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• IL NAPOLI INCEPPATO IN ZONA GOL NEL GIRONE DI RITORNO •

13/04/2009 14:10:36

All’andata: 2 gol al­la Fiorentina, al Palermo, al­la Juventus; e tre alla Reggi­na; poi altri due alla Sampdo­ria, al Cagliari, al Siena: sette giornate, quindici reti, media da divoratori dei sedici metri, una squadra di cannibali, il Napoli, senza pietà. Al ritor­no: zero gol con la Roma, poi due all’Udinese, uno al Bolo­gna, e nessuna, ma neanche l’ombra, al Genoa, alla Lazio, al Milan, all’Atalanta: sette partite e appena tre acuti, una tendenza da brividi, i desapa­recidos dell’area di rigori. Dov’è l’errore, tra un girone e l’altro, tra un Napoli e l’al­tro, tra un Hamsik, un Lavez­zi, uno Zalayeta e comunque un gruppo e la sua sbiadita copia che fatica terribilmente a rimettersi in riga, a dare un senso alla sua fase discenden­te della stagione, ad essere umano dopo essere riuscito ad apparire come un collegio di extraterrestri?
LE GRANDI - Fiorentina, Pa­lermo, Juventus, Sampdoria, Cagliari, cioè l’alta e la media società d’un calcio nel Napoli recitava da protagonista asso­luta, prima che dimenticasse lo spartito, si infilasse nel tunnel e faticasse a venirne fuori: ma all’epoca, quando le gambe andavano, non ce n’era per nessuno e l’erba del San Paolo rimaneva bruciata sui guizzi di Hamsik, gli scat­ti del Pocho, gli stacchi del Tanque: quindici reti ma mi­ca con i soliti noti, perché se­gnavano anche Maggio, anche Mannini.
LA PICCOLA - Poi la vita si ri­balta e la crisi diviene travol­gente, escono di scena Mag­gio e Gargano, deve fermarsi per un paio di mesi Mannini, c’è l’avvicendamento tecnico e un rigetto fisico, c’è la con­trofigura d’una squadra che ha perso brio e anche la capa­cità di cogliere gli attimi fug­genti. E’ il Napoli che va al­l’incontrario, stavolta, che re­sta piegato sulle gambe per difficoltà congenite, che deve pagare dazio per l’acciacco di Lavezzi: e i numeri, impietosi, fotografano le debolezze at­tuali.
IL CONFRONTO - Il sette di­cembre, alle dieci della sera, a posticipo ultimato, il Napoli è quarto in classifica ma è una terribile macchina da guerra: terzo attacco, alle spalle di Inter (+3) e Juven­tus (+1), un gioiellino da esi­bire in pubblico, in tv, ovun­que e una banda di assatanati che non la fa buona a qualsia­si antagonista capiti a portata di stadio San Paolo (ma anche altrove). Però, un girone do­po, i granelli di sabbia hanno evidentemente fatto saltare gli ingranaggi e la perfezione è divenuta pantano, con da­vanti, nella classifica dei gol segnati, dieci squadre. Il Na­poli che s’è inceppato s’è fa­talmente chiesto cosa sia suc­cesso, perché sia successo, come e quando sia successo e sette gare interne nel girone di ritorno non sono riuscite a fornire una risposta, però ne­anche a cancellare la favolosa cavalcata dell’andata: perché tutto vale, anche quei quindi­ci gol che sono serviti a trac­ciare un sogno.

 


Fonte: Corriere dello Sport

di VL

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