

E’ a Bergamo in attesa dell’incontro Raffaele Auriemma, e ai microfoni di Radio Goal, riporta le ultimissime dagli “Azzurri d’Italia” ed il suo commento alla sfida che tra poco più di un’ora vedrà la palla al centro: “Per il momento c’è un bel sole però di tifosi finora pochi. Silenzio totale ci sono più operatori che tifosi in questo momento è un clima nel quale il Napoli potrebbe anche trovare la strada giusta per prolungare la striscia positiva. La formazione azzurra? La confermo, giocano così, Campagnaro a destra, Grava a sinistra, Rinaudo centrale, Maggio e Aronica sulle corsie e poi tutti gli altri come al solito. Io credo che Mazzarri come simbolo ha Lavezzi che è tornato dall’Argentina con un kilo in meno cosa mai avvenuta in precedenza simbolo di una professionalità che Mazzarri ha saputo infondere. Poi Lavezzi ha indicato il 2010 come anno speciale per portare il Napoli in Europa e per andare ai mondiali e questo penso possa essere una molla in più per il Napoli e per Lavezzi su un campo dove non si vince da 14 anni. Qui a Bergamo c’è un po’ di contestazione quindi questo è un ingrediente che potrebbe servire al Napoli. Anche se la squadra di Mazzarri non è mai partita intimorita su nessun campo, quindi l’aspetto ambientale gioca un risvolto negativo solo apparentemente con una squadra come il Napoli che sembra pronta a tutto e con l’arrivo di è Dossena c’è la conferma di un presidente che vuole arrivare in alto e dopo i 52 milioni spesi in estate ne ha sepsi altri 5,2 e credo che non si fermi qui. Sfida decisa a centrocampo? Guarente è un calciatore che sto segnalando come elemento da prendere da quando lui giocava a Verona. Oggi c’è la Juve su di lui, questo è un calciatore da tenere con le dovute attenzioni anche perché è bravo a ribaltare le azioni, ma quello che ha dato sempre fastidio al Napoli è Padoin, un elemento sgusciante su cui Aronica deve avere gli occhi bene aperti perché li potrebbe correre qualche rischio. - Doni in panchina - Conte non ha un carattere tenero e se non ti adegui ai suoi modi puoi chiamarti Doni o come vuoi ma ti siedi in panchina. Doni però ha perso qualcosa un po di smalto che invece il Napoli ha ritrovato”.
Fonte: radio goal
di Emanuele Gargiulo

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