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• AMARCORD: NAPOLI-SAMPDORIA, L'ULTIMO ATTO DEL GIRONE DI ANDATA •

08/01/2010 11:51:23

Senza un attimo di tregua il 2010 è partito a bomba e non c'è neanche un istante per assaporare il quarto posto appena raggiunto che già una nuova insidia si presenta sul cammino degli azzurri. Concluse col 2009 le dieci fatiche di Ercole, il Napoli sul campo da sempre ostico – e soprattutto negli ultimi anni – di Bergamo ha inanellato l'undicesima perla e, considerati la grinta, la condizione atletica e, finalmente, anche la sicurezza mostrata in campo, figlia della consapevolezza e di una maturità che a mano a mano si vanno formando, c'è da ben sperare che, come la “Corrida di Corrado”, “non finisce qui..”. Il Napoli ha strapazzato l'Atalanta inguaiandola ulteriormente, i panettoni, le festività ed i botti non hanno sortito il solito effetto disturbante perchè la professionalità è una virtù che si può imparare, e Mazzarri, con la sua volontà ferrea, è di sicuro un insegnante d'elite. Napoli quarto dunque, con una prestazione che nella naturalezza con la quale è stata fornita lascia disarmati come di fronte ad un supereroe invulnerabile. E a nulla sono valse per gli avversari orobici le defezioni in difesa, alle quali in corso d'opera si è aggiunta anche quella di Rinaudo, a nulla un clima di tensione ed un ambiente indigesto che sono scivolati come gocce di pioggia sul manto di sicurezza indossato dai partenopei, a nulla il gioco delle ipotesi possibili e delle preoccupazioni date da una sosta prolungata, il Napoli si è presentato in campo nell'anno nuovo così come l'aveva salutato un anno fa, anzi no, probabilmente ancora più forte. Mazzarri elogia il suo gruppo, capace di questa impresa, glissando sul mercato, il patron De Laurentiis viceversa ha l'occhio vigile su tutto ciò che occorre e che potrebbe bollire in pentola, il primo acquisto, quello più atteso e più importante è stato giù compiuto, e, a detta del presidente, si farà il possibile affinchè Dossana possa scendere in campo già dalla sfida con la Samp. Si Cassano & Co., questi sono i prossimi avversari del Napoli, una Doria rivelazione di inizio campionato, posizionata in cima all'Everest a voler contendere il blasone del primato all'Inter. Oggi è tutta un'altra storia, i blucerchiati sembrano cavalcare su una preoccupante parabola discendente, e via via si sgonfiano come un pallone bucato, ma guai a sottovalutarli, perchè la squadra è forte, ha un bomber di livello assoluto, ed il fenomeno di Bari vecchia che può creare qualche “houdinismo” in qualsiasi momento dell'incontro. Sono 42 i precedenti al San Paolo tra le due compagini, ed i partenopei hanno doppiato i liguri nel computo delle vittorie avendone raggiunte 17 contro le 8 dei doriani, 17 anche le partite finite in parità con una differenza reti sempre in favore degli azzurri di 51 a 38. Tra i “più” da almanacco di questa sfida campano-ligure, saltano  agli occhi gli incontri col maggiore scarto di reti e quello col maggior numero di reti, entrambi disputati negli anni '50. Era il torneo 1950/51 ed il Napoli del presidente Achille Lauro (in foto la formazione di quell'anno), dopo aver trionfato nel campionato di B precedente aveva effettuato il suo ritorno in A con propositi e progetti molto ambiziosi. Il calciomercato portò in azzurro Casari, Remondini, Bacchetti ed Amadei, ma alla fine il Napoli non andò al di la di un sesto posto con 41 punti. Tuttavia roboante fu la vittoria sulla Samp in un incontro disputato sul finire di novembre e che vide gli azzurri aggiudicarsi il match con un rotondo 4-0 firmato dalla doppietta proprio del neointerno di centrocampo Bacchetti e dalle realizzazioni di Astorri e Todeschini. Al termine del decennio invece, nella stagione 1958/59 Napoli-Sampdoria fu nuovamente incontro dai toni accesi e spettacolari concluso con una vittoria azzurra per 3-2 (reti di Del Vecchio, Pesaola, Di Giacomo per il Napoli e Chiucchiaroni e Milani per la Samp).  Passato il boom di spese folli sotto la presidenza di Lauro il Napoli aveva imboccato un cammino di lento declino all'insegna di un economicità di gestione. Il torneo in questione, trascinato anche tra le polimiche interne per la rivalità tra Vinicio ed il neoarrivato Del Vecchio fu concluso con un nono posto senza infamia ne lode. Nelle ultime due stagioni gli azzurri hanno liquidato i blucerchiati col medesimo punteggio, un 2-0 inequivocabile siglato alla terza giornata del campionato 2007/08 da Zalayeta ed Hamsik, e nel novembre della stagione e dell'anno solare  successivo con un gol per tempo di Mannini e ancora di Zazà. Se il Napoli dovesse battere  ancora la Doria svolterebbe a 33 punti, esattamente come il campionato scorso, ma la qualità, la sicurezza e la consapevolezza dell'undici di Mazzarri sono ben differenti rispetto alla fragilità del capitombolo da stuntman nel quale gli azzurri sono incappati l'anno passato. Vincere ancora dunque, per prolungare ulteriormente la striscia positiva, per sognare, per tuffarsi nel girone di ritorno con tutti i crismi, perchè il calendario parla di scontri diretti da disputarsi per la quasi totalità tra le mura amiche, perchè la macchina da guerra partenopea ha i meccanismi ben oliati, perchè l'Europa è una fantasia che può diventare realtà, l'importante è pensarla sotto voce perchè è ancora molto fragile, ed un urlo potrebbe frantumarla in mille pezzi...

 


di Emanuele Gargiulo

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