

Walter Mazzarri, smaltita la sbornia per lo storico 'blitz' in trasferta contro la Juve, torna a concentrarsi sul presente. Sabato, il Napoli sarà ospite di un Catania affamato di punti: un impegno carico d'insidie, che il tecnico chiede ai suoi di affrontare con umiltà e determinazione. "D'ora in poi inizia il difficile. A Catania troviamo una squadra che ha bisogno punti, ma che possiede anche valori importanti e giocatori di grande qualità. In più, il Catania sul proprio terreno riesce sempre a tirare fuori ottime prestazioni. Se il Napoli non sarà quello delle ultime tre partite, con tutte quelle componenti che servono per fare una partita superr, c'è il rischio di incappare in una grossa delusione".
L'entusiasmo dei tifosi è alle stelle, ma per Mazzarri non è questo il momento adatto per montarsi la testa: " In 31 anni di calcio ho imparato che i bilanci si fanno alla fine. Fa piacere ricevere elogi, ma da oggi bisogna scordarsi queste quattro partite e pensare solo al Catania. Per affrontare squadre così bisogna essere sullo stesso livello fisico, mentale e delle motivazioni -spiega il mister-. Adesso viene il difficile, l'ho detto ai ragazzi: contro Juve e Milan eravamo portati a dare di più 'naturalmente', adesso saranno le nostre avversarie a dare quel qualcosa in più contro di noi. Per fare il vero salto di qualità dobbiamo trovare una continuità di prestazioni, più che di risultati. I ragazzi devono trovare forza ed equilibrio, essere capaci di andare sempre avanti per la propria strada".
A Torino si è visto, aldilà del risultato, un Napoli in grande crescita sul piuano del gioco e della personalità: "Sono contento in generale dell'atteggiamento avuto dalla squadra. Anche la fase passiva comincia ad esserci a livello generale, nonostante le sbavature che ci sono costate quei due gol evitabili. Non è vero poi che abbiamo fatto solo un calcio di ripartenza. Rivedendo la partita con Frustalupi, ho notato che è stata la Juve a correrci dietro per tanto tempo -prosegue Mazzarri-. Sottolineo anche un buon possesso palla, il fatto che abbiamo tenuto in mano pallino del gioco, la ricerca costante delle fasce. Il Napoli visto a Torino e nelle ultime gare è una squadra che cerca di imporre il proprio gioco anche in trasferta, contro avversari importanti".
Uno dei segreti del momento magico che stanno attraversando gli azzurri, è la chimica di gruppo e l'affiatamento dello spogliatoio: "Per me sono tutti titolari: chi va in panchina ha la stessa considerazione di chi gioca. Fino ad oggi i ragazzi sono stati perfetti. Si è creato un ambiente positivo a tutti i livelli, i ragazzi dimostrano di avere gli stimoli giusti: questo deriva dal fatto che c'è un buon rapporto con tutte le componenti a livello ambientale e societario. Appena sono arrivato, col mio modo di fare, ho cercato di 'palpare' lo spogliatoio: mi sono trovato subito bene con tutti, ho conosciuto ragazzi per bene. Quello che ho cercato di trasmettere subito è stato l'impegno a non mollare mai, e lo stimolo a fare gruppo -dichiara il trainer livornese-. Sul piano tattico ho trovato grande disponibilità nel recepire le mie indicazioni. Sin dalla partita col Bologna tutti si sono sforzati di mettere in pratica i miei insegnamenti. Pensavo ci volesse più tempo a dire il vero: questo mi ha colpito molto".
Mazzarri analizza poi il momento non particolarmente felice di Quagliarella: "Fabio non va così male. E' stato decisivo col Bologna, poi ha sbagliato un rigore a Firenze: ma Frey è un grande portiere e ci ha messo del suo. Sicuramente non è al top a livello fisico perchè è reduce da infortuni. Contro la Juve è andato inizialmente in panchina perchè aveva speso tanto nelle precedenti gare, ma quando è entrato ha fatto molto bene. Cercheremo di sfruttare la sosta: Quagliarella deve lavorare sulla brillantezza per ritrovare la lucidità nello scatto e nelle giocate -chiarisce Mazzarri-. Però non bisogna montare un caso:
Quagliarella è un giocatore con doti tecniche importanti, che ha dimostrato nel tempo di meritare certe attenzioni. Bisogna esser bravi ad aspettarlo perchè farà meglio non appena sarà al top".
Intanto, per i supporters azzurri, Mazzarri è quasi un idolo: "Io non faccio miracoli, non vorrei si esagerasse con gli elogi nei miei confronti. A pelle si è instaurato subito un ottimo rapporto coi tifosi napoletani: però dobbiamo stare calmi. Mi piacerebbe che la gente conservasse questa fiducia e questo affetto nei miei confronti fino a fine stagione. Se accade, vorrà dire che ho lavorato bene. Se il Napoli va in Champions smetto di fumare? No, chiedetemi tutto ma non questo. Poi non mi piace parlare di obiettivi a lungo termine: continuiamo ad impegnarci, che a fine stagione tireremo le somme. Da qui in avanti sono tutte finali, bisogna pensare una partita alla volta -ammonisce il tecnico-. Nella mia carriera non ho mai guardato troppo lontano, così ho costrito tutti i miei successi. Le mie squadre devono pensare soltanto a giocare, il vero salto qualità si fa nel tempo e non nell'immediato, con un risultato buono".
Infine, una battuta su Hamsik: dopo la doppietta alla Juve il talento slovacco è sempre più corteggiato dalle 'big' d'Europa: " E' un giocatore forte, giovane, eclettico: è chiaro che lo vorrei sempre con me. Non mi pongo ancora problemi sul futuro, mancano 6 mesi al mercato estivo e ho altre preoccupazioni. La società è sovrana e decide sempre in base alla proprie esigenze, ma il presidente ha voglia di tenersi i giocatori più importanti, per cui sono tranquillo".
Fonte: Radio Marte
di Simone Spisso

hamsick- lavezzi
Di Sergio - scritto il 04/11/2009 08:30:34
Questa mattina il "Corriere dello Sport", ha aperto con una buonissima notizia, Dossena al Napoli, da gennaio. Si va a colmare quindi quella lacuna che ci preoccupava ormai da un lustro. . (Grazie ad Aronica per il rendimento che sta offrendo, ma il Red è un altra cosa). Però nello stesso tempo ho letto un condizionale che non dovrebbe esistere più nemmeno del peggiore degli incubi. Mazzarri ha detto: "ho parlato con il presidente, " vorrebbe, trattenere Hamsick e Lavezzi", che vuol dire quel vorrebbe, la volonta di Marek di rimanere a Napoli non si discute, è rimasto nonostante lo scorso anno ha subito il tremendo shock di una pistola puntata in faccia durante una rapina, lui stesso disse:"ho temuto di morire", molti altri avrebbero mollato, quindi dipende solo da De Laurentis, gli dia l'ingaggio che merita, e continui a rinforzare la squadra in modo da offrire al ceco la ribalta internazionale, stessa cosa vale per Lavezzi, ma tra i due credetemi chi considero veramente indispensabile, sia per caratteristiche tecnihe di assoluto rilievo, per grinta, per le innate doti di trascinatore, e per serietà ed attaccamento alla maglia, è l'immenso Marek.
Un caro saluto a tutti e speriamo che De Laurentis non ci deluda.
noi
Di marcolino - scritto il 03/11/2009 16:19:43
non ti lasceremo mai. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Mitico Auriemma....
Di Superbike - scritto il 03/11/2009 15:48:49
Hamsik patrimonio dell'UNESCO!!