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• AMARCORD: NAPOLI-BOLOGNA, "DUE SETTIMANE PER RICOMINCIARE" •

15/10/2009 11:45:13
 De Laurentiis ha schiacciato il bottone off sulla vecchia gestione del suo giocattolo-Napoli, riaccendendo tutto con nuovi collaboratori, il nuovo mister Mazzarri, il nuovo (in realtà mai avuto) ds Bigon, restando sempre in attesa di un dg già annunciato dal patron azzurro ma che per adesso indossa la maschera virtuale di innominato, nonché di ulteriori collaboratori per creare una rete tecnico-amministrativa da grande club, perchè, e finalmente Dela l'ha capito, i successi si costruiscono dalle fondamenta, e se la società non è costruita come si deve hai voglia a lanciare anatemi sui collaboratori, neanche una mano truffaldina e la benedizione dello spirito santo possono pararti dalle delusioni. “Due settimane per ricominciare”: questo potrebbe essere il titolo adatto per un Napoli da Filmauro, un film al confine tra il sentimentale ed il drammatico nel quale il protagonista è di certo l'allenatore, il “toscanaccio” di ferro che in pochi giorni, e per di più senza poter lavorare con i nazionali, ha dovuto ricostruire sulle macerie cercando di scorgere i limiti, le incertezze, i difetti, strutturali, tecnico-tattici ed emotivi, di una compagine allo sbando. Sono arrivate anche le richieste esplicite per il mercato di riparazione da parte di Walterone Mazzarri: un esterno di sinistra, un mediano di peso, ed un bomber...mmm...Donadoni prima che iniziasse il mercato estivo aveva chiesto...mmm...ah si...un esterno sinistro, un mediano di peso ed un bomber!!! Forse forse il fallimento di questo inizio di stagione non era dovuto a lui? Forse i 52 milioni che hanno fatto urlare all'Europa sono stati in realtà solo carta straccia gettata delicatamente e docilmente nel gabinetto per poi tirare anche lo scarico? Forse a Mazzarri si chiede più di quanto potrebbe essere possibile, a meno che non si trasformi in santone, e, camminando sui carboni ardenti con gli occhi rivolti all'indietro, non infonda nei suoi accoliti calciatori la sapienza del giuoco calcio? Di certo la sua parte Mazzarri la farà, da subito ha parlato di anima, si perchè i giocatori del Napoli in mezzo al campo sembravano una banda di anziani, e per di più agonizzanti, perchè un vecchietto arzillo avrebbe di certo avuto più carattere di loro. Il tessuto emozionale della squadra e dei singoli è in questo momento molto labile ed è li che il livornese come un marines deve battere, perchè gli azzurri in mezzo al campo non scendano per eseguire un saggio di danza classica, ma si presentino duri ed incazzati per affrontare al meglio ogni battaglia. La prima sfida che si presenta al nuovo Napoli “anema e core” è contro un abbordabile Bologna, incontro-salvezza se si considerano le posizioni ed i punti in classifica delle due compagini in questo momento, ma il campionato è lungo ed i felsinei devono essere per i partenopei un trampolino dal quale lanciarsi verticalmente verso il cielo per incominciare a volare. Di sfide casalinghe con il Bologna il Napoli ne ha disputate 51 (di cui una in B, tre anni fa, nella cavalcata trionfale verso la A) delle quali ne ha vinte 22, pattate 21 e perse solamente 8. La statistica è dunque tutta a favore della squadra di casa, sebbene nell'ultimo decennio l'incontro col Bologna abbia sempre riservato delle insidie. L'ultimo trionfo in A risale al 27 ottobre 1996, in una stagione che il Napoli terminò a un passo dalla B e con la tremenda delusione della sconfitta in finale di Coppa Italia contro il Vicenza, in quei tempi supplementari che lasciarono sotto shock calciatori e tifosi con due sberle da capogiro. In quel lontano ottobre di 13 anni fa la sfida col Bologna terminò 3-2 per gli azzurri. Passarono in vantaggio gli emiliani con il sempre positivo Nervo al 20' del primo tempo, ma allo scadere di frazione ci pensò Nicolino Caccia a portare in pareggio il risultato. Ad inizio di ripresa, in meno di un quarto d'ora, l'uno-due che chiuse la partita con le reti al 51' dell'airone Aglietti e la terza realizzazione ad opera di Andrè Cruz, libero di grande eleganza e dal sinistro vellutato. Il gol del definitivo 3-2 fu siglatao da Bresciani al 74'. Ma Bologna in questi ultimi 10 anni significa anche batosta. Roboante e devastante tuonò l'1-5 del 22 ottobre 2000! la stagione 2000-01 fu quella del capitombolo, del tonfo senza paracadute nei gironi infernali della B. La stagione dei record...negativi...per un Napoli che in realtà era partito con una rosa che poteva anche far ben sperare. Un Bologna tonico e pimpante si impose tra il clamore e il disappunto con le reti di Wome, Baldini (nella propria porta), doppietta di Signori e rete nei minuti di recupero del giardiniere Cruz all'inizio della sua lunga e soddisfacente carriera. Per il Napoli gol della bandiera di Ciccio Moriero (nella foto), uno dei grandi nomi che delusero in quell'annata diabolica. La stagione passata l'incontro venne disputato nel giorno di San Valentino e come due innamorati Napoli e Bologna si donarono un punto a testa. Il Napoli era ormai trascinato da quel vortice negativo che lo avrebbe sconquassato fino al termine del campionato; erano ormai già 5 i turni senza vittorie, e neanche la sfida casalinga con una formazione di livello inferiore riuscì a far tornare alla vittoria i partenopei. Il risultato fu di 1-1, ma tanto per cambiare lo zampino di un torto arbitrale grande quando l'empire state building fu determinante in un incontro che tutto sommato, soprattutto nella seconda frazione di gioco, il Napoli tentò di vincere. Le reti furono siglate da Maggio al 19', servito splendidamente da Denis e di bomber Di Vaio tre minuti più tardi: la difesa azzurra compì uno dei suoi disimpegni esemplari...nell'essere numeri da circo, l'arbitro non fischiò un fallo di mano che anche un cieco da un aeroplano avrebbe notato, il tutto coronato dal solito intervento decisivo (per gli avversari) dell' IN-sicuro Navarro. Se l'anno scorso l'incontro con i romagnoli sancì -l'inizio della fine- di un sogno condiviso per tutto il girone di andata, si spera che quest'anno l'incontro possa portare con se -la fine dell'inizio- disastroso che ha sorpreso tutti creando un trade d'union mortificante e preoccupante con la seconda parte del campionato scorso. E nella malinconia del mese di inizio autunno, raggiunti da un freddo che si è presentato alle porte senza preavviso, si attendono ancora risposte, sperando che per una volta non importi parlare di qualità o limiti tecnici e strutturali, perchè ad abbagliare gli occhi ci sia il cuore e l'orgoglio di 11 leoni tinti d'azzurro.


di Emanuele Gargiulo

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