Una giustizia quasi di matrice divina ha rimesso a posto le cose nel finale della gara tra Cagliari e Napoli. La rete all’ultimo secondo di Bogliacino su assist di testa del sempre fondamentale Denis ha punito senza attenuanti l’allenatore del Cagliari Allegri, reo di aver provocato Lavezzi con un atteggiamento altamente antisportivo, non del tutto appropriato ad un allenatore di massima serie.

L’espulsione del Pocho è andata nel finale ad inficiare in minima parte la sua prestazione che, soprattutto nel primo tempo, era stata sontuosa. Le manovre del Napoli nella prima frazione di gara si erano poggiate soprattutto sulle invenzioni del numero sette argentino che, in uno stato di forma invidiabile, veniva costantemente a prendere palla in posizione centrale per puntare la difesa o aprire per i compagni. La gara si è mantenuta comunque su livelli di intensità molto alti. Inizialmente gli azzurri avevano un po’ patito tatticamente la superiorità in avanti del Cagliari che con Lazzari e Cossu alle spalle di Matri e Nenè, creavano problemi ai soli tre difensori azzurri. Con l’andare del match però è migliorata la prestazione dei due centrali di centrocampo azzurro, soprattutto di Pazienza, che hanno preso le misure dei movimenti dei sardi e sono riusciti a restituire un maggiore equilibrio.

Nella ripresa il Napoli è tornato in campo con grande personalità e la precisa intenzione di chiudere il match. Hamsik, poco attivo nella prima frazione di gara, ha iniziato a proporsi con più frequenza nelle azioni offensive della squadra, andando un paio di volte alla conclusione accentrandosi da destra ed anche la spinta sulle corsie esterne ha iniziato a favorire gli attacchi azzurri. Da questi sono arrivati un buon numero di calci d’angolo, in conseguenza di uno dei quali è arrivato il raddoppio di Pazienza. In questa fase un Napoli ormai padrone del gioco non è riuscito ad imporre il colpo del definitivo ko agli avversari, sprecando qualche buona occasione e non attaccando più con la stessa determinazione. Lavezzi ed Hamsik iniziavano a farsi notare solo per i loro generosi ripiegamenti difensivi ed il Cagliari è riuscito a ritrovare la foga agonistica necessaria per cercare di ribaltare il risultato. Alla mezz’ora della riprese i rossoblu si sono trasformati ed il Napoli ha subito il contraccolpo psicologico della rete di Larrivey. La paura degli azzurri ed il solito potere oscuro che pervade il Cagliari quando si trova di fronte al Napoli hanno consentito a Matri e compagni di ribaltare il risultato e a Cellino ed Allegri di perdersi nei soliti comportamenti ai limiti della sportività. Ma questa volta i sardi non avevano fatto i conti con la nuova anima di questo Napoli di Mazzarri. Trovatosi sotto di una rete gli undici azzurri hanno ritrovato i consueti panni della squadra capace di tutto dei minuti finali, panni strappati violentemente ai giocatori del Cagliari. Nei secondi finali, nonostante l’espulsione di Lavezzi, è stato decisivo ancora una volta Denis. Il Tanque, prendendo il volo nell’area cagliaritana, è riuscito a confezionare l’assist aereo perfetto per Bogliacino, ricacciando in gola l’urlo di gioia degli avversari e trasformando lo sconforto dei tifosi partenopei in pura esaltazione.

Alla fine possiamo affermare che con una maggiore oculatezza la squadra azzurra avrebbe potuto fare sua, e con merito, l’intera posta in palio, ma considerando la difficoltà iniziale dell’impegno ed il modo in cui è arrivato il risultato, ci si può comunque dire soddisfatti di essere riusciti a scongiurare la maledizione legata al Cagliari.

di Eduardo Letizia