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• DONADONI BLINDA LAVEZZI E HAMSIK •

07/04/2009 11:49:25
Senza respiro e senza pause. Il Napoli freme. Non c’è nemmeno il tempo per godersi il pareggio di Genova. Sabato pomeriggio si torna al San Paolo con una sola idea nella testa, quella di battere l’Atalanta per tornare a vincere dopo quattro mesi di digiuno assoluto. Ed è su questo tasto che si è dilungato Donadoni ieri mattina a Castelvolturno nel faccia a faccia con la squadra, venti minuti per dirsi tutto: «Sono abbastanza soddisfatto, abbiamo fatto dei grossi passi avanti, ma da voi mi aspetto molto molto di più. Contro la Samp avete dimostrato di essere forti. Adesso ci vuole una vittoria. Lavezzi e Hamsik sono due giovani che ci aiuteranno a colmare le differenze tecniche per poter competere con le grandi», parola più parola meno, in questi termini i propositi e le aspettative che il Napoli deve offrire all’allenatore e alla tifoseria del San Paolo.L’inversione di tendenza avviata a Reggio Calabria con l’arrivo del tecnico bergamasco al timone della squadra azzurra, dopo tre pareggi consecutivi, deve riportare il Napoli ai livelli precedenti, quando Cannavaro e gli altri, meritarono elogi su tutti i fronti. E’ il punto sul quale sta insistendo l’ex cittì della Nazionale che procede tappa dopo tappa nell’operazione di recupero e di ristrutturazione del team lasciato da Reja.
Adesso il Napoli combatte di nuovo, ha ritrovato l’orgoglio, in buona parte il carattere e la convinzione di potersi confrontare con le altre squadre, valori che erano stati smarriti lungo la strada, determinando una crisi inarrestabile, bloccata dalla partita con la Reggina in poi. Senza miracoli, Donadoni non ha fatto altro che applicare il suo metodo di lavoro: applicazione totale e massima professionalità. In campo durante gli allenamenti non deve fiatare una mosca, o meglio gli azzurri possono e devono parlarsi tra loro ma soltanto per cercarsi durante le fasi di gioco e le prove tecnico-tattiche. Non sono ammesse sbavature, non sono ammesse distrazioni, né discorsetti che esulano dalle sedute: «Qui non facciamo mercato. Qui nessuno è migliore degli altri», concetti e imperativi che hanno fatto presa insieme con un interessante elemento di base, dal quale è ripartito il Napoli dell’ex cittì: «Cancelliamo il passato, a me non interessa quello che è successo finora. Io guardo avanti e concedo ad ognuno una nuova possibilità», un modo come un altro per dire «Guai a chi sbaglia», Donadoni perdona una volta soltanto.
Adesso il Napoli combatte di nuovo, ha ritrovato l’orgoglio, in buona parte il carattere e la convinzione di potersi confrontare con le altre squadre, valori che erano stati smarriti lungo la strada, determinando una crisi inarrestabile, bloccata dalla partita con la Reggina in poi. Senza miracoli, Donadoni non ha fatto altro che applicare il suo metodo di lavoro: applicazione totale e massima professionalità. In campo durante gli allenamenti non deve fiatare una mosca, o meglio gli azzurri possono e devono parlarsi tra loro ma soltanto per cercarsi durante le fasi di gioco e le prove tecnico-tattiche. Non sono ammesse sbavature, non sono ammesse distrazioni, né discorsetti che esulano dalle sedute: «Qui non facciamo mercato. Qui nessuno è migliore degli altri», concetti e imperativi che hanno fatto presa insieme con un interessante elemento di base, dal quale è ripartito il Napoli dell’ex cittì: «Cancelliamo il passato, a me non interessa quello che è successo finora. Io guardo avanti e concedo ad ognuno una nuova possibilità», un modo come un altro per dire «Guai a chi sbaglia», Donadoni perdona una volta soltanto.
Fonte: LEGGO
di VL
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