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• NAPOLI-INTER, ZANETTI: «SFIDA MAGICA E ARGENTINA» •

14/02/2010 08:42:43
Recordman nell’Argentina (136 presenze) e una lunga storia con l’Inter, 757 partite tra campionato e coppe. Javier Zanetti, capitano nerazzurro e simbolo del calcio mondiale, parla della grande sfida del San Paolo.
L’Inter a Napoli, dove ha perso le ultime due partite.
«Il ”non c’è due senza tre” nel calcio bisogna conquistarlo sul campo e noi non regaliamo mai nulla. Arriviamo al San Paolo da primi in classifica, con la volontà di mantenere inalterato il vantaggio e convinti di fare risultato. Siamo consapevoli che il Napoli è avversario da rispettare moltissimo e da affrontare con grande umiltà: ha qualità, calciatori importanti, organizzazione, entusiasmo e un popolo, quello dei tifosi, che spinge sempre la squadra. Del San Paolo mi ha sempre incantato l’atmosfera: quei colori, quei rumori».
Cosa pensa degli argentini azzurri Campagnaro, Lavezzi e Denis?
«Ottimi calciatori e in crescita costante. Lavezzi è Lavezzi, nel senso che oramai è conosciuto: ha talento, forza, rapidità, senso del gol. Attaccante completo, di quelli che infiammano il pubblico. Anche Denis e Campagnaro, seppure in modo diverso, sono cresciuti: magari di loro si parla meno, ma sono forti».
Napoli ha un rapporto particolare con gli argentini.
«E ovviamente Diego ha dato un contributo importante. In Argentina questa è la città italiana più conosciuta. Due realtà distanti con un’anima molto simile: i napoletani vivono di cuore, come la maggior parte degli argentini».
Cosa pensa della stagione del Napoli?
«Non credevo ad una squadra in crisi quando le cose non andavano bene all’inizio del campionato. Le qualità della squadra si vedevano, poi sono arrivati i risultati, che hanno fatto crescere l’entusiasmo e la convinzione dei giocatori nei loro mezzi. E Mazzarri ha dato un contributo importante sotto l’aspetto tattico ed emotivo. Sono arrivati i risultati ed è migliorata la condizione. Non scendiamo mai in campo pensando che ci possano regalare i tre punti. Dobbiamo rispettare il Napoli ed essere tatticamente equilibrati e compatti: gli azzurri, quando ripartono in velocità, possono far male a tutti».
Vi sono state polemiche a Napoli per gli ultimi arbitraggi.
«A turno ci lamentiamo un po’ tutti. A Udine non sono mancati certamente episodi dubbi, come non erano mancati in Inter-Milan o Bari-Inter. I dirigenti del Napoli hanno abbassato i toni, dimostrando intelligenza e senso di responsabilità».
Cosa si prova ad essere uomo record del calcio mondiale, apprezzato da tutti, a cominciare dal presidente del Napoli, De Laurentiis?
«È un onore e qualcosa di importante che credo di aver meritato con il lavoro. Non ho mai giocato per diventare una bandiera, ho sempre e solo cercato di essere utile alla squadra e il resto è venuto di conseguenza. Quando indosso la maglia dell’Argentina sento un brivido sulla pelle. Sono onorato di essere il capitano dell’Inter da anni. Abbiamo vissuto momenti difficili: io credevo nelle vittorie anche quando si perdeva. Si è capito dopo perché non si poteva vincere».
Già, Calciopoli. A proposito dei mali del calcio italiano, da capitano cosa dice a Balotelli quando partono i cori razzisti dagli spalti?
«Mario, pensa a giocare e a vincere. Non so quale possa essere il rimedio, serve sicuramente una crescita culturale e democratica, non solo negli stadi: rispettare gli altri è rispettare se stessi. Io mi sento italiano: i miei avi sono partiti dal Friuli e i miei figli sono nati qui, la mia fondazione per i bambini poveri d’Argentina è sostenuta magnificamente dagli italiani. Credo che si possano fare altri miglioramenti partendo dagli stadi: un ambiente sicuro toglie spazio alle negatività».
Si avvicinano i Mondiali: Zanetti ci sarà?
«Sono fiducioso: Diego sa chi sono e conosce la mia mentalità».


Fonte: Il Mattino

di VL

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