Napoli?
Piagnoni vesuviani. . . tacete!
NON FATEVI FREGARE!!
Di RAFFO - scritto il 10/09/2009 16:37:46
RAGAZZI NON FATEVI FREGARE DAI MEDIA, TUTTO QUESTO STA ACCADENDO PERCHE' SANNO CHE DOMENICA SI INCROCERANNO LE DUE TIFOSEIE SULLE AUTOSTRADE, VOGLIONO FARCI FARE LA FINE DELL'ANNO SCORSO!!!!
OCCHIO ULTRAS IL NAPOLI HA BISOGNO DI VOI!!!
CI SARA' IL TEMPO DELLA VENDETTA!!!!
SQUALIFICA
Di PIFF - scritto il 10/09/2009 16:12:09
COME NOI SUL TRENO LORO AL BAR: PER RESPONSABILITÁ OGGETTIVA VIETIAMO TUTTE LE TRASFERTE AI ROMANISTI
X CASATIELLO. E' ORA DI PENSARE AL GENOA
Di O'BARONE - scritto il 10/09/2009 14:23:04
Caro CASATIELLO ti chiedo di fare un pronostico per la partita con il Genoa. Grazie
X CASATIELLO
Di O'BARONE - scritto il 10/09/2009 14:20:31
Per motivi di privacy non posso specificare la zona di Roma in cui abito ad ogni modo è una zona centrale paragonabile al quartiere Vomero di Napoli. Ad ogni modo, anche se vivo a Roma, conosco perfettamente la realtà di Napoli che visito quasi una volta al mese. Il napoletano è differente dal romano: noi siamo buoni d'animo, gioviali, disponibili, tolleranti. Il romano, ovviamente in generale, è presuntuoso ed arrogante perchè pensa che Roma sia la capitale del mondo. E questa arroganza e presuntuosità si trasferisce anche nel mondo calcistico romano. Per quale motivo a suo tempo non venne preso alcun provvedimento contro le tifoserie di Roma e Lazio dopo il caso Sandri? Per quale motivo la Lazio non è fallita ma si è inventato il cosiddetto "spalma debiti"? Per quale motivo si consente ad una società come la Roma, indebitata per centinaia di milioni di euro, di sopravvivere?
X o'barone
Di Casatiello - scritto il 10/09/2009 12:32:37
una zone centrale di Roma. . . cioe'. . . ai Parioli? non ti sei spiegato per niente. . . Napoli e' peggio di Roma, ma tutto questo non centra niente con il calcio. Le persone perbene restano tale e non si abbassano al livello dei teppistelli.
x CASATIELLO
Di o'barone - scritto il 10/09/2009 11:26:32
Caro CASATIELLO vivo in una zona centrale di Roma, nella cosiddetta " Roma bene" ma purtroppo non posso che confermare quanto scritto in precedenza: i romani (sia romanisti che laziali) sono presuntuosi, razzisti, incivili, ignoranti. . . Per carità non voglio fomentare violenza ma è ora di finirla di proteggere queste due tifoserie e queste due squadre di calcio. Ricordiamoci cosa accadde l'anno scorso. Purtroppo per vari motivi non si prendono mai dei provvedimenti contro di loro perchè parte del potere politico calcistico risiede a Roma. Basti pensare a cosa accadde a Roma dopo la vicenda Sandri: una città devastata dalle tifoserie di Lazio e Roma, con la polizia addirittura attaccata ma non venne preso alcun provvedimento contro di loro. VERGOGNATEVI ROMANI PERCHE' SIETE LA FECCIA DI ITALIA.
notizia vera?
Di napoletano doc - scritto il 10/09/2009 10:12:04
non credo ai mess media, c'e' troppo ambiguita'. . . se non ci fosse la stampa vivremmo meglio, spesso sono proprio i media che seminano l'odio tra le persone sempliciotte. . .