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• OPINIONI DAL FORUM - QUAGLIARELLA UN GRANDE CHE PORTERA' IL NAPOLI IN EUROPA •

01/03/2010 16:47:54
Ci sono alcuni momenti nella vita in cui ti capita di avvertire un “tourbillon” di emozioni contrapposte, a doppio senso, capaci di esaltare e nello stesso istante destabilizzare quel “soggetto interiore” che ha fatto scaturire in te tali emozioni. Come mi è accaduto personalmente, ad esempio, nel corso della partita Napoli-Roma, il grande derby del sud che tanto era importante ai fini della qualificazione in Champion’s League. Le “emozioni” di cui parlo, erano emozioni calcistiche, e il soggetto in questione si chiamava Mazzarri. Era il minuto 65’, la Roma vinceva 1-0, quando il tecnico degli azzurri compie due mosse che attendevo di vedere da una vita, per averle più volte implorate nel corso delle mie opinioni. Prima manda in campo Denis al posto di Pazienza e abbassa Hamsik sulla mediana passando così al sospirato tridente; poi, poco dopo (con la Roma che aveva improvvisamente raddoppiato) in virtù di qualche altro cambio effettuato (ingresso di Cigarini), rende il Napoli ancora più offensivo abbassando Maggio sulla destra, disponendo Cigarini e Gargano in mezzo al campo, ristabilendo Hamsik a ridosso delle tre punte, sistemate così come avevo intenzione di vedere da tanto tempo. Nel corso del forcing finale per l’assalto al pareggio, Lavezzi opera benissimo sul settore avanzato di destra, Quagliarella (nella foto di Felice De Martino) invece di girovagare qua e là per il campo,si posiziona stabilmente a sinistra, con Denis che opera da centro-boa in mezzo all’area di rigore, pronto a svettare di testa e spingere in rete gli assist ed i cross provenienti dai settori laterali. E poco c’è mancato che il Napoli vincesse pure la partita, dopo aver acciuffato il pareggio. Ritornando al discorso delle “emozioni”, a quel minuto della partita(65’), se da un lato avvertivo interiormente il desiderio di esaltare Mazzarri per le scelte effettuate, dall’altro gli avrei voluto urlare tutta la mia rabbia per non aver compiuto quelle scelte dall’inizio. Ma perché sempre la solita storia, il solito copione, il consueto film già visto tante volte in campo? E poi, quell’ardore, quell’intensità agonistica, quel pressing, quella cattiveria calcistica, quelle ripartenze veloci e destabilizzanti, perché sempre nella fase finale della partita? Perché occorre sempre prima subire gol per vedere un certo tipo di gioco? Non sarebbe possibile vedere un Napoli sin dall’inizio delle gare, intendo sia dal punto di vista dell’assetto tattico, che da un punto di vista strettamente agonistico, come quello che si è visto contro la Roma dal minuto 65’ fino al termine della partita? La risposta può sembrare scontata: come al solito, il Napoli non può giocare con Hamsik più tre punte. Ma allora, con l’iniziale 3-5-2, andiamo a rivedere ciò che ha fatto la squadra nella prima frazione di gioco e per buona parte della ripresa. Nel primo tempo il Napoli ha avuto soltanto una nitida palla-gol con Maggio, su cross di Quagliarella che, da seconda punta, si involava sul settore sinistro per mettere al centro. Il Napoli produceva anche gioco, ma quando i palloni arrivavano sugli out, in mancanza di un punto di riferimento costante in mezzo all’area avversaria, non venivano crossati al centro, ma smistati, in seguito a convergenze a rientrare, per tiri da fuori area. Infatti, secondo questo schema, nella prima frazione di gioco ci ha provato Lavezzi con il tiro da fuori e così ha fatto anche Hamsik. Se si eccettua un'altra conclusione di Maggio e dello stesso Hamsik di testa, il Napoli non ha fatto più nulla nel primo tempo. Perché? Perché il Napoli costruiva gioco ma non finalizzava. In area di rigore della Roma non c’era la punta centrale che si posizionasse ivi stabilmente pronto a sfruttare i cross dalle fasce. Tante e tante volte si sono notati quei vuoti “immensi” in area di rigore, quando il gioco si sviluppava per vie laterali. E quelle poche volte in cui c’era presenza di calciatori azzurri in area avversaria, si trattava di inserimenti per lo più di centrocampisti. Tutto ciò perché, ripetendolo per l’ennesima volta,Quagliarella non è un centravanti. Con il modulo del 3-5-2 è un calciatore adattato in quel ruolo. L’unica volta, nel corso del primo tempo, che ho visto fungere l’attaccante stabiese da centravanti vero e proprio è stato in occasione di una mezza rovesciata effettuata dal centro dell’area di rigore e terminata alta. Poi più nulla. Ed è normale che il buon Fabio, per le caratteristiche che si ritrova ad avere, va svariando in campo, cercando palloni da giocare, spostandosi da un settore all’altro e provando incursioni nell’area avversaria. In qualche frangente l’ho visto fare addirittura il trequartista. Ma raramente ha ricoperto il ruolo di centravanti d’area, e quando lo ha fatto, i risultati non sono stati dei migliori, e non solo in questa partita. I numeri però ce li ha, è forte tecnicamente, ha potenza, corsa, capacità di saltare l’uomo. E’ un grande calciatore. Lo si è visto quando ha prodotto quella meravigliosa azione sulla sinistra, nel primo tempo, per il cross a Maggio che non è riuscito a centrare la porta. E cosa c’è da dire sull’azione che ha sviluppato sul settore di destra quando è andato in fuga lasciandosi dietro l’avversario giallorosso che lo ha agganciato e che non è stato sanzionato con il giusto penalty da Rizzoli? E’ chiaro poi che si dia la colpa a lui se i gol non arrivano, ma la colpa non è poi tutta sua. Quagliarella non è un brocco, è semplicemente vittima di un equivoco tattico che si perpetua solo perché non si ha il coraggio di cambiare modulo di gioco. E’ stata tutt’altra musica nel secondo tempo contro la Roma con l’ingresso di Denis impiegato come centravanti e con Quagliarella a supporto, in qualità di seconda punta. Sono del parere che il bomber di Castellamare di Stabia possa rendere alla perfezione se impiegato proprio in tal modo, come seconda punta, sul settore di sinistra del campo, in un tridente in cui Denis opera come prima punta e Lavezzi sul settore di destra, non rinunciando comunque alla sua caratteristica di “mina vagante” per il campo ad accendere il gioco con i suoi lampi di classe. In un nuovo 4-2-1-3 ci sarebbero solo due accorgimenti da perfezionare: la nuova posizione da consegnare a Maggio attribuendogli sia compiti difensivi che offensivi e il ruolo del quarto a sinistra per il quale vedrei molto bene Dossena. Auspico ad ogni modo, indipendentemente dal modulo e dalle scelte che Mazzarri vorrà adottare, di vedere un Napoli tonico e determinato, generoso e cinico sin dall’inizio nella prossima trasferta a Bologna. E che si portino finalmente a casa i 3 punti, facendo bottino pieno al Dall’Ara, magari cu’ na bella “sfugliatella” del buon Fabio Quagliarella, rigenerato (chissà!) dalla fresca convocazione in nazionale ad opera di Marcello Lippi.
di Enzo Coppola
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QuagliaPoco
Di QuagliaPoco - scritto il 02/03/2010 15:40:37
Quagliarella gioca solo per giustificare i soldi spesi. Con 18 milioni potevano prendere una prima punta con i controcoglioni. . .
Quagliarella centravanti?
Di ALIBABA' - scritto il 01/03/2010 20:18:58
Quagliarella è solo una seconda punta (con un brutto caratteree), Lavezzi non è nemmeno una seconda punta, è un oggetto misterioso che sa solo correre di qua e di là ma non sa nè crossare nè tirare in porta, e Denis, come Cannavaro, subisce i giudizi mutevoli della "gente", ora nella polvere ora sull'altare. Hamsik oramai segna solo su rigore, Maggio imbrocca una partita su 3, e Mazzarri è un allenatore coreografico ma non vale più del vecchio Reia. . . . . . . . ma davvero pensate che si possa andare in Europa con Grava, Aronica e Gargano . . . ??
Fabio è fortissimo
Di Giorgione - scritto il 01/03/2010 18:59:28
Ho sentito dire molto spesso che Quagliarella è un centravanti. A me non sembra, per questo concordo con l'articolo. In realtà, quando De Laurentiis criticava pubblicamente Lavezzi durante l'estate, credevo che fosse proprio per venderlo e affiancare un vero centravanti a Quagliarella.
Quanto ai moduli e ai giocatori che devono entrare in campo, lascio fare a Mazzarri, che è molto meglio di noi tutti. . .
Vorrei solo vedere qualche volta Hamsik in mezzo al campo, come regista atipico alla Nedved (forse diverrebbe finalmente il vero leader della squadra)
Un'ultima cosa per Quagliarella: se si sblocca, è capace di fare ancora quattro o cinque gol: con i pali che ha preso e senza rigori è un obiettivo più che onorabile; forza Fabio!
4-4-2
Di L'amico di Carlton - scritto il 01/03/2010 18:31:41
De Sanctis, Zuniga, Campagnaro, Cannavaro, Dossena; Maggio, Gargano, Pazienza, Hamsik; Lavezzi, Denis.
sono daccordo
Di diama - scritto il 01/03/2010 17:28:55
sono daccordo . . . . il napoli deve giocare a 4 in difesa e con 3 punte con hamsik. . .
solo che mazzarri da quasto lato non ci sente e sono preoccupato per l'anno prossimo