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• SALISCENDI - SI SALVA BUCCI, CHE E' PIU' VECCHIO DI FABIO CANNAVARO •

19/04/2009 17:48:32
Il sarcasmo del titolo potrà apparirvi poco professionale, ma non ci sembra che l’atteggiamento della squadra oggi in campo sia stato molto diverso.
Sì, perchè oggi a Cagliari, contro una squadra falcidiata dalle assenze, il Napoli è stato assente. Non imbarazzante (si è imbarazzanti quando si prova a giocare e non riescono neanche i fondamentali), non rinunciatario (si è rinunciatari quando si prende atto della superiorità avversaria e si cerca di limitare i danni), ma assente. E si è assenti quando non si fa nulla per andare all’attacco, quando ci si limita a cercare di chiudere le azioni avversarie ma non a prevenirle, quando “gioielli” come Hamsik sono con la testa già al mercato estivo, e giocatori come Pazienza, pronti a far scoppiare un putiferio nello spogliatoio quando non partono titolari, non fanno altro che gettare nello sconforto una tifoseria sempre più incredula. Per non parlare di alcune “giocate” e sviste madornali di Vitale, da far innervosire anche un monaco tibetano.
E’ vero, Bucci, Contini e Blasi hanno svolto il compitino meritandosi la pagnotta, ma non è concepibile scendere in campo e offrire una prestazione come quella odierna.
Questa settimana non sale nessuno, quindi. Al massimo questi tre nomi non scendono.
Se poi Lavezzi non si fosse trovato un Marchetti superstar (a proposito, consigliamo alla dirigenza di non andare fino in Sudamerica per trovare un portiere affidabile), magari oggi avremmo ancora scritto della “pareggite” del Napoli, di “Mister X” e simili. Così come, due settimane fa contro la Sampdoria, non si sarebbe arrivati al pareggio se non ci fosse stato un Navarro disastroso. Per la serie “i portieri talvolta risultano decisivi anche in positivo”.
Ad oggi, non saremmo capaci di quantificare il numero di unità dell’undici titolare che andrebbe sostituito nella prossima stagione. E, volendo dirla tutta, il rischio di poter mettere già in una condizione scricchiolante Donadoni ci sembra ancora assai lontana, ma non utopistica come un’azione degna di nota degli azzurri.
Ci scusiamo per gli amanti dei romanzi interminabili alla “Guerra e Pace”, ma questa domenica riteniamo che vi sia ben poco da scrivere in questa rubrica. E se avete seguito il match, anche solo per quindici minuti, non ce ne vorrete a male.
Fossimo la dirigenza, per la prossima partita contro l’Inter dello “Special One”, ci daremmo un solo obiettivo: rapire un giocatore a caso della panchina nerazzurra (ma anche della tribuna), e costringerlo a firmare per gli azzurri.
Sperando che l’11 gennaio 2009 (ultima vittoria del Napoli) non diventi una sorta di data mitica.
Fonte: Pianetazzurro
di Mario Ipri
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