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• REJA: POTREI TORNARE AL NAPOLI VIA SETTORE GIOVANILE •

22/12/2009 21:07:45
Edy Reja, allenatore dell'Hajduk Spalato ex Napoli, ha rilasciato un'intervista a "NapoliMagazine.com".
- Sta seguendo il Napoli da lontano?
"Non potrei fare altrimenti. A Napoli ho provato delle sensazioni bellissime. Sono stati 5 anni lunghissimi. L'affetto della gente e' stato qualcosa di straordinario. Guardo con piacere agli ultimi risultati degli azzurri. Fare 10 risultati utili consecutivi non e' semplice, per cui bisogna fare i complimenti a Mazzarri. Il Napoli e' vicino alla zona Champions. Gli azzurri avrebbero meritato migliore sorte in diverse partite".
- Soprattutto a Parma e a Cagliari...
"Direi di si. In entrambe le circostanze il Napoli meritava di più. A Cagliari, pero', e' stato bravo Bogliacino a riacciuffare il pareggio. Mariano, anche nei miei anni, spesso e' stato decisivo".
- Mazzarri e' riuscito a dare la scossa...
"Si, e' vero. Vedo un Napoli determinato, in grado di recuperare sempre i risultati. I ragazzi non si sentono mai battuti fino al fischio finale. Qualche anno fa tantissime partite le abbiamo recuperato con l'inserimento del "Pampa" Sosa nel finale. C'e' una leggera somiglianza con il passato, ma sul piano del gioco questo Napoli attuale sta proponendo qualcosa di meglio. Sono arrivati dei giocatori qualitativamente validi come Quagliarella e Campagnaro. Il recupero di Maggio e' stato fondamentale".
- Il Napoli, con Mazzarri, gioca con un 3-4-3. Mazzarri schiera di solito Hamsik, Quagliarella e Lavezzi, con Denis pronto a subentrare. E' un tridente che avremmo visto anche con Reja?
"Perche' no. Adesso ci sono delle caratteristiche diverse. Vedo che neanche Mazzarri cambia molto. Anche lui punta sui tre difensori, con i 4 centrocampisti. Hamsik, rispetto a come lo schieravo io, gioca piu' in fase offensiva. Mazzarri gli sta chiedendo di dare una mano al centrocampo e fa bene perche' c'e' il rischio di restare scoperti. Il Chievo e' una squadra che copre tutto il campo. Nel primo tempo hanno dimostrato di essere dotati tecnicamente. Il Napoli ha sfruttato gli spazi a disposizione. E' stato fondamentale per il Napoli chiudere l'anno con una vittoria".
- Edy Reja, nei prossimi mesi, capo del settore giovanile del Napoli. E' un'ipotesi realizzabile?
"Ne ho parlato con De Laurentiis qualche mese fa. Sembrava quasi tutto concluso poi venne fuori l'opportunita' di allenare l'Hajduk Spalato. Io sono stato sempre innamorato della Dalmazia. Vi confido un segreto: l'anno scorso, quando con il Napoli andammo a giocare l'amichevole precampionato contro l'Hajduk dissi a Viviani che, se avessi lasciato Napoli, mi sarebbe piaciuto allenare a Spalato. Nemmeno a farlo apposta si e' presentata quest'occasione. Ho realizzato il mio ultimo desiderio. Il presidente dell'Hajduk mi venne a prendere con l'aereo a Trieste. Non si fosse presentata quest'opportunita' credo che sarei rimasto a Napoli, non so in quale veste pero' di sicuro nell'ambito organizzativo del settore giovanile. Mi sento di poter dare ancora qualcosa al calcio. Sto avendo delle buone risposte dai giocatori.. Quando sono arrivato, dopo 5 partite, avevamo appena 2 punti mentre ora siamo tra la quinta e la sesta posizione. Se mi prendono una punta ed un centrocampista potremmo lottare per i primi posti, ma non so se sarà possibile".
- Finita l'esperienza con l'Hajduk, pensa di tornare a Napoli con un ruolo dirigenziale o spera di allenare ancora?
"No, no. In Italia ho avuto altre richieste per allenare, ma dopo Napoli mi sembrava giusto declinare queste offerte di lavoro. L'Hajduk e' stato un discorso estero, a parte. Mi ricordo anche quand'ero a Pescara che andavo a vedere le partite nello stadio di Spalato: sono sempre rimasto affascinato dall'ambiente. L'Hajduk, quando faceva parte ancora dell'ex Jugoslavia, era una delle formazioni europee piu' forti. Li' ho visto nascere diversi talenti. Ora i tempi sono cambiati. Dal punto di vista qualitativo il livello non e' altissimo. I giocatori piu' bravi, tra i 20 e i 21 anni, vanno a giocare in Spagna, Germania o Inghilterra. E' un peccato perche' ci sono dei talenti e vorrei tanto mettere un veto per vietare ai giocatori entro i 24 anni di lasciare la Croazia. Solo cosi' si potrebbe far crescere il livello del campionato".
- Ha qualche giocatore dell'Hajduk Spalato da suggerire al Napoli?
"Ci sono 2 elementi molto bravi. Sto puntando su due ragazzi di 17 anni, Mario Tičinović sembra un Nedved in miniatura, con grande temperamento e puo' avere un ottimo futuro, e Ivan Strinić che e' un terzino sinistro molto forte fisicamente, alto 1.85 metri. E' un bel cavallo, ha una buona corsa. Ci sono anche altri giocatori, ma questi due sono molto validi. All'Hajduk c'e' un settore giovanile molto valido: iniziano a lavorare alle 9 del mattino e finiscono alle 6 di sera, ci sono molti istruttori che fanno orario continuato. Ho trovato un'ottima struttura, si fa scuola".
- Sta seguendo il Napoli da lontano?
"Non potrei fare altrimenti. A Napoli ho provato delle sensazioni bellissime. Sono stati 5 anni lunghissimi. L'affetto della gente e' stato qualcosa di straordinario. Guardo con piacere agli ultimi risultati degli azzurri. Fare 10 risultati utili consecutivi non e' semplice, per cui bisogna fare i complimenti a Mazzarri. Il Napoli e' vicino alla zona Champions. Gli azzurri avrebbero meritato migliore sorte in diverse partite".
- Soprattutto a Parma e a Cagliari...
"Direi di si. In entrambe le circostanze il Napoli meritava di più. A Cagliari, pero', e' stato bravo Bogliacino a riacciuffare il pareggio. Mariano, anche nei miei anni, spesso e' stato decisivo".
- Mazzarri e' riuscito a dare la scossa...
"Si, e' vero. Vedo un Napoli determinato, in grado di recuperare sempre i risultati. I ragazzi non si sentono mai battuti fino al fischio finale. Qualche anno fa tantissime partite le abbiamo recuperato con l'inserimento del "Pampa" Sosa nel finale. C'e' una leggera somiglianza con il passato, ma sul piano del gioco questo Napoli attuale sta proponendo qualcosa di meglio. Sono arrivati dei giocatori qualitativamente validi come Quagliarella e Campagnaro. Il recupero di Maggio e' stato fondamentale".
- Il Napoli, con Mazzarri, gioca con un 3-4-3. Mazzarri schiera di solito Hamsik, Quagliarella e Lavezzi, con Denis pronto a subentrare. E' un tridente che avremmo visto anche con Reja?
"Perche' no. Adesso ci sono delle caratteristiche diverse. Vedo che neanche Mazzarri cambia molto. Anche lui punta sui tre difensori, con i 4 centrocampisti. Hamsik, rispetto a come lo schieravo io, gioca piu' in fase offensiva. Mazzarri gli sta chiedendo di dare una mano al centrocampo e fa bene perche' c'e' il rischio di restare scoperti. Il Chievo e' una squadra che copre tutto il campo. Nel primo tempo hanno dimostrato di essere dotati tecnicamente. Il Napoli ha sfruttato gli spazi a disposizione. E' stato fondamentale per il Napoli chiudere l'anno con una vittoria".
- Edy Reja, nei prossimi mesi, capo del settore giovanile del Napoli. E' un'ipotesi realizzabile?
"Ne ho parlato con De Laurentiis qualche mese fa. Sembrava quasi tutto concluso poi venne fuori l'opportunita' di allenare l'Hajduk Spalato. Io sono stato sempre innamorato della Dalmazia. Vi confido un segreto: l'anno scorso, quando con il Napoli andammo a giocare l'amichevole precampionato contro l'Hajduk dissi a Viviani che, se avessi lasciato Napoli, mi sarebbe piaciuto allenare a Spalato. Nemmeno a farlo apposta si e' presentata quest'occasione. Ho realizzato il mio ultimo desiderio. Il presidente dell'Hajduk mi venne a prendere con l'aereo a Trieste. Non si fosse presentata quest'opportunita' credo che sarei rimasto a Napoli, non so in quale veste pero' di sicuro nell'ambito organizzativo del settore giovanile. Mi sento di poter dare ancora qualcosa al calcio. Sto avendo delle buone risposte dai giocatori.. Quando sono arrivato, dopo 5 partite, avevamo appena 2 punti mentre ora siamo tra la quinta e la sesta posizione. Se mi prendono una punta ed un centrocampista potremmo lottare per i primi posti, ma non so se sarà possibile".
- Finita l'esperienza con l'Hajduk, pensa di tornare a Napoli con un ruolo dirigenziale o spera di allenare ancora?
"No, no. In Italia ho avuto altre richieste per allenare, ma dopo Napoli mi sembrava giusto declinare queste offerte di lavoro. L'Hajduk e' stato un discorso estero, a parte. Mi ricordo anche quand'ero a Pescara che andavo a vedere le partite nello stadio di Spalato: sono sempre rimasto affascinato dall'ambiente. L'Hajduk, quando faceva parte ancora dell'ex Jugoslavia, era una delle formazioni europee piu' forti. Li' ho visto nascere diversi talenti. Ora i tempi sono cambiati. Dal punto di vista qualitativo il livello non e' altissimo. I giocatori piu' bravi, tra i 20 e i 21 anni, vanno a giocare in Spagna, Germania o Inghilterra. E' un peccato perche' ci sono dei talenti e vorrei tanto mettere un veto per vietare ai giocatori entro i 24 anni di lasciare la Croazia. Solo cosi' si potrebbe far crescere il livello del campionato".
- Ha qualche giocatore dell'Hajduk Spalato da suggerire al Napoli?
"Ci sono 2 elementi molto bravi. Sto puntando su due ragazzi di 17 anni, Mario Tičinović sembra un Nedved in miniatura, con grande temperamento e puo' avere un ottimo futuro, e Ivan Strinić che e' un terzino sinistro molto forte fisicamente, alto 1.85 metri. E' un bel cavallo, ha una buona corsa. Ci sono anche altri giocatori, ma questi due sono molto validi. All'Hajduk c'e' un settore giovanile molto valido: iniziano a lavorare alle 9 del mattino e finiscono alle 6 di sera, ci sono molti istruttori che fanno orario continuato. Ho trovato un'ottima struttura, si fa scuola".
- Mi sembra di capire che sta raccogliendo informazioni per poi tornare a Napoli con un nuovo ruolo...
"Intanto le raccogliamo queste nozioni, poi eventualmente si vedra'. Non bisogna mai programmare il futuro perche' si deve vivere il domani".
- De Laurentiis, in occasione della presentazione del film "Natale a Beverly Hills", ha dichiarato che gli arrivo' una telefonata per fargli capire che l'unica decisione da prendere per dare una scossa al Napoli era l'esonero di Reja. E' andata così?
"A dir la verità chiamai personalmente prima Pierpaolo Marino e poi De Laurentiis per dirgli che la situazione non era delle migliori. Spiegai che non ero abituato ad abbandonare le mie squadre, ma dato che terminavo il contratto il 30 giugno e dato che l'obiettivo europeo era ormai sfumato dissi apertamente che forse conveniva prendere un altro tecnico in modo tale da fargli conoscere l'ambiente e soprattutto l'organico per partire con il piede giusto la stagione successiva. Visto l'ottimo rapporto con De Laurentiis e Marino, decisi di esternargli queste mie volontà. Chiudere la stagione tanto per farlo non era il caso. Con l'avvento di Donadoni si sperava in un cambio di rotta, perche' chi non giocava aveva l'occasione di mettersi in mostra e chi invece era sicuro del posto doveva rimettersi in gioco. Pensavo che cosi' facendo il Napoli avrebbe finito il campionato in una maniera dignitosa, ma dal punto di vista dei risultati non e' cambiato granche'. Fortunatamente pero' qualche vittoria e' arrivata. Probabilmente, con me, gli stimoli non erano piu' gli stessi di un tempo. Sicuramente posso dire che a gennaio si ruppe qualcosa, perche' ancora non riesco a spiegarmi il famoso calo che abbiamo avuto. Solo i giocatori possano conoscere i motivi reali di quel momento".
- Il Napoli attuale e' un Napoli da Champions League o da Europa League?
"Centrare l'Europa League sarebbe gia' un traguardo importante. De Laurentiis l'ha detto chiaramente: sta facendo ed ha fatto finora un ottimo lavoro per cercare di approdare quest'anno in Europa. Dovesse arrivare la Champions ben venga. Mi ricordo che anche l'anno scorso, in questo periodo, parlavamo di Champions pero' sappiamo com'e' andata. Per questo dico che bisogna fare delle affermazioni con cautela. Ci sono delle squadre che hanno organici importanti che poi, a lungo andare, verranno fuori. Attualmente pero' vedo diverse formazioni in crisi. Il Napoli, comunque, ha un organico che puo' centrare l'Europa League".
- Nel Napoli manca l'ormai noto esterno sinistro...
"L'ho aspettato a lungo, mi doveva arrivare poi abbiamo optato per altre soluzioni. Mannini, ad esempio, in quel ruolo non ha sfigurato. Maggio sulla destra e' molto importante. Maggio e Mannini sono due giocatori offensivi, mentre l'anno prima avevo Garics e Savini che erano piu' difensivi".
- Il "nuovo Savini" del Napoli si chiama Aronica...
"Aronica aveva giocato anche con me esterno di centrocampo a sinistra qualche volta, anche se lui non gradiva molto quel ruolo perche' si sentiva piu' un quarto o eventualmente un terzo di difesa. Si sacrifico' qualche volta nel ruolo di esterno, perche' proprio con Mazzarri aveva giocato in quella posizione ai tempi della Reggina. Ricordo che si alternava in amaranto con Modesto".
- Sulla sinistra il Napoli ha anche Datolo e c'e' Zuniga che pero' non ci ha impressionato piu' di tanto sull'out mancino...
"Zuniga non ha mai giocato a sinistra, per questo motivo fa fatica. A Siena era il quarto di centrocampo a destra. Li' ha dimostrato di essere uno dei giovani piu' promettenti del campionato. Zuniga ha delle buone qualita'. Campagnaro e' stato un ottimo innesto: nel Piacenza giocava quarto di destra, poi e' stato trasformato in terzo di destra in difesa da Mazzarri ai tempi della Sampdoria. Campagnaro e' un giocatore che mi piaceva gia' 3-4 anni fa, proprio quando ero nel Piacenza: infatti ci siamo andati vicino all'ingaggio in passato, poi passo' alla Samp".
- Ricorda quando a Castelvolturno ci cimentammo nel recupero del pallone terminato nel laghetto artificiale adiacente all'ultimo dei tre campi del centro sportivo? Era la vigilia di quel Napoli-Juventus che fini' positivamente per gli azzurri...
"Con un rastrello, al quale legammo un paio di bastoni, riuscimmo a recuperare il pallone provocando una sorta di "effetto tsunami". Noi avevamo 20 palloni. Se si perdeva qualcuno ne restavano 19. Al termine delle sedute facevo sempre contare i palloni. E se ne mancava qualcuno sguinzagliavo un po' tutti, da Mario Fiocco, a Tonino Albano fino a Tommaso Starace (i magazzinieri del Napoli, ndr), per il recupero. Ricordo l'episodio perche' eravamo rimasti solo noi sul campo e questo pallone si era fermato al centro del laghetto, ma grazie a questa collaborazione speciale lo riportammo a casa.. Fu una bella epopea".
- Il momento piu' bello della sua esperienza a Napoli e' stata la promozione al Marassi con il Genoa?
"E' stato uno dei momenti piu' belli, ma non posso dimenticare la vittoria per 3-1 sul Milan al San Paolo. In quell'occasione raggiungemmo l'ottavo posto, che significava Intertoto, e negammo la Champions ai rossoneri. Il Milan veniva da 4-5 partite positive. Ci dispiacque per il Milan, che rimase comunque sbalordito. Anche quest'anno non e' andata bene ai rossoneri, con il Napoli che ha recuperato due gol nei minuti finali. Quando si affrontano le big il Napoli non si tira indietro. Anche a Torino, contro la Juventus, quest'anno c'e' stata una vittoria sensazionale: io non ci sono mai riuscito. Il campo di Cagliari e' invece stregato: quando mi hanno detto che il Napoli stava vincendo 2-0 comunque ero scettico. Sul 3-2 ci sono rimasto male, poi e' stato bravo Bogliacino a pareggiare i conti. Non credo dipenda dai cali di tensione. Ci sono delle squadre, come il Cagliari, contro le quali non arrivano i risultati".
- Il saluto alla piazza di Napoli e l'augurio per il 2010 di Edy Reja...
"A Napoli ho trovato una considerazione che non ho mai avuto in altre piazze. Devo semplicemente ringraziare tutti i tifosi napoletani. Ho tanti amici a Napoli, con i quali mi sento tutte le settimane. Mando un grande abbraccio a tutti, sperando che il Napoli possa approdare a livello europeo dove merita. De Laurentiis sta intervenendo direttamente, conducendo le operazioni di mercato in prima persona: sta facendo delle cose importanti. Un augurio speciale a tutti per un 2010 ricco di successi".
Fonte: Napoli magazine
di M.I.
articolo

NEWS NAPOLI
Reia
Di Sergio - scritto il 23/12/2009 16:30:23
Inutile ripetersi, sulle qualità umane e professionali del tecnico Goriziano, mi auguro veramente di cuore che ritorni a far parte della famiglia Napoli.
reja
Di giodrum - scritto il 23/12/2009 10:39:22
. . . grazie edy e speriamo tu possa tornare. . .
grande reja
Di gennarino - scritto il 22/12/2009 22:54:33
Chissà, se non si fosse spaccato lo spogliatoio , e se avesse avuto i quagliarella, i campagnaro etc. . . . venuti solo dopo !!!!!!!!!