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• AMARCORD: ATALANTA-NAPOLI, CENTO LIRE PER LO SCUDETTO... •

05/01/2010 14:10:46
 Modesto ni, Modesto si, Modesto forse, Modesto stop...viaggio in Inghilterra del ds azzurro Bigon Hopkins che con un bliz di poche ore sembra aver chiuso la trattativa più desiderata, riportando in Iitalia, all'ombra del Vesuvio, quel Dossena, cavallo di fascia dei reds, ideale per colmare la lacuna che da anni tormenta la zona manca dell'undici partenopeo. Non è stato l'albero a custodire sotto le sue luci multicolore il primo regalo di De Laurentiis al Napoli formato europeo, ma la calza della Befana, colma di leccornie, di qualche carbone, che fa pur sempre scenografia, e di quel mancino con le caratteristiche funzionali al gioco e alla struttura della squadra che possa garantire un ulteriore salto di qualità ad un turbodiesell che, scaldati i motori, è partito e sembra inarrestabile nella sua avanzata. Le festività volgono ormai al termine, e gli azzurri sotto la guida di un generale esigente come Mazzarri già da giorni hanno ripreso la preparazione calcando i campi di allenamento assiduamente due volte per ogni numero consecutivo di calendario, per smaltire le abbuffate natalizie e presentarsi al meglio alla ripresa del campionato che, tinta di nerazzurro, racconta di un'arena nella quale, negli ultimi tempi, il Napoli non ha mai conquistato sorrisi. Sono 44 le sfide disputate a Bergamo tra Atalanta e Napoli tra serie A, serie B e coppa Italia, con uno score che vede in vantaggio gli orobici con 18 vittorie contro 7, mentre in 19 circostanze il risultato è terminato in perfetta parità. Anche la differenza reti è in favore dei nerazzurri che hanno segnato fino ad ora 63 reti contro le 44 degli azzurri, restando imbattuti in questo scontro diretto da circa 3 lustri, poiché l'ultimo trionfo partenopeo agli “Azzurri d'Italia” risale al settembre '95 con un 3-1 siglato da Dumbo Buso, il baby Imbriani ed il condor Agostini (rete della bandiera per i bergamaschi di un Bobo Vieri agli inizi della sua carriera). Ma il ricordo più intenso che di sicuro associa il Napoli al campo di Bergamo risale a quel 8 aprile del 1990, allorchè lo 0-0 deciso dal campo fu sovvertito dall'allora presidente della Caf Paladin e dai quattro componenti della commissione che stabilirono, secondo regolamento, lo 0-2 a tavolino che permise al Napoli di agganciare il Milan in vetta alla classifica, terminando una rincorsa che sarebbe poi conclusa alla fine della stagione col secondo tricolore - e per adesso ultimo – della storia, che diventa multicolore nel suo compenetrarsi con l'azzurro di sfondo. L'8 aprile del 1990, il giorno della monetina, 100 lire per uno scudetto, un gesto indisciplinato che colpì al capo il tosto Alemao, il suggerimento della leggenda Carmando, il quale incitò il brasiliano a non combattere i dolori assecondando la sua indole di guerriero, le cure delle sue magiche mani, la delusione del risultato senza reti, il sapore amaro di un altro scudetto che sembrava ormai scippato, ancora una volta, dai rivali rossoneri, la gioia della decisione stabilita dai vertici calcistici, il galoppo finale e l'esplosione di una gioia incommensurabile in quella domenica di fine aprile che tra le mura paterne del San Paolo donò agli eroi guidati da Bigon (padre) il trionfo. Nelle ultime due stagioni, dal ritorno in A degli azzurri, Bergamo è stato un campo a dir poco tragico per i partenopei che hanno subito in due partite ben 8 reti. Paradossale la prima con un 5-1 mortificante, tre reti nel primo tempo, altre due nel secondo intervallate dal gol della bandiera siglato dal pampa Sosa. Un Napoli irriconoscibile, abulico, svogliato, come non lo si era mai visto in un inizio, seppur tra difficoltà, molto incoraggiante da matricola di lusso. L'anno scorso, era il 16 novembre, non andò tanto meglio e la maledizione lombarda colpì un'altra volta, nonostante gli azzurri nel girone d'andata sembrassero un carrarmato schiacciasassi. Con un uomo in meno per l'espulsione di Zalayeta per somma di ammonizioni, la ripresa risultò fatale ai partenopei, che andarono sotto con un gol di Ferreira Pinto, raggiunsero il pareggio su rigore con Marekiaro per poi subire la beffa di una doppia realizzazione a cavallo del '90 ad opera di Manfredini e Floccari. Ma c'è un punto in cui i cicli hanno il proprio termine, non ripercorrendo più le impronte del passato, questo potrebbe essere l'anno buono, con un Napoli in gran forma e guidato dalla grinta di un mister che non lascia nulla al caso ed un Atalanta che viceversa ha iniziato il nuovo anno tra le grida della contestazione. Ogni maledizione è fatta per essere sfatata, ed il mago di San Vincenzo potrebbe essere il talismano giusto per abbattere anche quest'ennesima cabala sfavorevole portando il Napoli ancora un passo più in la verso i cieli d'Europa...


di Emanuele Gargiulo

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cambia

la monetina
Di nicola - scritto il 05/01/2010 16:26:01

SEMPRE CON QUESTA STORIA, ANCHE CON LO ZERO A ZERO, IL NAPOLI AVREBBE VINTO LO SCUDETTO CON UN PUNTO DI VANTAGGIO. . .


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