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• IL PUNTO SULLA A: JUVE E SAMP FORZA 9. RISORGE LA ROMA •

13/09/2009 18:03:31
E' sempre festa a San Siro con la coppia d'oro Milito-Eto'o. Dopo oltre un'ora di sofferenze, e qualche serio rischio corso in contropiede con le veloci incursioni di Paloschi e Biabiany, l'Inter addomestica il Parma. Le prodezze degli avanti nerazzurri cancellano una prestazione opaca, ed un primo tempo chiuso tra i fischi del Meazza, che hanno fatto indispettire non poco l'idolo di casa Maicon, protagonista di un plateale "rimprovero" ai propri sostenitori.

Ma la gioia non è tutta di Mourinho, che dopo tre giornate si vede costretto ad inseguire la strana coppia di vertice composta da Juventus e Sampdoria.

I bianconeri hanno avuto ragione di una Lazio combattiva e bene organizzata, a dispetto delle assenze pesanti di Zarate e Rocchi, col contributo di un arbitro (il mantovano Gervasoni) non proprio in giornata di grazia: ha fatto discutere, e costituirà il tormentone della settimana, l'episodio del gol negato al biancoceleste Mauri.

Ha invece i contorni della sorpresa, o se preferite del miracolo, l'exploit dei blucerchiati. La squadra di Delneri, sotto di un uomo per buona parte della ripresa a causa del rosso rimediato dall'ex Tissone, ha imparato a soffrire. A Bergamo, decisiva la zampata di Daniele Mannini, al secondo centro stagionale: una prodezza destinata ad alimentare qualche rimpianto all'ombra del Vesuvio, dove Datolo e Zuniga sono chiamati a sacrificarsi da Donadoni, in un ruolo che il tornante toscano aveva già svolto egregiamente nel corso della sua parentesi napoletana.

Pur senza incantare, accarezza la seconda posizione anche la Fiorentina. I viola di Prandelli soffrono il pressing asfissiante e le geometrie del Cagliari, costretto ad arrendersi di fronte all'ennesima perla confezionata dal duo Vargas-Gilardino.

Se per il livornese Allegri sembra riaffacciarsi lo spettro di una partenza ad handicap (lo scorso anno zero punti in cinque gare), può tornare a sorridere l'Udinese. 

I friulani, inguardabili per un tempo, regalano il doppio vantaggio al Catania con le incertezze di una retroguardia in cui il brasiliano Felipe ne combina di tutti i colori. Proprio il cambio ad inizio ripresa col nazionale Pepe, che permette di passare ad uno schieramento più spregiudicato, consente al team di Marino un'imperiosa rimonta. Merito principale del successo bianconero va però ascritto ai colpi di classe del sempreverde Totò Di Natale: sua la tripletta decisiva, impreziosita da un colpo di testa all'incrocio dei pali, che non era considerato fra i pezzi pregiati del suo repertorio. Nella domenica del riscatto udinese c'è stata gioia anche per l'altro napoletano Floro Flores, autore di una pregevole rete che era valsa il momentaneo 1 a 1.

Se gli etnei restano fermi al palo, in compagnia dell'Atalanta, nel pomeriggio di sabato è andata meglio al Livorno. I labronici, con l'aiuto di un "Picchi" caldo come nelle migliori occasioni, sono riusciti ad imbrigliare un Milan senza idee nè gioco, nel quale il fantasma di Ronaldinho ha vagato per più di un ora senza bussola, prima che Leonardo si decidesse a toglierlo dalla mischia: con tutta probabilità, anche in vista della trasferta di Champions contro il Marsiglia.

Ha dato invece i suoi frutti la cura-Ranieri, per una Roma che incassa a Siena i primi punti della stagione. Sono punti pesanti, perchè coincidono con un successo in rimonta, materializzato nel secondo tempo da un guizzo di Mexes e da una mortifera punizione dal limite del subentrato Riise. La squadra giallorossa ha però ancora diverse cose da sistemare, a partire dalla difesa: troppi gli spazi concessi alle iniziative della coppia Maccarone-Calaiò, e agli inserimenti del velenoso Ghezzal, a dispetto di uno schieramento che l'ex trainer di Chelsea e Juve aveva improntato alla prudenza.

In una gara che ha rischiato il rinvio, a causa delle intemperanze di Giova Pluvio, il Palermo è riuscito a riacciuffare il Bari solo all'ultimo respiro. Dopo la pugnalata al pronti-via di Allegretti, gli uomini di Zenga attaccano per tutta la gara a testa bassa, ma senza tanto costrutto. Lì dove hanno fallito la caparbietà di Miccoli e il talento di un evanescente Pastore, è stato necessario il rientrante Budan per rimettere le cose a posto.

Molto ingarbugliata resta invece la situazione del Bologna, che va sotto contro un Chievo tonico, che colpisce con cinismo grazie a Pinzi ed il solito Pellissier, riuscendo ad amministrare senza affanni i frutti di quanto costruito nella prima frazione di gara.

Stasera il Genoa proverà ad inserirsi come terzo incomodo, nel banchetto fra i cugini e le zebre di Ferrara. Sulla sua strada la squadra di Gasperini troverà però un Napoli in cerca di risposte importanti, e di una prestazione in trasferta capace di lasciare il segno.
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di Simone Spisso

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Mannini non andava ceduto.
Di Gigi - scritto il 13/09/2009 19:14:49

Oggi abbiamo avuto la controprova che mannini non andava ceduto in questo modo, senza rimpiazzarlo con un degno sostituto.

Al momento i due goal segnati, li ha realizzati dal lato sinistro.

Secondo me iil Marino si sta mangiando le mani!


c'è da tremare
Di raigi1963 - scritto il 13/09/2009 18:43:13

Il gol annullato alla Lazio era da convalidare, non si puo stabilire se l'arbitro abbia fischiato prima ma se anche l'avesse fatto era in malafede in quanto non vi era fallo alcuno se non quello di mano del giocatore juventino nell'area piccola quindi se c'era fallo era a favore della Lazio che sarebbe andata in gol e la partita avrebbe preso un'altra piega. (fonte: novantesimo minuto). Si registra peratnto il primo furto juventino con la complicità dell'arbitro, le immagini parlano da sole. adesso e sicuro. . . . . . . sono tornati, c'è da tremare. -


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