

“Io vivo di emozioni e Napoli è la piazza giusta per la mia adrenalina”. Il migliore slogan per comprendere che Roberto Donandoni è tutto tramme che ‘musone’. Affabile, incisivo e sorridente, il nuovo tecnico azzurro si concede anche ad una apertura intimista, condita da sagace ironica, nella sua prima conferenza pre partita a Castelvolturno.
Mister, il bergamasco introverso e la città più solare del mondo. Lo blocchiamo subito lo stereotipo?
“Guardate se uno non si emoziona a Napoli è un morto vivente. Ed io certamente non sono un morto vivente. Anzi ho tanta energia ed entusiasmo da mettere in circolo. Vivo di emozioni forti, che sono poi il succo della vita. Certo che ho il mio modo di esternare la mia emotività, come ognuno ha il proprio, ma vi assicuro che questa avventura napoletana mi sta dando già sensazioni forti”.
Sarà felice il popolo azzurro. Che idea si è fatta di Napoli in pochi giorni?
“Guardate che io in questi tre gorni ho visto solo le mura di Castelvolturno, non sono mai uscito. Ma di Napoli ho bene impresso un ricordo: l'applauso che fecero al Milan quando vincemmo lo scudetto al San Paolo. E quello è esattamente il simbolo della sportività, della passione e della competenza del popolo napoletano. Mi aspetto questo tipo di ambiente, esattamente”.
E della squadra che impressione ha tratto?
“È troppo presto per fare certe considerazioni. Avremo bisogno di 15-20 giorni di lavoro per conoscerci reciprocamente. Devo dire di aver trovato grande disponibilità e ottime risposte sotto il profilo dell'impegno ed anche nell'aspetto emotivo. Mi rendo conto che un cambiamento porti sempre sollecitazioni sia fisiche che mentali ma il gruppo sta mostrando grande entusiasmo. So che questa squadra ha avuto una flessione di rendimento fisico e mentale, perché lo dicono i fatti. Ma ha comunque raccolto 35 punti. La classifica permette di poterci esprimere con relativà serenità che non deve mai diventare, però, superficialità o atteggiamento sbarazzino. Dobbiamo mettere in mostra le qualità che esistono nel gruppo e lavoreremo per farlo”.
Cosa cambierà in questo Napoli?
“La mia intenzione principale è quella di non stravolgere nulla. Bisogna combattere eventuali tensioni e difficoltà ed entrare nella mischia con stimoli e motivazioni. Si proseguirà sui binari tracciati sni qui ma chiedo a tutti unità, abnegazione e compattezza. Se vogliamo creare qualcosa di positivo in futuro dobbiamo essere collaborativi e partecipativi. Per una crescita globale ci vorrà l'apporto dell'allenatore, della squadra, della Società e dei tifosi. Da qui bisognerà ripartire per un progetto positivo e costruttivo”.
“Mah, non stiamo a sprecare energie su ipotesi e su ragionamenti sterili. Io sono molto concreto: questo ci troviamo di fronte e questo dobbiamo affrontare. Le energie, piuttosto, ci serviranno per giocare su un campo durissimo contro una squadra tosta ed in evoluzione di rendimento.
Questo Napoli può ancora pensare all'Europa?
“In questo momento non faccio ragionamenti che vadano oltre domani. C'è
Dopo l'avventura dalla Nazionale, cosa si aspetta Donadoni dall'esperienza Napoli?
“Mi aspetto molto dai ragazzi ed è giusto che Società e squadra si aspettino molto da me. Io non sono uno che dà peso alle chiacchiere. Dopo 2 anni con l'Italia adesso mi tuffo in una piazza importante e di grande fascino. Napoli è l'ambiente ideale per profondere ogni energia con entusiasmo. Questo è bello, sono sensazioni forti che mi piacciono perché mi danno forti scosse di adrenalina...”.
di Foto di Felice De Martino

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