

Oggi esce ufficialmente di scena un altro protagonista, dopo Edy Reja, della resurrezione del Napoli dopo l'onta del fallimento, il direttore generale Pierpaolo Marino. Resterà, invece, al suo posto, almeno per ora, Roberto Donadoni. Ma De Laurentiis ha in animo di rivoltare il club sia a livello organizzativo che tecnico.
Dopo aver investito circa novanta milioni di euro in due anni avrebbe stabilito che è arrivato il momento di dare una svolta al Napoli e cominciare a farlo entrare nella dimensione che gli compete. Ed oggi pomeriggio, dopo aver dato il benservito a Marino, ringraziandolo per averlo introdotto in un mondo del tutto nuovo per lui, comincerà a prendere in considerazione l'ipotesi di un nuovo direttore generale, di un nuovo direttore sportivo.A valutar e i nomi di possibili successori di Pierpaolo Marino.
Se ne fanno già alcuni, di quelli liberi da impegni o in grado di potersi liberare nell'immediato: Giovanni Gardini, ex Padova, Treviso, nonchè segretario generale della Lazio, e Roberto Zanzi, già a Ravenna, all'Atalanta, al Siena, nonchè alla segreteria del Lecce. Ieri sera circolava anche la candidatura di Manuel Gerolin, disposto a svincolarsi dal Siena, dove attualmente è ds. Per ora, solo nomi, ipotesi, possibilità.
LE RIFLESSIONI - De Laurentiis ancora non sarebbe entrato nel merito dell'avvicendamento alla direzione tecnica anche se avrebbe incontrato qualcuno dei candidati per un primo approccio. Lo farà in settimana, senza lasciarsi prendere dalla fretta come avvenne per l'assunzione di Donadoni (da lui stesso criticata), senza farsi condizionare dall'istinto, tantomeno influenzare da chi vorrebbe sponsorizzare tizio o caio. La scelta non è facile perchè di manager abili ce ne sono pochi in giro.
I migliori sono legati da contratti lunghi con le società in cui lavorano. Forte il rischio di poter cadere dalla padella alla brace. Marino conosceva già l'ambiente per cui non gli è stato difficile ripartire e proteggere la squadra. Chi verrà, invece, dovrà prima calarsi nella nuova realtà e poi incidere sul club e sulla squadra. Gardini è un personaggio molto legato a Roberto Mancini; Zanzi ha lavorato al fianco di Marotta della Sampdoria; Gerolin si è formato all'ombra di Marino nell'Udinese, ex calciatore, oggi al Siena.
Non è da escludere l'ingaggio di un direttore generale e contestualmente un incaricato all'area tecnica, un direttore sportivo. De Laurentiis è disposto a qualunque sacrificio. Resta da fare tanto, a cominciare dalla campagna acquisti di gennaio, alla ricomposizione della rete di osservatori (Marino ne contava una decina), al potenziamento del settore giovanile.
Fonte: Corriere dello Sport
di E.L.

Prudenza....De Laurentis
Di Ros - scritto il 28/09/2009 12:48:43
Prudenza . . . occorre prudenza. Non esiste sul mercato un nuovo "Marino". Il sostituto non esiste, almeno non su quei livelli.
Ma. . . è proprio scontato congedare Marino? Le "spiegazioni" che De Laurentis cerca, Marino non ha problemi ad offrirle. Il punto è che Marino ha dovuto gestire il Napoli palettato da scelte sbagliate del Presidente (leggasi Donadoni in primis e le mille altre cose che De laurentis ha fatto nonstante gli avvisi contrari di marino). A questo punto De laurentis ci sta a fare un "mea culpa"? Non pare se De Laurentis cerca di "difendersi" a riguardo della cacciata di Reya e dell' ingaggio di Donadoni. Su . . . De Laurentis cerchi di essere piu "giovane" ed accetti il fatto che anche lei è un uomo che può sbagliare. Vedrà che "gli errori" di Marino le sembreranno cosa ben più modesta e sopratutto orientata a dar "salute" alla società. Non errori ma orientamenti di esperienza pluritrentennale. Migliorabili . . . certo. . . ecco. . . il suo ruolo Presidente. Migliori il migliore e non vada in giro in cerca di chimere che non ci sono.