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• HAMSIK, L'ORO DI NAPOLI •

20/01/2010 12:03:19
Sei forte, papà? La domanda circolerebbe maliziosa, se Christian potesse: ma al quinto giorno di vita, gli interrogativi inevitabilmente evaporano, lasciando comunque la possibilità di risposte a futura memoria. E allora, sei forte papà? E il quesito già risolto dalle manifestazioni multiple d’interesse di Chelsea e Juventus, di Inter e compagnia, si rafforza dinnanzi all’emergenza- Napoli che affida ad Hamsik le velleità immediate: il talento in esubero è la roccaforte su cui puntare e l’assenza di Quagliarella e Lavezzi è il tappo che fa saltare ogni eventuale ritrosia. Stavolta, cioè a Livorno, tocca ad Hamsik, come prima e anche più di prima. LA PROVA DEL NOVE... - L’exploit del fenomeno con i capelli a spazzola è nei numeri di un’altra partenza a razzo, nove reti tutte d’un fiato nel girone d’andata e la voglia matta di riuscire ad abbattere ( finalmente!) il muro dei dieci gol; ma l’altra faccia della stagione è quella tendenza fisiologica a rallentare che l’ha costretto al digiuno da un mese esatto ( ultima zampata al Chievo, su rigore, il 20 dicembre) e che l’ha indotto a ricaricarsi, per frantumar se stesso. Il 2010 di Marek Hamsik è l’anno d’una consacrazione umana e professionale da legittimare in misura universale e ora che Christian è lì ad aspettare nuove prodezze, le prossime mete fissate dal genietto tutto cambi di corsa ed accelerazioni sono, nell’ordine: la doppia cifra nella classifica cannonieri, la qualificazione in Europa con il Napoli, una splendida figura al mondiale in Sud Africa.
LIVORNO - Si va per gradi: Livorno è la prima tappa per tentare di superar la soglia fatidica di quota nove che per due anni è stata sua, lasciandogli il traguardo della top ten come un miraggio: senza Lavezzi, senza Quagliarella, con Denis in solitudine, c’è un carico di responsabilità che Hamsik avverte e che è pronto a prendersi con la leggerezza e la maturità dei suoi ventidue anni. Il gioiellino senza fissa dimora che sta tra le linee, che si infila negli spazi, che cerca le soluzioni dalla distanza, che ha nel destro e nel sinistro una riserva di munizioni, è l’uomo in più cercato da Mourinho e Ancelotti - e anche da Ferrara - in tempi non sospetti, il Nedved del Terzo Millennio da ammirare in ogni zona del campo, con la sua Nazionale persino in cabina di regia, ed è un cervello a presa rapida che Mazzarri vuole utilizzare senza fissarne limiti. Ma, domenica, a lui la trequarti e quel che tocca in genere a Lavezzi e Quagliarella: uno e trino, insomma.
Fonte: CORRSPORT
di VL
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