Va bene la generosità del gesto, l’istintività (a fin di bene) tipica di un portiere, che quando abbandona la sua porta per tentare l’assalto finale ed evitare una sconfitta, getta anche il cuore oltre l’ostacolo. Ma a Morgan De Sanctis certe «uscite» non saranno più consentite. Il Napoli, sabato sera contro la Fiorentina, era già sotto 2-1. Il portierone si spinge una novantina di metri oltre la linea di porta, va a dribblare Gilardino al limite della sua area di rigore, perde palla, Jovetic lanciato da Babacar cavalca tutto il campo e il 3-1 è roba da ragazzini.

Sarebbe stata sconfitta comunque, per carità. Mancavano una manciata di secondi alla fine. Ma in casa Napoli le iniziative individuali non sono ammesse. Mazzarri lavora tutta la settimana sul concetto di gruppo, di squadra e ogni meccanismo è studiato a trecentossessanta gradi. Nel dopo gara, ai microfoni di Sky, il tecnico era stato già molto chiaro. «Apprezziamo il gesto di grande generosità di De Sanctis ma in settimana dovrò parlare con lui». L’espressione del viso piuttosto contratta, ad indicare almeno un disappunto. Col portiere, probabilmente, aveva già avuto modo di parlare nello spogliatoio. Per sottolineargli che il concetto di squadra non ammette certe «libertà».

La settimana di preparazione alla gara di domenica contro il Milan comincia oggi e, di sicuro, Mazzarri troverà tempo emodo per riparlare con il suo portiere. Ci era stato a colloquio già la settimana scorsa, perchè anche a Bologna De Sanctis aveva tentato un’azione personale. Stoppata sul nascere, però. Il suo era stato un rinvio molto lungo quasi da centrocampo. Segnali d’intesa con la panchina, evidentemente, gli avevano poi sconsigliato di proseguire verso l’area avversaria. Cosa spinge De Sanctis a lasciare la porta? Semplice: la sola voglia di aiutare i compagni. Lui, perfezionista e professionista esemplare. In settimana studia più del dovuto i video degli avversari: calci d’angolo e punizioni, in particolare. «Bisogna essere attenti ai dettagli», aveva dichiarato. Ora sa che quella contro la Fiorentina è stata l’ultima uscita, ma senza drammi particolari. La regola di Mazzarri è stata sì violata, ma solo per eccesso di generosità. Peccato veniale.

Fonte: C. Mezzogiorno

di S.S.