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• IL GIORNO DI NAPOLI-ATALANTA: UN PEZZO DI STORIA PER LIPPI •

10/04/2009 15:09:08
Napoli-Atalanta per Marcello Lippi non sarà una partita come le altre. Sono state le due squadre che ha allenato prima di approdare alla Juve. Ed è una storia che merita di essere raccontata.
PRIMA PANCHINA - Marcello Lippi comincia la sua carriera di allenatore nella Primavera della Sampdoria, dove aveva trascorso gran parte della sua vita da calciatore: è il 1982, l’Italia è campione del mondo e l’attuale ct azzurro parte con i giovani. Che sia un tecnico fuori dal comune si capisce quando al torneo Carlin’s boys a Sanremo porta i suoi ragazzi al mare alla vigilia del confronto col Real Madrid. Quel bagno porterà bene, la Samp vincerà 1-0. Poi le esperienze nel Pontedera, nel Siena con esonero, Pistoiese, Carrarese, Cesena (debutto in A) e Lucchese.
LA SVOLTA - Lippi comincia ad essere apprezzato nella sua stagione all’Atalanta. E' il 1992-93, il giovane tecnico centra un sorprendente settimo posto: gioca con una punta (Ganz) e due mezze punte (Rambaudi e Perrone). Ma non basta. Lippi avverte che la società non ha fiducia in lui e non vorrebbe confermarlo per la stagione successiva. Affronta il presidente Percassi, che gli chiede 15 giorni per pensarci. "A fine stagione lascio l’Atalanta", è la risposta di Lippi.
IL CUORE DI NAPOLI - Nella stagione successiva (1993-94) Lippi siede sulla panchina del Napoli. Si era innamorato della città quando con l’Atalanta c'era andato in trasferta: il panorama del golfo lo aveva conquistato. Anno difficilissimo quello di Napoli con la società in crisi. “Mister, ma quando arrivano i soldi?“. “Presto” assicurava Lippi, senza però averne la certezza. Si parlava di messa in mora. Lippi parla chiaro alla squadra: “Se facciamo un bel campionato, l’anno prossimo diranno di voi: questa è gente che lavora con serietà. E troverete una squadra”. Il discorso di Lippi convince i giocatori. Il Napoli è protagonista di uno strepitoso girone di ritorno: vincendo a Foggia all’ultima giornata conquista un posto in Uefa. Vale uno scudetto.
BUSSA L’INTER - Lippi comunque sa che la sua esperienza a Napoli si concluderà. In primavera si fa viva l’Inter. Il ds Marino Mariottini chiede a Lippi la sua disponibilità ad allenare i nerazzurri. La risposta è positiva. Ci faremo sentire, assicura Mariottini. Intanto Moggi comunica a Lippi che c’è una squadra con la maglia bianconera che lo cerca, senza dirgli quale. È la Juve. Lippi va a Torino, parla con i dirigenti, ma prima di accettare deve risolvere il suo impegno con l’Inter cui aveva dato la disponibilità.
SI’ ALLA JUVE - A questo punto Lippi va da Pellegrini, presidente dell’Inter. Lo mette al corrente dell’offerta della Juve. Pellegrini gli dice che non può dargli subito una risposta. A questo punto Lippi è della Juve. A Napoli non ne sanno niente. Il ds Jacomuzzi chiama Pezzotti per offrirgli la panchina di vice allenatore: “Mi spiace, vado a Torino con Lippi. Non lo sapete che allenerà la Juve?”. Il giornalista della Rai, Franco Costa, chiede a Bettega se l’allenatore della Juve nella prossima stagione sarà Lippi, Bettega non conferma né smentisce. Costa verifica la notizia con la Gazzetta dello Sport. Ed ha la certezza: Umberto Agnelli lo ha confermato a Cannavò.
DIPLOMAZIA - Costa dà la notizia in tv, affermando che manca però la firma. La domenica successiva Costa tenta di intervistare Bettega che lo lascia col microfono in mano: "Con te non parlo e sai perché". La scenetta finisce su Mai dire gol, Lippi apre un ciclo vincente alla Juventus dal 1994 al 1999: tre scudetti, una Champions, una Coppa Intercontinentale, una supercoppa europea. Tornerà alla Juve per vincere ancora dopo una parentesi sfortunata all’Inter. E saranno altri due scudetti. E dire che all’Inter poteva finire prima. Anche se era destinato alla Juve “Marcello, allenerai la Juve” gli aveva detto Edilio Pellinacci, suo presidente alla Carrarese. Era il 1989.
Fonte: GAZZETTA
di VL
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