«Io sono come Rocky: prendo cazzotti, ma non vado al tappeto». Così parlò Ciro Ferrara, alla vigilia della sfida di Coppa Italia di questa sera contro il Napoli. Quella che, in caso di ennesimo ko, può essere l’ultima apparizione del tecnico napoletano sulla panchina bianconera. Troppo facile continuare la metafora pugilistica: Ciro è alle corde, ma non dategli del pugile suonato. L’avversario di Ferrara? Viene dalla Russia, non è Ivan Drago, ma Guus Hiddink, l’attuale ct della nazionale. Se Ferrara sarà esonerato, il timone della Juve passerà all’olandese o al traghettatore Zoff.
«Il destino di ogni allenatore è legato ai risultati. Quindi, se mancheranno i risultati la società prenderà i provvedimenti che riterrà più idonei per invertire la rotta. Se questo dovesse passare attraverso l’esonero dell’allenatore, non la prenderei come una sconfitta ma come una crescita professionale». Sarà.
Più interessante e significativa la dichiarazione successiva: «Se mi mandano via, per me si chiuderebbe una porta e si aprirebbe un portone». Verrebbe da pensare che i dirigenti abbiano già messo Ferrara sull’uscio, se non fosse che la nuova triade Blanc-Bettega- Secco ieri mattina ha incontrato squadra e tecnic. Due ore di confronto, con varie assunzioni di responsabilità e l’ultimo attestato di fiducia nei confronti di Ferrara.

Fonte: LEGGO

di VL