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• ASS. PONTICELLI: SAN PAOLO, VIA COPERTURA, TERZO ANELLO E PISTA D'ATLETICA •

24/09/2009 17:42:52
Da stadio polifunzionale, con attiguo un albergo a 5 stelle da 60 stanze, a stadio da abbattere. È la strana parabola del San Paolo, albergo, sì, ma solo delle emozioni dei tifosi del Napoli. Sono passati cinque anni e mezzo da quando nel febbraio del 2004 la Romeo Gestioni, che gestisce il patrimonio immobiliare del Comune di Napoli, consegna agli uffici comunali un voluminoso studio di prefattibilità su come riqualificare e rilanciare, con l’ausilio dei privati, lo stadio di Fuorigrotta. Anzi, all’epoca viene ipotizzata una corsia preferenziale per affidare lo stadio a trattativa privata, ovviamente al Calcio Napoli, allora governato da Salvatore Naldi. Invece niente. E così i problemi del San Paolo restano gli stessi: lo stadio invecchia sempre più ma delle tante idee contenute nello studio del Comune non resta più nulla. Se non la presa d’atto dell’assessore allo Sport, Alfredo Ponticelli, che il San Paolo può essere «eventualmente abbattuto e rifatto », sempre nell’area dove è ubicato», ma «con 40 mila posti al massimo e senza pista d’atletica, sul modello dell’Amsterdam Arena». Sempre, ovviamente, «da realizzare con soldi privati», quindi col project financing.
Ma torniamo al 2004, quando lo studio voluto da Palazzo San Giacomo ipotizza un costo massimo di intervento da 35 milioni e 131 mila euro, con un volume potenziale d’affari da 20,6 milioni l’anno col Comune, secondo il progetto denominato «San Paolo Sport Hall», che avrebbe anche incassato 3 milioni e mezzo senza invece rimettercene 1,25 per la manutenzione.
Intorno allo stadio, pieno di negozi, ristoranti e servizi, sarebbe anche nata un’area «sport giovane » con 6 campi polivalenti posizionati tutt’intorno. Non se n’è fatto nulla. Perché nessuno ha avuto la forza economica (e la voglia) di accollarsi i costi dell'operazione. Nel frattempo il Napoli di Naldi è fallito e De Laurentiis, da subito, non s’è mostrato troppo interessato a gestire operazioni simili per il San Paolo.
Si è poi parlato di costruirne uno nuovo di stadio, a Miano; c’è stato anche un progetto di stadio da realizzare ad Acerra, prediposto dall’ingegner Dario Boldoni, ex vicepresidente del Calcio Napoli. Ma per il San Paolo ogni iniziativa è stata presa solo per vivacchiare di anno in anno. È di queste ore la notizia che un consorzio di imprese edili ha predisposto uno studio, firmato dall’ingegner Fulvio Serù, illustrato in Consiglio comunale dal capogruppo del Pdl, Carlo Lamura, per rimuovere a costo zero la copertura dello stadio in soli 45 giorni, trasportando di notte in Tangenziale i materiali e, addirittura, non impedendo al Napoli di giocare le partite di calcio durante i lavori. Il problema, infatti, nel caso di interventi strutturali è di non congestionare il traffico di Fuorigrotta col rischio di mettere in ginocchio tutto il quartiere.
Fonte: Corriere Mezzogiorno
di A.A.
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NEWS NAPOLI
ahahah
Di franbu - scritto il 25/09/2009 01:26:25
e quando ci vengono a napoli il real chelsea e barcellona? hahahah
40000 POSTI...
Di antonio - scritto il 24/09/2009 20:26:08
ma come si puo ristrutturare lo stadio togliendo la copertura e riducendo la capienza a 40000 posti. . . ma se il napoli 40000 spettatori li fa contro siena chievo catania, e quando verranno milan inter juve o real madrid barcellona chelsea manchester. . . ci vuole uno stadio tipo barcellona da 100mila posti con negozi multisala ecc. . .
che schifo
Di doriforo - scritto il 24/09/2009 18:38:52
Serù, Lamura tutti corrotti. . . sempre i soliti. A napoli non si farà mai niente