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• VERTICE IERVOLINO-DE LAURENTIIS PER RIVEDERE LA CONVENZIONE •

25/09/2009 10:35:46
Smontare la copertura del San Paolo in soli 45 giorni, conferendo in discarica tutti i sediolini in plastica del terzo anello e la copertura in plexiglass senza incidere sul traffico già congestionato di Fuorigrotta. Il tutto, a costo zero per il Comune. Sono le linee guida del progetto firmato dall’ingegner Fulvio Serù per conto della «La.Ser. S.r.l», consorzio di imprese toscane, e consegnato al Comune di Napoli tre giorni fa. In cambio, il consorzio prenderebbe il materiale di risulta, principalmente il ferro della copertura del San Paolo diventata oramai un problema enorme. Installata in occasione dei Mondiali di calcio del ’90, la copertura in plexiglas realizzata da una ditta tedesca ha infatti da subito presentato notevoli problemi. Soprattutto di carattere statico: in pratica, si muove quando i tifosi saltano generando vibrazioni negli edifici circostanti lo stadio. Ma non solo. Perché la copertura presenta vistose infiltrazioni di acqua e il Comune non ha i soldi per smontarla. Anzi, il Comune non ha più i soldi neppure per garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria dello stadio e per accollarsi l’onere dei 95 dipendenti e dei 50 vigili che, per contratto, deve garantire per ogni gara casalinga del Napoli. Anche di questo parleranno oggi alle 15 Rosa Russo Iervolino e Aurelio De Laurentiis che, salvo sorprese, si incontreranno a Palazzo San Giacomo per discutere ed eventualmente rivedere la convenzione per il San Paolo. Perché la sindaca è stata chiara quando ha detto: «L’amministrazione comunale non è più in grado di costruire e gestire stadi. Così non si può andare avanti, bisogna decidere il destino del San Paolo e dove costruire un altro impianto ». Insomma, senza troppi giri di parole, il Comune vuole affidare il San Paolo al Napoli ma non vuole occuparsi più né della manutenzione né di altro. Addirittura, c’è chi ipotizza la vendita dello stadio inserendolo nell’elenco di beni immobili comunali da alienare. L’incontro Iervolino-De Laurentiis, quindi, se ci sarà verterà anche sull’ipotesi progettuale di smontaggio della copertura. Ipotesi illustrata in Consiglio comunale dal capogruppo del Pdl, Carlo Lamura. Secondo la «La.Ser. Srl», che si farebbe carico anche della direzione dei lavori, l’intervento prevederebbe «lo smontaggio e lo smaltimento a discarica della copertura in plexiglass in 7 giorni»; «lo montaggio, tramite tagli con fiamma ossidrica, in pezzi di dimensioni ottimali per il trasporto verso lo smaltimento in fonderia della struttura reticolare in acciaio che sostiene la copertura in 10 giorni»; «lo smontaggio e lo smaltimento dei seggiolini in plastica posizionati sulle gradinate del terzo anello in 3 giorni»; «lo smontaggio, tramite tagli con fiamma ossidrica, in pezzi di dimensioni ottimali per il trasporto in fonderia delle torri reticolari che sostengono tutto il terzo anello e la copertura in 15 giorni». Per quanto concerne i trasporti verso la fonderia e/o discarica si è pensato salvo diverse richieste da parte dell’Amministrazione Comunale di farle avvenire di notte, in modo da evitare di caricare la Tangenziale con un sovraccarico straordinario ». Inoltre, secondo la società che ha redatto questo piano, «con una buona organizzazione tra la nostra struttura e la società che gestisce lo stadio, sarà possibile, interrompendo le operazioni di smontaggio, di permettere al Napoli di giocare allo stadio San Paolo durante l’esecuzione di questa proposta». Quanto la cosa sarà realizzabile, però, lo stabiliranno i tecnici comunali. Evidentemente, però, di soluzioni per migliorare lo stadio ce ne sono tante. Basta che ci sia la volontà di farlo una volta e per sempre. Anche se sullo sfondo, viste le parti in campo, non si può escludere nulla. Neppure una battaglia legale per il rispetto della convenzione siglata il 4 marzo 2005. Ma questo si saprà solo dopo il vertice di oggi tra la sindaca e il patron del Napoli.
Fonte: corrieremezzogior
di PianetAzzurro.it
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