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• AMARCORD: SIENA-NAPOLI, MISSIONE "RITORNO AL TRIONFO" •

18/02/2010 09:57:48
Il Napoli ha pattato ancora, terzo pareggio a reti bianche al San Paolo, il gioco non è mai venuto meno, ma oltre alle “sviste” colossali che ha dovuto subire, è evidente che si trovi in un periodo che Machiavelli definirebbe di “cattività di fortuna”. Stendendo un velo pietoso su ciò che è accaduto a Torino, questa volta l’arbitraggio nella partita degli azzurri sembra aver convinto, o almeno a fine gara qualche complimento al signor Rosetti (di Torino) è stato dispensato, ma tali complimenti sono davvero meritati? “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” diceva Giulio Andreotti, e dunque, volendo peccare un poco, perché non paragonare l’arbitraggio del signor Rosetti di Torino al lavorio di una goccia, quella classica goccia che non da nell’occhio, agisce in silenzio, quasi inosservata, ma alla fine riesce nel compito di scavare la roccia? Come si spiegherebbero altrimenti le espulsioni non sanzionate ai nerazzurri? Come si spiegherebbero le donazioni ai cascatori dell’Inter e le non-punizioni a quelli del Napoli? Un arbitraggio che sistematicamente ha evitato grattacapi all’Inter (per quello che ha potuto, come la goccia, senza dare nell’occhio) creandone agli azzurri. C’era un rigore per l’Inter! Vero, difatti non si è parlato di altro, un po’ di fumo negli occhi per poter dire: Napoli, anche tu hai i tuoi vantaggi, non lamentarti più!. Ma a voler essere malpensanti, che si fa peccato ma spesso ci si azzecca, se il Napoli fosse passato in vantaggio che regalo con tanto di coccardina avrebbe confezionato poi il signor Rosetti di Torino? Chè poi non aveva dato il rigore ai nerazzurri, e quindi sarebbe stata solo una pura e semplice compensazione, giusto? E come si spiega il solo minuto di recupero? Il signor Rosetti di Torino aveva qualche impegno? O magari aveva portato a termine il suo compito e doveva semplicemente archiviare la non-vittoria del Napoli il più presto possibile, onde evitare sorprese? Il peccato è compiuto, si è pensato male, ma con i tempi che tirano e con gli eventi strani che si vedono, meglio sgranare gli occhi ed aguzzare il fiuto. Ritornando al campionato, che è ciò che importa davvero, il prossimo incontro che attende il Napoli è col fanalino di coda Siena, gara pericolosa non tanto per le sue difficoltà intrinseche, che pur tuttavia ci sono, ma soprattutto per la tensione con la quale affrontarla, e bisognerà essere accorti e dare il massimo, come se fosse la Juve, ha sentenziato mister Mazzarri. I toscani sono per il Napoli una vera e propria bestia nera, nei 6 precedenti in casa bianconera gli azzurri hanno trionfato due sole volte, e per di più in epoca “giurassica”, negli anni ’40. In epoca recente il computo vede il Siena in netto vantaggio con 3 vittorie ed 1 pareggio, con uno score realizzativo in favore del Napoli per 9 reti ad 8, ma solo in virtù delle prime due sfide, nelle quali i partenopei hanno realizzato ben 6 gol. L’ultimo trionfo azzurro in casa senese risale addirittura alla stagione 1945-46. Fu il campionato dell’Italia spezzata, ed il Napoli trionfò nel suo girone di media e bassa penisola andando a disputare il girone unico finale, nel quale si piazzò al quinto posto dietro lo strapotere del nord che sistemò nell’ordine, alle prime quattro posizioni, Torino, Juve, Milan ed Inter. Nell’ultima giornata del girone centro-meridionale si disputò la gara tra Siena e Napoli, era il 7 aprile del 1946, e dopo un primo tempo chiuso a reti inviolate, nella ripresa la furia degli azzurri che trionfano, da capolisti, contro la penultima in classifica, per ben 4-1, con doppiette del bomber Barbieri e di Busani, e con la rete della bandiera senese messa a segno da Polacchi. Al ritorno in A degli azzurri, due stagioni orsono, Siena-Napoli fu una gara piacevole, equilibrata, scoppiettante fino alla fine. Le due compagini si affrontano nel dicembre 2007, e dopo un primo tempo scialbo di occasioni, nella ripresa la gara si accende vivendo il suo clou in 60’’ di follia, nei quali si consumano le due reti con le quali poi il match si chiude: vantaggio senese con Frick su azione di calcio d’angolo dopo una sponda di Portanova, e pareggio immediato degli azzurri, neanche un giro di lancette più tardi, con Bogliacino, il quale, servito da Hamsik, si libera di Portanova e rimette in pari la partita, risultato che poi, nonostante i capovolgimenti di fronte, non verrà più sbloccato. Lo scorso anno, nel finale di una stagione duble-face, un Napoli svogliato e senza verve esce sconfitto dal Franchi per 2-1. Le motivazioni nel calcio contano, e quel Napoli non ne aveva più. Dopo soli 10’ i marocchino Kharja servito dal proprio portiere avanza indisturbato, si libera di Cannavaro e batte Navarro. 1-0. Non c’è reazione azzurra, ed anzi è il Siena ad insistere trovando il raddoppio con Maccarone ben servito da Zuniga sotto gli occhi di un Napoli immobile ed imbarazzante. Nella ripresa controllo dei bianconeri, Napoli mai pericoloso fino alle battute finali. All’ 80’ arriva il gol che accorcia le distanze su colpo di testa di Inacio Pià, ma il Napoli di quel finale di stagione è davvero poca roba, il Siena amministra raggiungendo la salvezza, e gli azzurri acchiappano l’ennesima sberla di un girone di ritorno al limite del paradossale. Quest’altro anno però è tutta un’altra storia. Il Napoli di Mazzarri è una squadra solida, che sa giocare al calcio, ha gambe, nervi, geometrie e grinta e può, e deve!, ritrovare la strada della vittoria. Gli azzurri sono stati ingoiati dalle inseguitrici, ma la classifica li vede ancora li, in un quarto posto da difendere con tutto il furore che si ha in corpo. Siena da affrontare come fosse la Juve, questa la mission di domenica, sperando però che non sia così anche per l’arbitro, tanto più che i toscani sono anch’essi bianconeri…ma questa è solo una battuta, giusto per sciogliere un po’ di amarezza…
di Emanuele Gargiulo
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