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• DE SANCITS: L'ALTRO EX IN CERCA DI RISCATTO •

18/09/2009 17:26:25
Le porte chiuse: sa d'invito, sa d'augurio, sa di riservatezza, forse di privacy, però anche di buon auspicio. Castelvolturno è il bunker che non c'è, la ricerca d'una blindatura sgretolata un po' alla volta: per disattenzione non per incuria; per colpa del destino e un po' anche propria ma non per sciatteria; per caso e per leggerezza. Sette reti subite in tre partite lasciano suonare il campanello d'allarme, ma l'illegittima difesa dei primi 270 minuti di gioco si porta appresso una serie di erroracci da matita blu che si possono cancellare con un colpo di cassino. EQUIVOCO - Palermo, la notte delle streghe: accade tutto in un amen, tra l'incredulità generale, tra tre pali e un gol annullato e mentre il Napoli comanda dall'alto d'una superiorità quasi disarmante. Poi spiove un pallone nell'aria, Maggio lo governa a ridosso dell'area piccola, lo copre con il corpo, aspetta che esca De Sanctis, si riscopre travolto da Cavani che prima lo abbatte e poi deposita dentro. Ma non finisce lì, perché quando Zuniga ci mette il suo piede, pure stavolta c'è da restare un momento disorientati. E' già 1-1, parità riconquistata, palla in uscita sul vertice destro dell'area e il colombiano va a stendere un avversario che non ha nient'altro da fare che appoggiarla dietro. 2-1, dal dischetto.
IN CASA - Il San Paolo è un amico, perché con il Livorno finisce in gloria, però soffrendo nel finale, ingegnandosi per resistere, prima che ci pensi Quagliarella. E' 2-0 all'intervallo, è 2-1 subito, al rientro, quando Candreva viene lasciato in grado di tirare: ribattuta di De Sanctis, colpo di testa sotto misura di Lucarelli, che sta lì ad aspettare la grazia ricevuta e a sistemare di testa comodamente l'avvicinamento.
CHOC - Ma Marassi rimane l'immagine cult della stagione, perché difficilmente riproducibile: Crisicito si perde in un vaffa, il Napoli si ritrova in superiorità numerica, poi sull'1-0 grazie ad Hamsik. Deve amministrare e invece viene battuta da due assist di Amelia. Il primo è per Sculli, che demolisce Campagnaro - intanto esortativo con De Sanctis: esci, esci- ma si ritrova la palla sul dischetto e l'avversario sotto la doccia; il secondo è per Mesto, che sta sulla tre quarti, ha il tempo di accentrarsi, di saltare Cigarini, di puntare, mirare, sparare e abbattere.
Poi è ancora contropiede, nelle praterie splancate dal desiderio di rifarsi; poi è Contini che va in confusione su Palacio e favorisce l'appoggio per la zampata di Crespo; poi è ancora rigore, il terzo contro in tre giornate, forse anche questo un po' troppo, forse una grande abbuffata da limitare in fretta.
STATISTICHE - Un gol e un rigore regalati (a Palermo), un'umanissima disattenzione ( con il Palermo), prima di concentrare a Marassi il peggio di sé ma anche di Tagliavento, prodigo come nessun altro nel concedere il penalty ai rossoblù, prima che il Napoli si facesse male da solo. C'è da chiudere quella porta, insomma.
Fonte: corriere dello sport
di S.S.
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