

Le due facce dell’attacco azzurro. Lavezzi e Quagliarella, Quagliarella e Lavezzi. Sono loro due i protagonisti del Saliscendi di questa settimana: il Pocho ottimo nella seppur tiepida prova corale della squadra azzurra, lo stabiese poco incisivo, anche se la mancanza di criterio della manovra dei suoi rende la sua bocciatura di oggi meno netta. Ad ogni modo, il reparto avanzato del Napoli si riconferma sterile e composto da tre attaccanti: il riferimento a Denis è voluto e preciso, Donadoni non lo vede.
Tornando ai due attaccanti titolari, Lavezzi si rende protagonista di una prova generosissima: sfugge sistematicamente agli avversari e realizza almeno un paio di potenziali assist, per Zuniga prima e per Hamsik poi. Di certo non si può attribuire a lui la mancata vittoria contro l’Udinese. Da sottolineare anche il momento di forma fisica dell’argentino, scattante e fulmineo per tutti i novanta minuti, a dimostrazione che le paure da fuso orario di Donadoni molto probabilmente erano più che altro un capriccio del bergamasco: questo Lavezzi giocherebbe sempre in ogni squadra di fascia medio-alta che non annoveri tra le sue fila i top class del ruolo.Una nota sicuramente lieta quindi per il proseguio del campionato del Napoli, che però lascia intravedere più nubi che raggi di sole. Unica caratteristica che sembra davvero aver perso il giocatore riguarda la sua capacità di andare in rete: non è mai stato il suo forte, ma da qualche tempo il Pocho sembra aver definitivamente abbandonato il proposito di segnare, dedicandosi esclusivamente a creare superiorità numerica.
Prova no per Quagliarella, lasciato davvero a se stesso per gran parte del match. Ma l’ex friulano non deve essere giustificato dalla pochezza, per quantita e qualità, dei palloni ricevuti dal centrocampo azzurro: da un giocatore che si è preso determinate e precise responsabilità, ci si aspetta sempre il 110%. Sensazione che non abbiamo avuto stasera. Lo stabiese inoltre non si è mai posizionato sul primo palo nei calci da fermo, rendendo il lavoro della sua ex difesa abbastanza agevole. Il Napoli è di certo una squadra “leggera”, e quando viene la capacità di fare gioco Quagliagol sparisce sistematicamente, brutto sintomo che emerge in maniera più prepotente nelle ultime prestazioni. In definitiva, secondo il nostro opinabile giudizio Quagliarella non ha saputo dare ai suoi compagni quella carica che aveva dimostrato di voler trasmettere nella conferenza stampa di fine settimana, e anche sul piano personale ha fatto meno di quanto ci si aspettasse da un uomo simbolo di questo Napoli.
La classifica non è di certo esaltante, e il calendario non è dei più agevoli. Ma questi devono diventare motivi per svegliarsi, e diventare la squadra che tutti, tifosi, addetti ai lavori e società, si aspettano.
Fonte: Pianetazzurro
di Mario Ipri

io l'avrei detta così
Di Peste e Corna - scritto il 20/09/2009 22:50:54
". . . . . ma da qualche tempo il Pocho sembra aver definitivamente abbandonato il proposito di segnare, dedicandosi esclusivamente a creare un inutile casino. . . !
Completamente d'accordo con Quaglietta
Di Pacal - scritto il 20/09/2009 14:31:32
Chi scrive questi articoli ha più volte ciccato, si a dal punto di vista tecnico che in obiettività. E comunque è vero, nel primo tempo Lavezzi è stato pessimo.
ma che partita ha visto???
Di quaglietta - scritto il 20/09/2009 08:56:44
ma chi scrive questi articoli????Lavezzi ha giocato male fino all'ingresso di Hoffer - quando si è stabilizzato sulla sx. Da ricordare che ne primo tempo girava a vuoto - nel secondo giocava per sè stesso.