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• AMARCORD: MILAN-NAPOLI, UN DIGIUNO LUNGO 24 ANNI... •

18/03/2010 10:07:07
Ricomincio da tre, dai tre gol subiti in casa da una Fiorentina che doveva essere stanca ed abbattuta, ma che invece ha trionfato facendo cadere il forte San Paolo dopo tempo immemore. Ricomincio da tre, e da una settimana nella quale si giocano tre incontri, dei quali due in casa, tra cui anche la sfida direttissima con la vecchia signora, che saranno molto probabilmente decisivi per capire le reali possibilità di un Napoli uscito nell’ultimo turno di campionato anche dalla zona “europina”. Ricomincio da tre, e dalla terza sconfitta della gestione Mazzarri, la seconda consecutiva dopo quella di Bologna, e che brucia per il modo in cui è arrivata, dopo il vantaggio, dopo il rigore negato per il fallo della trebbiatrice Felipe – che andava anche espulso – dopo un doppio gol di rapina dell’uomo d’aria Gilardino, che ha quasi voluto sbeffeggiare, col suo fiuto, le carenze offensive di una compagine azzurra che invece spreca sempre troppo e che di porte forse ne vede tre, e non riesce neanche, come Rocky, a colpire quella di centro. La rabbia del tonfo casalingo, in ogni caso non sembra aver demoralizzato Mazzarri & Co. Anzi i partenopei, ad iniziare dal loro mister, si dichiarano affamati, arrabbiati, pronti a ripartire, perché dopo quasi 60 milioni di euro spesi, bene o male che sia, non puntare all’Europa è una blasfemia da punire col rogo del fallimento nel caso in cui non venisse centrata. I prossimi avversari degli azzurri sono i diavoli rossoneri, ancora più indiavolati per quell’unico punticino che li separa dai cugini interisti e che sancisce un campionato apertissimo contro qualsiasi aspettativa, sia della vigilia sia per ciò che aveva mostrato solo fino a qualche domenica fa. Un Milan alla ricerca della vittoria dunque, e che incontrerà il Napoli già consapevole del risultato nerazzurro a Palermo: ne verrà fuori una sorta di ansia da prestazione? Quando si parla di campioni è difficile presupporlo, però è anche vero che un Milan alla ricerca dei tre punti potrebbe lasciare il fianco scoperto alle ripartenze azzurre, e quanto può far male il Pocho in una situazione del genere? Considerando soprattutto la condizione che finalmente sta ritornando. I precedenti al Meazza tra rossoneri e partenopei sono 70 tra campionato e coppa, dei quali quasi la metà, 34, raccontano di trionfi milanisti, di contro a 23 pareggi e 13 vittorie azzurre, per un computo reti che vede i diavoli superare ampiamente la soglia delle 100 reti segnate (125) a fronte delle 72 realizzate dal Napoli. Il campo di Milano è tabù per gli azzurri da tanto tempo, sono quasi 5 i lustri durante i quali il Napoli non è riuscito a tornare a casa dalla trasferta lombarda col bottino pieno, ossia da quel 13 aprile 1986, terzultima di stagione, in cui un Napoli che stava costruendo una realtà importante per competere ai massimi livelli, trionfò per 2-1 sui rossoneri. Era una stagione vissuta un po’ come prova generale allo scudetto che sarebbe arrivato l’anno successivo. Il Napoli si era rinforzato con gli arrivi di Garella, Pecci ed il bomber Bruno Giordano, continuando ad inserire tasselli intorno al pilone portante costituito da re Diego. A fine stagione per soli due punti gli azzurri non centrarono la qualificazione alla Coppa Campioni, ma quel terzo posto in campionato era più che una promessa della gloria futura. Nella gara di Milano il trionfo fu esaltante, la forza degli azzurri si espresse a pieno soprattutto nella sua abilità sottoporta. Con precisione chirurgica, ottimamente servito nello spazio, da solo davanti al portiere, dal limite dell’aria di rigore, proprio Giordano insaccò la rete dell’1-0 con quella lucidità e quel senso del gol che solo i bomber di razza hanno. Il raddoppio, manco a dirlo, fu opera del Pibe de Oro, che con un colpo di biliardo in mezzo a tre avversari increduli inguaiò un Milan che al termine della stagione non avrebbe centrato neanche la coppa Uefa. Una punizione di Di Bartolomei al quarto d’ora della ripresa accorciò le distanze, ma il Napoli era troppo forte per quel Milan, ed il risultato restò immobile su quel trionfo che, visto con gli occhi di oggi, è l’ultimo, lontano ma non sbiadito, successo. Negli ultimi due anni il Napoli ha collezionato altrettante sconfitte, anche se il sapore è stato ben differente. Due incontri dunque, entrambi disputati nell’anno solare 2008, il primo a gennaio, penultima del girone d’andata del torneo 2007-08, nella quale i partenopei furono letteralmente capottati dai diavoli. Dopo un primo tempo esaltante e di grande equilibrio terminato 2-2 con la doppia rimonta azzurra (per le reti di Ronaldo, del Pampa Sosa, di Seedorf e Domizzi su rigore), nella ripresa gli azzurri restano negli spogliatoi, ed è un dominio al ritmo di samba per i rossoneri, che puniscono oltre misura il Napoli con le reti ancora di Ronaldo, di Kaka e del giovanissimo Pato con le quali l’incontro si chiude, 5-2 per il Milan e Napoli a casa sconsolato, seppur consapevole di aver disputato un ottimo mezzo incontro. Nella stagione 2009-09 l’incontro si è disputato il giorno dei morti, il 2 di novembre. Il mega Napoli di inizio campionato affrontava un Milan altrettanto positivo, nel posticipo di giornata. Primo tempo combattuto, ma tutto sommato senza troppe occasioni, ma l’equilibrio col quale si stava per andare negli spogliatoi fu rotto dall’espulsione di Maggio, secondo giallo per intervento da tergo su Jankulovski: risultato ancora di parità, ma parità destabilizzata per quanto riguarda gli uomini in campo, 11 contro 10. Nella ripresa Napoli in campo col 4 3 2 per arginare un Milan arrembante alla ricerca del bottino pieno. Molteplici occasioni fallite, tra le quali anche un palo di Kaka, fino a 5 minuti dal termine: fallo di mani in aria di Pazienza e calcio di rigore. Ma proprio Kaka fallisce la clamorosa chance ipnotizzato da uno Iezzo superlativo. Ma quando ormai il pareggio sembrava acquisito arrivava la beffa, ad un minuto dallo scadere punizione deviata di Ronaldinho, ed il Milan passa raggiungendo in solitario la vetta della classifica dopo oltre quattro anni. La partita di domenica è tutt’altro che semplice, ma il Napoli ha sempre dimostrato di galvanizzarsi di fronte alle imprese impossibili. E se anche un pizzico di fortuna, che non fa mai male, volesse tornare ad assistere gli undici azzurri, magari la sorpresa potrebbe anche materializzarsi, e muovere gli arti anchilosati della classifica potrebbe donare nuovamente la consapevolezza di saper camminare, in un finale di campionato in cui tutto ancora può succedere.
di Emanuele Gargiulo
articolo

NEWS NAPOLI
andiamo avanti
Di Tucaria - scritto il 18/03/2010 22:37:18
Mi auguro che Delaurentis, lo comprende che questi sfoghi, sono dei veri tifosi che non chiedono altro di essere smentiti.
MILAN NAPOLI
Di GIANNI - scritto il 18/03/2010 22:13:27
I TIFOSI POSSONO VIVERE SOLO DI RICORDI, DE LAURENTIIS HA PRESO IL NAPOLI SOLO PER FARE SOLDI. NON C'E' NESSUN PROGETTO, IL NAPOLI DEL FUTURO SARA' UGUALE A QUELLO DEL PRESENTE, POI CI PENSERA' DE LAURENTIIS CON LE SUE CHIACCHIERE A PRENDERE IN GIRO I TIFOSI, ANNO PER ANNO, FINCHE' CI GUADAGNERA'. . . POI UNA VOLTA SPREMUTO I TIFOSI, VENDERA' AD UN ALTRO MERLO COME NALDI, QUESTO SARA' IL FUTURO DEL NAPOLI.
RICORDO BENISSSIMO
Di GIANNI 67 - scritto il 18/03/2010 20:23:50
Ricordo benissimo quelle vittoria perche' quel giorno ero a San Siro con tanti tifosi azzurri arrivai li in pulman. . . partita stupenda il primo tempo il Napoli avrebbe potuto segnarne 4 al milan!!!Bellissimi ricordi!!!!!!
Scurdammece u passat simme e Napule...
Di Lello Canadese - scritto il 18/03/2010 18:18:47
Meno male che abbiamo i nuovi astri del futuro che alla guida delle loro Ferrari, Yacht di 20 Metri, etc. etc.
infileranno le porte avversarie a suon di"allucchi" sventolando i loro contratti milionari a lunga scadenza. .
Solo a Napoli. . si vedeno questi miracoli di S. Gennaro. . . Beat i poveri di spirito perche'di essi e' il regno dei Cieli. . . Pace e bene. .