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• NAPOLI: MAZZARRI COME LIPPI •

08/12/2009 12:45:04
Bisogna risalire indietro negli anni per trovare una serie di risultati utili del Napoli così lunga: otto di fila, campionato '93-'94, quello dei tormenti societari ma anche di una qualificazione Uefa insperata. Anche allora il Napoli era guidato da un toscano, Marcello Lippi, viareggino.

LE ANALOGIE - Come oggi è guidato da Walter Mazzarri, toscano di San Vincenzo di Livorno. Ed anche allora la serie positiva iniziò con una rivoluzione tecnica. Tante, troppe le analogie tra quel Napoli, pieno di giovani in gamba e con un cuore grande così, e questo di oggi, sbarazzino, volitivo, irriducibile. Racconta Giovanni Bia, all'epoca ultimo baluardo difensvo davanti al portiere, abile ed elegante nei disimpegni, oggi procuratore di calciatori (tra cui Cigarini): «Quel Napoli aveva tante cose in comune con il Napoli di oggi.

A cominciare dall'allenatore: Lippi era sanguigno come lo è Mazzarri, riusciva a trasmetterci una carica fuori del comune, sapeva come motivarci e ci chiedeva sempre di crederci fino alla fine. Ed infatti, non si mollava mai. Poi, il gruppo. Eravamo così compatti ed uniti che siamo tuttoggi in contatto tra di noi. Quella serie positiva nacque da una decisione drastica di Lippi: lasciò fuori un paio di anziani dando spazio ad alcuni giovani, tra cui Fabio Cannavaro e Pecchia».

LA RIVOLUZIONE - Finirono in panchina Nela e Policano mentre Pari, in rotta con la società, scivolò fuori rosa. Divorato dai sospetti, l'attuale ct della nazionale pare che andò su tutte le furie dopo il due a zero di Cremona alla seconda giornata: «Se proprio devo essere fatto fuori, voglio farlo con le mie mani» . E da quel momento, il Napoli dei giovani, senza stipendi e senza società, si portò dal penultimo al terzo posto in classifica fino ad agguantare l'Uefa con la vittoria in casa del Foggia all'ultima giornata. Sedici anni dopo, la rivoluzione ha riguardato l'area tecnica più che la squadra (e successivamente anche l'atteggiamento tattico). Via Donadoni (e Marino, che pure aveva gettato le fondamenta del progetto di De Laurentiis), dentro Mazzarri e Bigon.


Fonte: Corriere dello Sport

di S.S.

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