Ci sono giocatori che passano una vita intera sui campi di calcio professionistici, non curanti della carta di identità che ingiallisce e degli stadi che diventano man mano sempre più piccoli.

Ma le emozioni che il manto erboso scatena all’ingresso in campo, l’adrenalina che ti pervade il corpo ad ogni contrasto e cambio di gioco, sono cose che non cambiano mai. Uomini che amano in maniera viscerale questo gioco, e che del calcio, inteso come insieme di valori sportivi e non come mero tornaconto economico, fanno un vero e proprio stile di vita.

Fabio Gallo (nella foto) sicuramente risponde all’identikit di questo tipo di atleta. Attualmente gioca nel Novara, nel campionato di Prima Divisione, ma il regista di centrocampo ha trascorso una bella fetta di carriera nell’Atalanta, prossimo avversario del Napoli di Donadoni.

Fabio, negli anni scorsi pare tu sia stato molto vicino ad un passaggio in azzurro. Confermi?

“E’ passato un po’ di tempo, ma è tutto vero. Era la stagione 2001/2002, ma poi le note vicende societarie azzurre fecero saltare l’affare e mi accasai al Como. Certo che giocare nel Napoli sarebbe stato davvero un sogno, addirittura più gratificante che militare nel Toro, dove ho passato due anni bellissimi prima della mia attuale avventura al Novara. Che darei per avere dieci anni in meno…”.

Anche perché un giocatore over 35 è un giocatore che non può giocare a certi livelli, secondo il pensiero del Presidente De Laurentiis. Persino un Fabio Cannavaro non serve…

“Massimo rispetto per la società azzurra e per la sua politica in fatto di acquisti. Però non dovrebbe essere la carta di identità il parametro di giudizio per valutare la prestanza fisica di un atleta, bensì la sua integrità e il suo stato di forma. Detto ciò, il Napoli che mi trattò lottava per ben altri obiettivi da quelli attuali. Obiettivi attuali per i quali un giocatore come Cannavaro sarebbe perfetto, il top del top”.

Qual è il miglior giocatore nel suo ruolo in Serie A ?

“Il ruolo del regista è ormai in via di estinzione, ma proprio la partita di sabato prossimo tra Napoli e Atalanta schiererà in campo due autentici campioni come Hamsik e Doni. Secondo me lo slovacco ha le caratteristiche perfette per essere reinventato come regista puro, anche se andrebbe a perderci nella sua specialità, gli inserimenti senza palla. Per quanto riguarda Doni, è l’esempio lampante di come il calcio sia strano: era arrivato alla Nazionale, poteva avere una carriera in un grandissimo club. Ma alla fine la sua carriera è rimasta legata in maniera indissolubile ai colori nerazzurri. Sarà una bella partita”.

Donadoni ha ottenuto tre pareggi in altrettante partite. Sabato farà poker?

“Pareggiare contro il Milan e a Genova con la Sampdoria non è mai facile e anche Reggio Calabria non è il più abbordabile dei campi. E la squadra è in netta ripresa, psicologica soprattutto. Non dico che sarà una partita a senso unico, ma sono sicuro che il Napoli, anche grazie alla spinta del suo pubblico fantastico, porterà a casa l’intera posta in palio.

Inoltre il Napoli deve “vendicare” una brutta sconfitta ottenuta nel girone di andata, e battere l’Atalanta vorrebbe dire anche superare gli orobici stessi, riottenendo la fascia sinistra della classifica. Tutti fattori che si faranno sentire, nell’arco del match”.

Nell’Atalanta gioca Floccari, che insistenti voci di mercato vedono nel mirino di mezza Serie A. Sarebbe un buon acquisto per questo Napoli?

“Assolutamente sì, e lo dico soprattutto per le caratteristiche del giocatore, che ben si sposano con il modo di impostare le squadre di Donadoni. Secondo me è destinato ad entrare anche nel giro della Nazionale, non esiterei due volte a prenderlo in organico”.  

Hai quasi 39 anni, cosa vorrai fare da grande?

“Sarebbe bello battere qualche record in termini di presenze tra i professionisti, e sotto questo punto di vista 39 anni sono davvero pochi. Finchè le gambe e la testa tengono, io non lascio. A volte provo ad entrare nell’ottica del giocatore che si ritira e inizia una seconda vita, ma proprio non ci riesco…”.

I tuoi pronostici per le partitissime della 31ma giornata: Lazio–Roma e Genoa–Juventus?

“Il derby è sempre una partita particolare, tuttavia il momento delicato della Lazio e la necessità della Roma di raggiungere la quarta piazza credo che indirizzeranno la partita verso una vittoria dei giallorossi.

Genoa–Juventus è una bella partita e credo che i ragazzi di Gasperini continueranno a stupire, battendo i bianconeri”.