
Articoli
• AMARCORD: NAPOLI-JUVENTUS, IN OR OUT... •

23/03/2010 10:44:50
Napoli double face, gagliardo e poi rinunciatario, è tornato dalla trasferta di Milano con un buon punto, che tuttavia ha più il sapore di due punti lasciati sul manto di San Siro, considerato quello che si è visto. Se il Napoli ci avesse creduto di più, se magari non fosse stato fermato dalla paura che inevitabilmente nasce dopo due sconfitte di fila, avrebbe potuto, si che avrebbe potuto, perché il Milan ha sofferto maledettamente le ripartenze azzurre tanto da sembrare, nella prima frazione di gioco, alle corde e pronto a gettare la spugna. Se poi si aggiunge l’orma usuale vizietto del non-gol il quadro diventa completo, perché anche con i rossoneri la squadra di Mazzarri ha strafocato la sua buona dose di occasioni domenicali, mettendo ancora una volta in vetrina un Quagliarella che di buttarla dentro non vuol proprio saperne. Missione compiuta, o forse compiuta a metà, in ogni caso la classifica si smuove, e poiché la corsa all’Europa sembra piuttosto un duello alla moviola tra lumache e tartarughe, anche questo singolo punticino può tornare più che utile, soprattutto per fare morale in vista del rush finale. Il cambio d’abito ha dato i suoi frutti, la difesa a quattro ha ingabbiato bene la manovra dei diavoli, ed il Pocho in avanti, come giocatore più avanzato, ha creato molti grattacapi alla difesa avversaria. Bisognerà solo vedere se è stata un’innovazione estemporanea, o verrà data continuità all’innovazione ponendo solide basi ad un’idea diversa che potrebbe risultare anche più funzionale, una volta razionalizzata nel miglior modo possibile, alle caratteristiche dei calciatori partenopei. Senza un attimo di respiro ci si rituffa verso il prossimo turno, l’ultimo in mezzo alla settimana, per quello che potrebbe considerarsi l’incontro clou della stagione per gli azzurri: arriverà al San Paolo la Juve acciaccata di Zaccheroni. Se restano nove finali di sicuro questa è la più importante, potrebbe essere un trampolino determinante per ricominciare a nutrire seriamente ambizioni europee, come potrebbe diventare un involucro di cellophane che ne soffocherebbe ogni speranza. Dipende ovviamente dall’esito, ma il Napoli gioca in casa, sembra in ripresa, soprattutto da un punto d vista morale, e affronta una compagine bianconera per la quale, in una stagione di pochi alti e molti bassi, non si sa quale possa essere considerato il fondo, ma che di sicuro dopo il cappottone inglese e dopo la sconfitta di Marassi ha dimostrato una volta di più la sua incredibile fragilità. I precedenti a Fuorigrotta tra azzurri e bianconeri sono 63 nei quali la Juventus ha trionfato una volta in più del Napoli (20 – 19) con 24 partite terminate in parità. Anche il computo delle reti segnate è in grosso equilibrio (73 a 72 per la Juve) ed è curioso constatare che in casa azzurra la Juve ha ricevuto anche più rigori del Napoli (10 contro 8). Nel campionato 1987-88, stagione del secondo scudetto mancato per gli azzurri, scucito dalle maglie quando ormai sembrava già conquistato, Napoli-Juventus fu il penultimo turno prima delle vacanze natalizie, giocata il 13 dicembre. In una giornata fredda, atona di colori, atipica per Napoli, la corazzata di Bianchi, capolista e macina sassi mise un altro tassello di un cammino imperioso, che d’improvviso, nel girone di ritorno, si interruppe, come un meccanismo che si inceppa, dando il via alla rimonta del Milan sacchiano per uno scudetto quasi rubato, e poi restituito pochi anni più tardi. Il Napoli parte bene, reduce anche dal buon pareggio in casa dell’Inter, incanalando subito la partita su binari ideali col vantaggio di Rambo De Napoli al 26’ del primo tempo dopo una prepotente pressione. Secondo tempo degli azzurri un po’ sottotono, il sergente di ferro con un paio di sostituzioni disegna una formazione un po’ più accorta, ed arriva il pareggio bianconero al 76’ con Antonio Cabrini. La partita sembra ormai destinata al pari quando con un gesto inconsulto a quattro minuti dal triplice fischio, Favero colpisce di mano un cross innocuo, calcio di rigore che il magico sinistro di Diego trasforma spiazzando Tacconi: Napoli primo con tre punti di vantaggio sulla Samp, e Jvue sprofondata a meno sette dagli azzurri – che al tempo dei due punti per vittoria erano davvero tanti - per un’altra annata che sarebbe stata vissuta senza grossi spunti ne lodi. Negli ultimi due anni altrettante godurie per i partenopei che hanno ottenuto due vittorie su due davanti al pubblico amico. Doppia libidine nella magica notte di fine ottobre 2007, quando Bergonzi sanzionò due rigori discutibili in favore del Napoli affondando i bianconeri proprio con quella che era sempre stata la sua arma migliore: l’errore arbitrale a favore. Primo tempo all’insegna dell’equilibrio in un match vissuto con grande agonismo ma che non mostra spunti interessanti di gioco. Le reti inviolate della prima frazione vengono subito beffate ad inizio ripresa dal vantaggio juventino con Del Piero servito da Trezeguet, che mette in rete con una conclusione calciata in modo sporco. Ma il Napoli c’è, la reazione è immediata e dopo appena due minuti trova il pareggio con una grande percussione di Gargano che insacca di sinistro in modo imparabile. Un palo di Trezeguet infrange su legno le speranze bianconere prima che al 16’ Lavezzi cada in aria, contrastato da Chiellini: è calcio di rigore realizzato dal cecchino Domizzi. Napoli in vantaggio, ma non è ancora finita, perché dopo un po’ arriva il colpo di grazia, ancora di rigore per atterramento di Buffon su Zalayeta lanciato a rete: ancora Domizzi, Juve a casa salacemente sbeffeggiata dal destino, e Napoli che si impone all’attenzione del campionato mostrando la sua enorme potenzialità, e la sua grande capacità di ammazza grandi. Ancora una notte magica quella dell’anno scorso, ancora ottobre a fare da coreografia al trionfo, ancora un vantaggio bianconero (con Amauri), rimontato poi dalle reti dei gioielli più preziosi, Hamsik e Lavezzi: Napoli primo i classifica da solo, dopo tempo immemore, a gustare ancora aria di grande calcio dimostrandosi non più sorpresa, ma realtà della quale bisogna aver paura. Se il “non c’è due senza tre” vale, allora giovedì è il momento di triplicare i trionfi casalinghi consecutivi in altrettante stagioni, in quella che potrebbe essere la gara della svolta, la gara della vita per un campionato che in questo momento vive sul labile filo tra il volo e la caduta. Il Napoli prepari dunque l’eutanasia per una vecchia signora agonizzante e si riappropri dei tre punti, perché sono ormai due mesi che non prova più il brivido del salto triplo…
di Emanuele Gargiulo
articolo

NEWS NAPOLI
dedicata ad Hamsik
Di lillo - scritto il 23/03/2010 16:16:01
Hamsik fai meno chiacchiere e più fatti, basta parole pensa a giocare come ti sai ormai è una vita che ti nascondi in campo noi tifosi siamo stanchi del tuo non gioco.