Walter Mazzarri e il catenaccio. Dalla teoria alla pratica: “Se Quagliarella gioca? Non dico nulla. Anzi, non dirò la formazione neanche ai miei collaboratori. I giocatori la sapranno domani alle 13.10, in occasione dell’ultima riunione”.

I segreti — Comincia così la conferenza stampa del tecnico del Napoli, alla vigilia della sfida di domani con la Fiorentina: “Non voglio dire nulla, sì, fino alla fine sarà tutto segreto. L’unica cosa che posso dire è che Grava è in forte dubbio e oggi sosterrà un provino”. Zuniga candidato a giocare a sinistra, in mediana, con Campagnaro-Rinaudo-Aronica a recitare da centrali difensivi. “Anche a centrocampo ho qualche opzione, sì”. Tipo il ballottaggio Cigarini-Pazienza, praticamente. Mancherà lo squalificato Paolo Cannavaro, e dunque anche la fascia di capitano è in bilico: “Non ho ancora deciso. Tra l’altro, a volte, ai ragazzi dico scherzando che il capitano sono io. I giocatori devono essere coesi, un grande gruppo che si aiuta e si vuole bene”. Quanti dubbi, Mazzarri: “Magari vi dico sì, ma poi non ne ho. Né di formazione, né relativi ad altre situazioni: però a voi dico di sì, ho dubbi”. Punto.

Tremano i polsi — E andiamo con la Fiorentina. Partita importante. Soprattutto perché il Napoli non vince dal 24 gennaio a Livorno: “In questa settimana abbiamo svolto allenamenti brevi, ma più intensi, e la risposta è stata molto positiva: voglio rivedere la squadra adrenalinica e con la giusta carica. Dopo Bologna ho chiesto che non bisogna specchiarsi e crearsi l’alibi inconscio della sfortuna, a dispetto di prestazioni positive. Partita decisiva? No, non mi piace l’etichetta di gara fondamentale, ci sono ancora undici finali e come dico sempre i conti li facciamo alla fine. Comunque, in venti partite, abbiamo collezionato diciotto risultati utili, quindi noi il salto di qualità l’abbiamo già fatto”. I viola sono avvelenati. È dire poco, dopo l’eliminazione dalla Champions: “Ho una stima illimitata di Prandelli, abbiamo uno splendido rapporto, e l’organico è di grande livello. Non ci sono soltanto Gilardino e Jovetic, ma altri campioni del calibro di Montolivo. È una partita da far tremare i polsi. Hanno battuto una delle squadre migliori d’Europa come il Bayern Monaco e avrebbero meritato la qualificazione. Saranno arrabbiati, ma noi concentriamoci soltanto su noi stessi”.

Fonte: Gazzetta

di GDV