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• IL SALISCENDI - MAGGIO VUOLE TORNARE IL CECCHINO DI MAZZARRI, MALE DATOLO •

18/10/2009 17:17:53
Il calcio è strano, e la partita di oggi tra Napoli e Bologna ne è testimone. Capita che il Bologna ti grazia a pochi minuti dalla fine con Di Vaio, evitando una sconfitta che sarebbe risultata pesantissima sia psicologicamente che in termini di classifica, e poi con Maggio vai in vantaggio allo scadere regalando la prima gioia al neo mister azzurro Mazzarri. Capita che un giocatore come Datolo nella nazionale argentina segni con una media impressionante (anche se, va detto, le sue presenze sono davvero pochine) e invece con la maglia del Napoli non indovini lo specchio della porta manco a pagarlo (profumatamente, anche). Sono proprio i due giocatori presi ad esempio di questa teoria del calcio “belloperchèstrano”, i due protagonisti del Saliscendi di oggi.
Se c’è Walter Mazzarri in panchina, c’è sempre una buona possibilità che Maggio vada in rete: sarà per una questione di testa, sarà per i movimenti che il tecnico toscano cuce addosso all’esterno azzurro, sarà perché a volte il calcio è strano, lo ripetiamo. Sono nove le resti che Maggio ha segnato in stagione l’ultima volta che a guidarlo c’era Mazzarri: erano i tempi della prima Samp formato Cassano. Bene, una partita non fa testo, ma le premesse sono quantomeno rosee. Gol a parte, il centrocampista si è reso protagonista di una prova contraddistinta da grandissimo agonismo e generosità, seppur con una dose forse troppo alta di giocate mal riuscite, ma quel che conta è che forse adesso nella sua testa qualcosa è cambiato, anzi, è tornato.
Passando a Datolo, Mazzarri gli ha dato fiducia mandandolo in campo dal primo minuto, ma i risultati sono stati palesemente deludenti. L’argentino sbaglia un gol di testa a pochi metri da Viviano, non si fa mai notare nei calci piazzati (eppure il Napoli ha collezionato diversi corner, dandogli l’opportunità di dimostrare quel talento sui calci d’angolo che lo ha sempre contraddistinto nel Boca), e anche sul piano agonistico è sembrato abbastanza “donadoniano”.
Il confine tra prestazione positiva e bocciatura è però molto labile: un pareggio casalingo o addirittura una sconfitta interna avrebbero di certo cambiato o condizionato determinati giudizi. Prendiamo Quagliarella, che è tornato al gol, sulla scia della partita di Parma con la Nazionale, dove ha “diviso” la posta con Gilardino: giocatore ritrovato o comunque sulla via del recupero, oppure ennesima prestazione che testimonia come il giocatore di Castellammare non sia il bomber da venti gol a stagione di cui la squadra necessita?
Menzione d’onore però spetta a Lavezzi: è vero, non è stato scelto come migliore in campo nel nostro Saliscendi di oggi, ma la giocata in occasione del gol della vittoria è stata davvero la chiave di volta della partita.
Come sempre, vi invitiamo a dire la vostra sulla partita di oggi e in particolare sulle prestazioni dei singoli. La settimana prossima si va a Firenze, e lì, con tutto il rispetto per l’organizzatissimo e grintoso Bologna di Papadopulo, gli avversari saranno di ben altra caratura.
Fonte: Pianetazzurro
di Mario Ipri
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