

Il Napoli da quando è arrivato Mandrake Mazzarri viaggia al sostanzioso ritmo di 2,09 punti a partita, una media di tutto rispetto che proiettata sulle trentotto giornate di un campionato di serie A darebbe alla fine come risultato un malloppo di ben 80 punti. Ed anche volendo sottrarre, ad oggi, i punti persi durante la gestione Donadoni, che di media ne aveva uno, avendo rappresentato il remake di un famoso musical rinominandolo sette punti per sette partite, in ogni caso la Champions sarebbe più che probabile, e non solo quel quarto posto conteso da tanti e raggiunto da uno, ma in un campionato dai toni vivi e dal gruppo compatto settantaerotti punti potrebbero essere sufficienti anche per un qualcosina in più, che i cantastorie narrano come volo diretto nell'Europa delle grandi senza passare per i preliminari. Se il Napoli dovesse vincere con la Samp svolterebbe a 33, svolterebbe quarto, e da inseguitrice diventerebbe l'inseguita, col vantaggio di non avere impegni di coppe sommato al coltello dalla parte del manico nella quasi totalità degli scontri diretti, un manico che si chiama San Paolo, impugnatura solida per tenere la lama sempre rivolta verso gli inseguitori e mantenerli distanti, almeno di quel passo che lascerebbe il Napoli primo davanti al gruppone.
Un Napoli ulteriormente rinforzato con l'acquisto, ufficializzato ieri, del cavallo di fascia Andrea Dossena, proprio ciò che occorreva, ormai da tempo, ad una squadra costantemente migliorata negli uomini ma che ha proposto sempre soluzioni psichedeliche da allucinogeno sulla parte mancina del terreno di gioco. L'ex reds ha già svolto il suo primo allenamento con in nuovi compagni d'avventura ma è in attesa di transfert, per cui considerando gli impegolamenti burocratici per gli acquisti provenienti dall'estero, c'è da esser sicuri che Dossena non potrà scendere in campo domani, più probabile il suo utilizzo nel match di coppa Italia, certo nel prossimo turno di campionato, l'inaugurazione del girone di ritorno, ancora in casa contro un'altra pretendente europea, il Palermo del Zampa. Passata l'emergenza difesa gli azzurri si avvicinano all'incontro tra le certezze di una condizione atletica invidiabile e di una convinzione nei propri mezzi disarmante. La retroguardia patchwork improvvisata per Bergamo dovrebbe ricomporsi dei suoi uomini migliori, recuperando di sicuro il capitano, Cannavaro Jr, di ritorno dalla squalifica, mentre il centrosinistra Contini è in via di recupero ma ancora in dubbio, e allora dovrebbe esserci spazio ancora una volta per l'ottimo Grava, sempre prezioso quando viene chiamato in causa. Il centrocampo fornisce solo garanzie con un Pazienza in formato extraterrestre ed il solito Gargano maratoneta, mentre da Maggio, visto un po' spento e poco propositivo nel mercoledì di campionato, ci si attende di sicuro qualcosa in più. Come qualcosa in più ci si attende da Marekiaro, unico cioccolatino assente nella calza della Befana, con una prestazione più che sotto tono, ed anche in parte da Lavezzi, che in ogni caso aveva la scusante di una preparazione più approssimativa rispetto ai compagni. Osanna per Masaniello, tornato bomber dal gol assiduo, tornato illusionista dalle realizzazioni impossibili, e sarà proprio lui la punta di diamante alla quale sarà affidato il compito di incidere ed aprire varchi sul vetro della retroguardia avversaria. Domani termina l'andata e nel tifo a squarciagola di un San Paolo vestito per le grandi occasioni, gli azzurri dovrebbero scendere in campo col Pirata Morgan De Sanctis tra i pali, imbattuto da due turni e sempre più sicuro nel comandare l'intero reparto difensivo, che sarà formato da Hugo Boss Campagnaro sul centrodestra, Cannavaro pilastro centrale, ed il sindaco Grava sul centrosinistra. Sulla linea mediana nessuna variazione rispetto alla formazione tipo con Maggio, Pazienza, Gargano ed Aronica, così come per il reparto avanzato formato da Hamsik, Lavezzi e Quagliarella. La Samp di Del Neri, dopo la nuova proposta del trequartista, nella gara contro il Palermo, torna all'antico col suo classico 4 4 2 schierando Castellazzi in porta, Zauri, Gastaldello, Rossi (probabilmente preferito al recuperato, ma non ancora al meglio, Lucchini) e Ziegler da destra verso sinistra in difesa, medesima linea a quattro a centrocampo con Semioli, Poli, Palombo e Mannini, e con i due terribili in attacco, il Pazzo Pazzini, ed il fantasmagorico di Bari vecchia, Antonio Cassano. Sarà una gara complicata, la Samp ha un ottimo tasso tecnico, e poi è gara con molteplici ex, per cui di sicuro per molti dal sapore particolare, in primis proprio per Mazzarri che a Genova ha scritto una delle pagine più significative – fino ad ora – del suo curriculum. Un'altra finale – in attesa di altre 19 da giocare - , un giro di ruota ancora, provando come sempre a dare il massimo, perchè il cammino è ancora lunghissimo e pertanto è improponibile spingere lo sguardo così lontano oltre l'orizzonte, ma voltandosi indietro si vede la fatica di ogni squadra che rincorre, e allora si, il percorso è ancora lungo, ma passo dopo passo si accorcerà sempre più, l'importante è mettere sempre un piede davanti all'altro, e non inciampare, il traguardo si chiama Champions ed il Napoli ci può arrivare...
queste le probabili formazioni
NAPOLI: 26 De Sanctis, 14 Campagnaro, 28 Cannavaro, 2 Grava, 11 Maggio, 23 Gargano, 5 Pazienza, 6 Aronica, 17 Hamsik, 27 Quagliarella, 7 Lavezzi.
A disposizione: 1 Iezzo, 77 Rinaudo, 16 Zuniga, 15 Datolo, 9 Hoffer, 21 Cigarini, 19 Denis.
All. Mazzarri
SAMPDORIA: 1 Castellazzi, 8 Zauri, 28 Gastaldello, 13 Rossi, 3 Ziegler, 77 Semioli, 17 Palombo, 16 Poli, 7 Mannini, 10 Pazzini, 99 Cassano.
A disposizione: 90 Fiorillo, 19 Franceschini, 5 Accardi, 20 Padalino, 12 Tissone, 6 Lucchini, 9 Pozzi.
All. Del Neri
di Emanuele Gargiulo

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