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• AMARCORD: CATANIA-NAPOLI, PER ESSERE GRANDI E NON "SOLO" AMMAZZAGRANDI •

05/11/2009 08:07:05
Ha il mare a delimitare i confini, ha il sole a camminare tra le strade con i suoi raggi che come un dio Mercurio sono messaggeri di allegria, ha gente cordiale, calorosa e simpatica, ha un vulcano come sovrano a regnare coi suoi sbuffi pirotecnici dall'alto della sua imponenza...non è Napoli, anche se le somiglia, potrebbe essere una “Napoli in tono minore”, ma con la medesima carica suggestiva, è Catania, città che ospiterà la prossima sfida degli azzurri. Stesse caratteristiche, stessa storia che si perde negli abissi di oltre due millenni e mezzo fa, risalendo a quando i calcidesi fondarono sulle coste della Sicilia orientale e su quelle campane le città che andarono a formare la magna Grecia. Ancora una partita “svolta” per gli azzurri: “il difficile comincia ora”, lo ha affermato il mago di S. Vincenzo che, dopo i prodigi degli incontri precedenti, nei quali il Napoli ha fatto tremare l'Olimpo mostrandosi più forte degli dei, forse proprio perchè, come Ercole, ha in se la componente umana che dona le pulsioni di una determinazione da divorare le zolle d'erba, incita alla calma, alla concentrazione, perchè se il Napoli vuole essere davvero una grande lo deve dimostrare adesso, non perdendo punti per strada negli incontri dove i punti li DEVE fare. Come una carta da poker gli azzurri hanno capovolto la classifica, ed in soli quattro turni sono passati dall'sestultimo al sesto posto, già in posizione Europa League, a soli due punti dalla Champions e con un calendario che, dopo gli incontri fin qui disputati, sembra un tuffo nella discesa di un Mortirolo già scalato. Fa dunque bene il “cartolinante” toscano (cartolinante perchè in una cartolina portafortuna risiede la sua forza, secondo la sua verve scaramantica, cartolina che purtroppo proprio ieri, tra il panico e mille ricerche, ha smarrito!) a dare mazzate sull'entusiasmo, perchè proprio l'eccesso di entusiasmo potrebbe causare il peccato mortale della superbia, facendo prendere sotto gamba una gara che viceversa va affrontata con la stessa determinazione e la stessa grinta di quelle fin qui disputate. I ragazzi tutti rigenerati, gli acciaccati tornati anche disponibili, ed il mister livornese avrà solo l'imbarazzo della scelta nel decidere la formazione anti-entnei. Tutti rigenerati tranne uno, Masaniello Quagliarella. Lo scugnizzo azzurro sta attraversando un momento non semplice, segna a singhiozzo, fuori dalle mura amiche ancora non ha assaporato la gioia di gonfiare la rete, fuori forma, forse anche in parte fuori ruolo, è probabilmente l'unica nota stonata di un'orchestra magistralmente diretta dal direttore livornese. Ma Mazzarri, c'è da esserne certi, saprà bene anche con lui cosa fare...Sabato al Cibali-Massimino sarà la 12 sfida tra Catania e Napoli, un incontro che non ha mai portato grandi risultati agli azzurri che anzi hanno perso in ben 6 circostanze, pareggiando tre volte e vincendo solo due, delle quali una si perde nella storia dei campionati, e risale al torneo di B 1949-50 allorchè il Napoli espugnò Catania per 1 a 0.
Dopo di allora l'unico altro successo azzurro all'ombra dell'Etna risale a 7 anni fa, anche in quella occasione la sfida si disputò nel purgatorio della B, torneo fallimentare che vide il Napoli salvarsi a stento, torneo fallimentare disputato solo un anno prima del fallimento reale, quello che ha portato poi alla rinascita sotto l'aura di De Laurentiis. L' incontro venne disputato il 5 di novembre del 2002 (chissà che la vicinanza alla data della sfida di quest'anno, 7 novembre, non sia di buon augurio per ripercorrere le impronte di quella vittoria) ed un Napoli, ovviamente pressato dalle urgenze del ritorno in A, trionfò sui rossoblù col punteggio netto di 2-0, con reti del bomber Dionigi e dell'estrosa ala svizzera David Sesa (nella foto). L'anno scorso nelle ultimissime fasi del paradossale girone di ritorno azzurro, il Catania superò gli azzurri per 3-1 quasi a voler compiere la ring composition del magico anno sotto la guida di Zenga, collegandosi idealmente al 3-0 rifilato al Napoli di Reja 13 mesi prima. Segnò Bogliacino il vantaggio, poi il ritorno di un Catania da record, coi suoi 43 punti finali in campionato, ribaltò il risultato con le reti di Morimoto sullo scadere di primo tempo, e le reti nei minuti finali di Mascara, su rigore assegnato per fallo su Martinez, e di Falconieri nel recupero con incredibile tiro da fuori. Era ancora il Napoli del tabù-trasferta, un Napoli che aveva inanellato una serie impressionante di risultati negativi, sequenze di sconfitte e miseri punticini quasi per tutto il campionato. Oggi la storia è cambiata, gli azzurri vengono da due successi esterni consecutivi, e che successi, con le prese di Firenze e Torino, e di certo la mancanza di personalità che il Napoli aveva a lungo dimostrato può considerarsi solo un incubo dissolto alle prime luci dell'alba. La partita non sarà semplice, perchè il Catania in casa è sempre un osso più che duro, perchè c'è crisi di risultati, ma, come i catanesi urlano in coro, non c'è crisi di gioco, perchè c'è un mister confermato al momento, ma che in realtà ha una panchina pericolosamente scivolosa sotto il suo traballante didietro. Insomma se il Napoli vuole imparare a volare questo è il momento di farlo, e dopo essere stata negli ultimi match un “ammazza-grandi”, si comporti finalmente, anche nelle sfide non di cartello, “da grande”.
di Emanuele Gargiulo
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Titolo del commentoil pacco
Di Nicknamegerozzo - scritto il 05/11/2009 18:50:46
il pacco piu grande