La fine dell’anno porta con sé il momento dei bilanci. Anno a due facce quello del Napoli, iniziato sulla scia dello splendido girone di andata 2008/09 chiuso in zona Champions a quota trentatré punti. Fuoco di paglia perché dalla vittoria col Catania (11 gennaio) gli azzurri incappano in un digiuno di vittorie che si interrompe solo tre mesi e mezzo dopo quando Zalayeta regala l’1-0 sull’Inter. E’ anche la prima vittoria di Roberto Donadoni, nuovo tecnico al posto dell’esonerato Edy Reja. Il campionato si chiude mestamente con l’Europa che resta solo un sogno. Il primo giorno di calciomercato però regala il botto: De Laurentiis punta su Quagliarella per la riscossa e lo preleva dall’Udinese per 19 milioni di euro. Arrivano anche Campagnaro, Cigarini, Zuniga, Hoffer e De Sanctis. Lavezzi vuole il rinnovo e inizia un lungo braccio di ferro da cui però esce vincitrice la società. In sede di mercato Marino cede Mannini alla Samp, Zalayeta al Bologna e Blasi al Palermo. Proprio coi rosanero c’è il debutto in campionato. Il Napoli gioca bene, ma perde 2-1. Non bastano le vittorie con Livorno e Siena: le sconfitte con Genoa, Inter e Roma mandano De Laurentiis su tutte le furie. Il presidente licenzia Marino alla vigilia della gara con il Siena e sette giorni dopo da il benservito a Donadoni, chiamando Mazzarri al suo posto. Riccardo Bigon è il nuovo ds. Mazzarri prende in mano una squadra abulica e la plasma a sua immagine e somiglianza. Nascono così le grandi vittorie contro Fiorentina, Juventus e Bari. Memorabili anche i pareggi ottenuti in extremis contro Milan e Cagliari. Col tecnico toscano i risultati utili sono dieci e rilanciano il Napoli nella corsa alla Champions, distante adesso solo un punto. Da gennaio toccherà a Bigon completare l’organico per continuare una stagione iniziata male e diventata inaspettatamente esaltante.

Fonte: Il Mediano

di pianetazzurro.it